Centovalli

San Donato di Intragna, uno dei controllori licenziato dopo 'burnout'. Intanto arriva l'audit chiesto dal medico cantonale

(Samuel Golay)
23 dicembre 2017
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Un nuovo caso di presunto “bornout” con relativo licenziamento, il perdurante ritardo nel distribuire le mance ai dipendenti, nonché l’annullamento della tradizionale cena di Natale “aziendale” (salvo poi organizzarne una per i quadri, aperta anche ad alcuni membri del Consiglio di fondazione). Sono soltanto alcuni degli ultimi avvenimenti alla Casa per anziani San Donato di Intragna, da mesi sotto la lente dell’Ufficio del medico cantonale – che ha incaricato il Laboratorio di psicopatologia del lavoro dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale di svolgere un “audit” – in relazione ad una gestione della struttura che da anni ormai crea continue tensioni fra la direzione e una parte significativa della manodopera.

Gli ultimi casi sono stati segnalati alla ‘Regione’ da una gruppo di impiegati con un lungo scritto in cui vengono ricordati gli antefatti della situazione attuale. Primo fra tutti la decisione cantonale, ufficializzata in occasione di un’assemblea del personale nel mese di aprile, di affiancare alla direttrice due figure di “controllo” quale il direttore medico della struttura e la capa delle cure. Due figure che per 6 mesi avevano il compito di accompagnare la direzione, fungendo anche da “filtro” fra essa e i dipendenti. Ebbene, di questo mezz’anno di controllo “ravvicinato” ha appena fatto le spese la responsabile delle cure, che prima è finita in malattia per un presunto “bornout” (che se tale non è molto vi si avvicinerebbe come grado di “sfinimento”), e poi è stata liquidata con una lettera di licenziamento firmata dal Consiglio di fondazione.

Intanto, comunque, di tutta questa situazione è stato messo al corrente il già citato Laboratorio di psicopatologia del lavoro, che negli scorsi mesi, appunto su mandato dell’Ufficio del medico cantonale, aveva intervistato decine di impiegati ed ex impiegati per verificare il clima all’interno dell’istituto e raccogliere elementi utili a inquadrare la figura della direttrice e stabilire la sua idoneità al ruolo. Il rapporto finale sull’“audit” sarebbe ormai in fase conclusiva e nel corso del mese di gennaio verrà presentato al medico cantonale. Formalmente dovrà poi esserci uno scambio di vedute con il Consiglio di fondazione – presumibilmente interessato a una visione super partes della situazione – per uscire da quest’impasse. Tradotta, fra l’altro, in un provvisorio blocco dei letti imposto dal Cantone.

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