Locarnese

Locarnese condannato all'ergastolo per mafia in Sicilia

Scimonelli,nato sul Verbano, a 15 anni si spostò in Sicilia, dove è diventato un 'uomo d'onore'

7 febbraio 2018
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Fine pena mai per il 'bancomat ticinese' di Matteo Messina Denaro, il latitante numero uno in Italia, sparito da 26 anni, considerato l'erede di Totò Riina. La Corte d'assise di Trapani, accogliendo la richiesta dei pubblici ministeri Carlo Marzella e Francesco Grassi della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha condannato all'ergastolo Giovanni Domenico Scimonelli, 50enne, nato a Locarno, dove ha vissuto per una quindicina di anni, prima del ritorno in Sicilia, a Partanna, in provincia di Trapani, dove è diventato 'uomo d'onore' della città del Belice, oltre che il principale anello di comunicazione della primula rossa di Castelvetrano.

Per i giudici della Corte d'assise trapenese  Scimonelli è stato in mandante dell'omicidio di Salvatore Lombardo, ucciso a fucilate, a Partanna, davanti al bar Smart Cafè, il 21 maggio 2009. La colpa dio Lombardo? Aver rubato un camion carico di merce, valore 100 mila euro, del supermercato Despar di Partanna gestito da Scimonelli. Sull'omicidio sembrava essere calato il silenzio. Sino ad un paio d'anni fa. La  svolta dopo la confessione degli autori materiali del delitto, Attilio Fogazza e Nicolò Nicolosi, condannati entrambi a 14 anni di reclusione, dopo aver beneficiato dello sconto di pena previsto per i collaboratori di giustizia. Cinque mesi dopo il furto, stando ai pentiti, Scimonelli ordinò l'assassinio : “Viri ca chistu simm'ave a gghire (questo se ne deve andare, ndr). Lo ha detto roteando l'indice e il medio della mano destra in segno di morte''. Il legale di Scimonelli che nel maggio dello scorso anno è stato condannato a 17 anni di carcere per concorso esterno a Cosa Nostra, avvocato Calogera Falco ha già fatto sapere che appellerà la sentenza. In carcere Scimonelli è muto come una mummia. Che possa raccontare, confidandosi con altri detenuti, i suoi rapporti con Matteo Denaro Messina, gli investigatori lo escludono.  Scimonelli oltre ad essere stato a lungo il braccio finanziario della primula rossa al quale ha fornito carte di credito di banche svizzere, soprattutto di Lugano, è considerato il custode dei segreti di Matteo Denaro Messina. Soprattutto quelli economici. Aspetti sui quali, per quanto è dato sapere, sono calati da tempo sia il Ministero pubblico della confederazione che la Direzione investigativa antimafia di Milano.

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