Locarnese

Verbano e Ceresio, 'microplastiche preoccupanti'

Venti deputati al Gran Consiglio interrogano il governo in merito alla situazione nei laghi e fiumi ticinesi

Il Verbano dopo una buzza
(Tipress)
19 febbraio 2018
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Qual è realmente la situazione per quanto riguarda le microplastiche nei nostri laghi e fiumi? La domanda viene rivolta al Consiglio di Stato da venti deputati al Gran Consiglio di vari partiti (primo firmatario Tiziano Galeazzi, Udc). “In questi ultimi mesi – viene premesso – è emerso un problema assai preoccupante relativo alla presenza di troppa microplastica nei nostri laghi, in particolare il Ceresio e il Verbano. Stando a fonti giornalistiche e secondo alcune analisi fatte da esperti del monitoraggio dei laghi e dei fiumi (Goletta dei laghi), risulta che il fiume Tresa fino a Luino e il Verbano, soffrano sempre più di questo nuovo inquinamento. Per contro, sembra che non siano stati condotti studi specifici riguardanti il lago Ceresio”. I deputati sottolineano che la microplastica mette in pericolo la fauna ittica e recenti studi abbiano dimostrato che l’inquinamento da parte delle microplastiche abbia raggiunto la catena alimentare. Se quindi il fenomeno ha un forte impatto negativo sulla fauna ittica è lecito pensare che anche la salute dell’uomo ne sia compromessa. Una situazione per cui, se confermata, sarebbero urgenti interventi mirati. Inoltre, viene ricordato che, riguardo allo stato dell’inquinamento dei laghi, nel luglio 2014 alcuni deputati in Parlamento (G. C. Bergonzoli, Balemi, Dadò, Giudici e Pellanda) chiesero con un’interrogazione al Governo un resoconto sulla situazione a livello generale. Dalla risposta datata 21 gennaio 2015, risulta che i due laghi indicati fossero balneabili, con “acque eccellenti” e che in particolare il Ceresio si trovasse in pieno recupero ma non vi era nessun riferimento ad una contaminazione da “microplastiche”. Sembrerebbe evidente come il fenomeno sia stato individuato solo dopo la risposta di gennaio 2015. Un altro tema da non sottovalutare concerne poi l’Ordinanza sulla protezione delle acque (Opac), in merito all’abbattimento dei microinquinanti presso gli impianti di depurazione e la realizzazione degli stessi.

Dati e studi

Al Consiglio di Stato viene pertanto chiesto come reputa il fenomeno delle “microplastiche” nei nostri fiumi e nei laghi e se è in possesso di dati e studi, riguardanti la presenza di queste micro particelle già nella catena alimentare. Inoltre, se risulta al Governo che, rispetto al Verbano (123’000 particelle per km2 e in corrispondenza del fiume Tresa oltre 550’000), dal Ceresio non vi siano dati e/o statistiche riguardanti le microplastiche e il loro quantitativo in km2. E ancora: come mai il “Cipais” non aggiorna più i propri dati dal 2015, ritenuto che si tratta di una commissione tra Italia e Svizzera e che nel caso specifico dovrebbe monitorare i nostri fiumi e laghi a tutela di tutti? Accertato che questo fenomeno esiste ed è sempre più presente e ritenuto che il problema principale per poter intervenire con un’attività ispettiva, è la mancanza di valori di riferimento, cioè la quantità di micro particelle (microinquinanti) presenti nelle acque, come intende intervenire il Governo? I potenziali interventi mirati, da chi saranno presi a carico? Dalla Confederazione, dal Cantone, oppure in considerazione del Cipais, gli oneri e gli interventi ambientali verranno suddivisi con l’Italia? Se così fosse, in quale misura percentuale? Da questo punto di vista, non potrebbe essere oggetto di discussione anche all’interno della Regio Insubria? A che punto si trova la realizzazione sugli impianti di depurazione?

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