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Guido Schenini: 'Auspico giustizia e chiarezza' per Roveredo

L'ormai ex sindaco spera che con l'arrivo di Claudio Lardi quale commissario la situazione nel comune mesolcinese possa evolvere positivamente

Guido Schenini (Ti-Press)
28 gennaio 2021
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“La crisi istituzionale in seno all’esecutivo di Roveredo prosegue”. Il governo grigionese ha quindi reputato necessario “nominare nuovamente un commissario governativo” per il Comune mesolcinese. Si tratta dell’ex consigliere di Stato Claudio Lardi che sin da subito rileva “i compiti e le funzioni formali del sindaco e dirigerà l’amministrazione comunale” fino al termine della legislatura 2019-2022. «Mi aspettavo questo passo», afferma Guido Schenini a ‘laRegione’. E, anzi, «lo auspicavo così che si possa fare giustizia e chiarezza», rileva il sindaco al quale è stato di fatto tolto l’incarico, ma che potrà restare in carica come municipale assieme anche agli altri membri eletti dell’esecutivo comunale. 

È ormai da anni che a Roveredo vi sono ripetutamente difficoltà a livello istituzionale: già nel 2013 il governo retico aveva nominato per nove mesi un commissario, quale misura di vigilanza sul Comune. Un intervento che si è reso nuovamente necessario l’anno scorso in seguito alla “situazione tesa venutasi a creare dopo le elezioni del Municipio” dell’ottobre del 2018. Ricordiamo che la nomina del quinto municipale è stato oggetto di controversie, tanto che della questione si è pure occupato due volte il Tribunale federale: le vertenze legali riguardavano la differenza di pochi voti fra Moreno Lussana (Roré Viva) e Ivano Boldini (Partito liberale democratico). Alla fine a spuntarla è stato quest’ultimo, ma la situazione è rimasta tesa. Nel giugno dell’anno scorso è così stata nominata la consigliera nazionale grigionese Anna Giacometti (Plr) come commissaria governativa per Roveredo che ha svolto questo compito fino a fine settembre. Nel suo rapporto inviato al governo al termine del mandato riteneva che la situazione politica si era fatta “meno tesa”, rimanendo però “instabile e fragile”. Secondo Schenini la sua gestione è tuttavia «stata lacunosa e difatti ora siamo ancora al punto di partenza». Che la situazione non sia migliorata lo dimostra il fatto che oggi l’esecutivo grigionese ha deciso di nominare ancora una volta un altro commissario. 

Rapporti ‘gravemente compromessi’

Infatti, dopo un incontro avvenuto lo scorso 10 dicembre tra l’Ufficio per i Comuni e i singoli municipali “è risultato che il rapporto tra i municipali e il sindaco è gravemente compromesso”, si legge nella nota governativa. “Evidentemente manca quel minimo di fiducia e rispetto reciproci e non si può parlare di un’autorità collegiale funzionante”. Inoltre, “le diverse istanze giunte al Cantone rendono evidente che una collaborazione in seno al municipio nella sua composizione attuale non è possibile o quantomeno è estremamente difficoltosa”. A dimostrazione di ciò vi è ad esempio il fatto che, stando a Schenini, «a fine dicembre gli altri municipali hanno scritto al governo chiedendo la mia destituzione. Una lettera di cui sono venuto a sapere solo oggi».

Fra le misure di vigilanza che può prendere il governo vi sono la destituzione, l’istituzione di una di una curatela o la nomina, appunto, di un commissario. L’esecutivo grigionese ha per il momento optato per quast’ultima via, anche se “né la destituzione, né la curatela sono state definitivamente escluse”. La speranza è che la nomina di Claudio Lardi “funga anche da scossa che permetta di acquisire maggior consapevolezza circa le responsabilità istituzionale nei confronti del Comune nel suo insieme. Il governo parte dal presupposto che i municipali eletti siano consapevoli della propria responsabilità politico-istituzionale, sociale e personale nei confronti del loro mandato e quindi nei confronti della popolazione di Roveredo”. Concretamente, Lardi svolgerà la funzione di sindaco, anche se “potrà partecipare alle decisioni soltanto nei casi in cui il Municipio non dovesse essere al completo o qualora qualcuno debba ricusarsi. In questo caso egli disporrà del numero di voti mancanti”. Infatti, i municipali eletti rimangono in carica e mantengono il loro diritto di voto. “Inoltre il commissario governativo disporrà della facoltà di impartire istruzioni qualora i membri del municipio non dovessero attenersi alle regole di un comportamento interpersonale ordinato e corretto“. Lardi dovrà poi redigere rapporti regolari, sulla base dei quali il governo “deciderà in merito a eventuali adeguamenti”.

Schenini è fiducioso che con la presenza di Lardi le cose possano migliorare: «È una persona di esperienza e se agirà con il cuore, riuscendo a far chiarezza e facendo emergere quali sono i problemi, forse riuscirà a fare evolvere la situazione positivamente». Ma quali sono esattamente i problemi che da anni affliggono il comune mesolcinese? L’ormai ex sindaco non entra nei dettagli, affermando che «sono questioni che vengono da molto lontano». A ciò si sono poi aggiunti gli strascichi delle scorse elezioni e anche discordie riguardanti il progetto di ricucitura del centro paese previsto dopo lo smantellamento del tratto autostradale. Insomma, «un brutto clima che è andato sempre peggiorando».

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