Grigioni

A Poschiavo la Scuola professionale è in difficoltà

Diverse formazioni a rischio a causa del numero insufficiente di iscritti. L’istituto è a un bivio

(Ti-Press)

La Scuola professionale di Poschiavo (Spp), l’unica scuola d’arti e mestieri di lingua italiana nei Grigioni, sta vivendo un momento molto difficile a causa di un numero insufficiente di iscritti. L’istituto si trova dunque a un bivio: ridurre l’offerta formativa, con la conseguente diminuzione di apprendisti formati a disposizione delle aziende locali, oppure esercitare uno sforzo immane per raggiungere il numero di iscrizioni richiesto dalle direttive dell’Ufficio della formazione professionale dei Grigioni (Ufp), secondo cui la mole attuale di studenti è insufficiente.

95 iscritti di cui 70 dalla Provincia di Sondrio

All’inizio dell’anno scolastico 2022/2023, il condirettore della scuola, Lino Compagnoni, aveva dichiarato al portale ‘ilbernina.ch’ che le persone in formazione iscritte erano 95, di cui ben 70 provenienti dalla vicina provincia di Sondrio. Nel comunicato diramato oggi, la direzione e la commissione di sorveglianza della Spp indicano che se in una prima fase erano minacciate soltanto le classi di impiegato di commercio al dettaglio, installatore di impianti sanitari, lattoniere e metalcostruttore, ora l’Ufp rincara la dose e mette in dubbio anche le classi di falegname, polimeccanico e operatore in automazione. Formazioni a rischio nonostante la presenza sul territorio delle officine meccaniche della Ferrovia retica e di Repower.

La Spp offre da anni la possibilità di seguire nei Grigioni una formazione culturale e professionale in lingua italiana ai giovani della Valposchiavo e della Bregaglia che vanno poi a rifornire di competenze soprattutto le aziende della regione, Engadina compresa. La Spp forma anche apprendisti provenienti dalla Valtellina e Valchiavenna che stipulano un contratto di formazione con aziende a livello regionale. Per loro, prosegue la nota della scuola, un’ipotetica formazione teorica in lingua tedesca sarebbe molto ardua, quasi proibitiva. Rimarrebbe l’alternativa rappresentata dal Ticino, a oltre due ore di distanza in auto, a oltre 4 ore di treno passando per Monza. E secondo i responsabili della Spp, sarebbe inevitabile un pericoloso declino delle competenze professionali nelle aziende artigianali del Grigioni meridionale.

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