Grigioni

'Verdabbio non aveva terreni agricoli, da qui si passava per forza'

Terminati i lavori di conservazione finalizzati a risanare l'antica mulattiera e cinque cappelle votive. 'Forte testimonianza per le generazioni future'

Un suggestivo scorcio della mulattiera interamente restaurata
11 giugno 2021
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Tanta soddisfazione e anche un po' di emozione oggi alla casa comunale di Grono in occasione della presentazione dei lavori di restauro della mulattiera che da Verdabbio porta ai Piani di Verdabbio e di cinque cappelle votive situate lungo il percorso un tempo utilizzato dagli abitanti del villaggio montano per raggiungere terreni e stalle sul fondovalle. Una via di comunicazione essenziale, un cordone ombelicale per far fronte alle necessità agricole di un tempo, oggi pienamente valorizzata grazie agli interventi di conservazione effettuati negli ultimi due anni. Le prime notizie sulla mulattiera risalgono al 1384 ma la sensazione, dovuta anche all'osservazione di certe particolarità costruttive, è che sia decisamente più antica. «Verdabbio non aveva prati o stalle, e quindi bisognava per forza scendere», ha ricordato Dante Peduzzi, coordinatore, anima e mente del progetto finalizzato a sistemare il tracciato di 1,2 chilometri che presenta un dislivello di 175 metri. A dettare l'intervento, ha continuato Peduzzi, era stata in particolare la scoperta della presenza della mulattiera all'interno dell’inventario delle vie di comunicazione storiche d'importanza nazionale, che di fatto classificava il tracciato quale patrimonio culturale. Oltre a questa importante valenza, ha spiegato l'attuale vicesindaca di Grono ed ex vicesindaca di Verdabbio, Dolores Zoppi, l’idea di intervenire era stata incentivata anche dai frequenti crolli di muri a secco. Il progetto, «che lascia una forte testimonianza alle future generazioni», aveva visto impegnarsi in prima linea l'allora sindaco di Verdabbio Antonio Spadini (prematuramente scomparso nel 2018) che nel 2016 aveva costituito un gruppo di lavoro. Dopo la fusione tra Grono, Verdabbio e Leggia, «era importante che il nuovo Comune credesse nell'iniziativa già avviata e nel grande lavoro svolto fino a quel punto», ha evidenziato Peduzzi. Messi a concorso i primi lavori nel 2019, le tempistiche sono state rispettate concludendo l'intervento conservativo lo scorso novembre. «È molto importante, e distingue la forza di un comune aggregato, mantenere e valorizzare le peculiarità delle varie frazioni – ha dal canto suo affermato il sindaco di Grono Samuele Censi –. Il Municipio ha creduto molto in questo progetto, convinto che la nostra popolazione debba conoscere la storia dei nostri paesi». 

Le operazioni sulla mulattiera hanno dapprima riguardato il taglio delle piante e l'allontanamento delle ceppaie, per poi focalizzarsi sul ripristino delle murature di controriva, sul consolidamento delle lastre di corona a monte e a valle, e sul risanamento dell'acciottolato, dei muri e dei cordoli. I lavori sono stati guidati dallo specialista Cornel Doswald di Berna, il quale ha alle spalle una lunga esperienza in simili interventi. La direzione lavori è stata affidata allo studio di ingegneria Giudicetti&Baumann. 

Cinque cappelle tornano alle origini

Il progetto ha compreso anche il restuaro di cinque cappelle votive (risalenti al 1'800 o inizio 1'900) ubicate lungo l'antica mulattiera e che versavano in cattive condizioni di conservazione. Responsabile degli interventi è stato il restauratore Marco Somaini, il quale ha spiegato il concetto degli interventi conservativi effettuati: salvaguardare in modo decoroso senza snaturare la natura originale delle cappelle. Si è quindi proceduto con il risanamento dei tetti in piode e delle murature, la pulitura e la stuccatura degli intonaci e degli affreschi, l'integrazione pittorica delle raffigurazioni affrescate per migliorare le lettura del dipinto originale e la ricostruzione delle decorazioni astratte (cronici, racemi floreali, cartigli con insegne e date). «Abbiamo fatto in modo che queste cappelle possano continuare a vivere, permettendogli di 'invecchiare' bene», ha detto Somaini, assicurando che in futuro continuerà «a tenerle d’occhio e a fare quei piccoli ma necessari accorgimenti». 

Tra mulattiera e cappelle votive, complessivamente sono stati impiegati più di 70 addetti ai lavori e svariate ditte. Lavori per i quali l'assemblea comunale di Verdabbio aveva a suo tempo concesso un credito di 630mila franchi per la mulattiera e 80mila per le cappelle. Costi, grazie all'impegno nella ricerca di aiuti da parte del gruppo di lavoro, tuttavia coperti per due terzi da donazioni e sussidi. La conservazione e la divulgazione di questo patrimonio storico e culturale potrà essere interessante in ottica didattica. 

Il 19 giugno l'inaugurazione della mostra

Per celebrare il restauro, la popolazione è invitata sabato 19 giugno all'inaugurazione della mostra curata dall'artista Lulo Tognola (visitabile nell'ex casa comunale di Verdabbio fino al 30 ottobre) con fotografie degli interventi (prima e dopo) e profili geografici longitudinali della mulattiera, senza dimenticare di valorizzare il ruolo del mulo). L'appuntamento è alle 10 sul piazzale di Verdabbio con il discorso ufficiale delle autorità e un aperitivo. Seguirà la possibilità di visitare la mostra e percorrere la mulattiera  insieme a Dante Peduzzi e Marco Somaini. 

 

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