Bellinzonese

Pollegio a un bivio per il futuro di Asilo ed Elementari

Due le possibilità: una nuova sede comunale sul sedime dell’ex Collegio Santa Maria oppure aderire al progetto Bosciorina a Biasca. I tempi stringono

(Ti-Press)
23 gennaio 2023
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È un momento di riflessione importante per il futuro del settore scolastico del Comune di Pollegio. A quasi sette anni dalla frana che dall’aprile 2016 rende inagibile la scuola dell’infanzia (da allora bambine e bambine di Pollegio si recano a Biasca), nella seduta del Consiglio comunale dello scorso dicembre il sindaco Igor Righini ha fornito un aggiornamento rispondendo a un’interpellanza presentata da Fernando Romaneschi. Da tempo è noto che il vecchio Asilo ubicato in via delle Vigne non risulta più idoneo a ospitare attività pubbliche come una scuola, a causa del forte pericolo della caduta di massi. Ciò che ha imposto al Municipio di abbandonare il previsto risanamento e prevedere invece la demolizione dell’edificio, con trasformazione della proprietà in zona agricola. Alla luce del fatto che a Biasca la sede provvisoria sarà demolita e sostituita, l’attuale situazione – spiega Righini contattato da ‘laRegione’ – «obbliga il nostro Municipio a cercare con urgenza una soluzione duratura». Oltre a una nuova scuola dell’infanzia, prosegue il sindaco, bisogna anche ragionare sulla Scuola elementare ormai superata dagli eventi. «Le due classi delle Elementari, poste al primo piano della casa comunale, non sono infatti adeguate alle esigenze didattiche attuali e non risultano agibili alle persone con disabilità».


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La frana del 2016 che aveva colpito la Scuola dell’infanzia in via delle Vigne

Bisogna decidere in tempi brevi

L’esecutivo di Pollegio sta dunque valutando due possibili soluzioni. La prima riguarda il sedime dell’ex collegio Santa Maria, di proprietà della Curia vescovile. Curia che ha dato notizia di essere interessata a vendere ed è in trattativa con la Fondazione Madonna di Rè, quest’ultima intenzionata a costruire un nuovo complesso per le sue attività. E proprio nell’ambito di questa operazione il Comune avrebbe la possibilità di ristrutturare una parte dell’esistente vecchio complesso storico, inserendo un sede scolastica comunale con classi dell’Asilo e delle Elementari. «In questo senso il Municipio ha affidato un mandato esterno per valutare in particolare la fattibilità finanziaria di questa operazione», indica Righini, aggiungendo che la parte restante dell’edificio storico – anche al fine di ridurre i costi dell’eventuale ristrutturazione a carico del Comune – potrebbe ospitare altre strutture pubbliche o private d’interesse pubblico. I risultati dello studio di fattibilità affidato dal Municipio sono attesi per il prossimo mese di febbraio.


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Ce l’ipotesi dell’ex Collegio Santa Maria

L’altra opzione arriva invece da una proposta del Municipio di Biasca, che andrebbe a coinvolgere Pollegio nel progetto per il nuovo comparto scolastico a Biasca previsto in zona Bosciorina: qui si prevede la costruzione ex novo di scuola dell’infanzia, scuola elementare, palestra doppia, sede del Servizio educazione precoce speciale gestito dal Cantone e ampliamento della Bibliomedia. Dopo aver stabilito precisi accordi di utilizzo, Pollegio parteciperebbe all’investimento secondo una chiave di riparto stabilita in base al numero di allievi. Stando alle ultime indicazioni, il Municipio rivierasco prevede di licenziare il credito di costruzione al Consiglio comunale nella prossima primavera, per cui in Bassa Leventina il tempo stringe per prendere una decisione che dovrà comunque passare al vaglio del Legislativo attraverso un messaggio municipale. «Dati alla mano, fermo restando che in ogni modo bisognerà mantenere una direzione scolastica unica con Biasca, dovremo decidere fra queste due principali opzioni. Gli aspetti logistici e infrastrutturali andranno ponderati e messi a confronto anche alla luce della stima di allievi prevista nei prossimi anni. In particolare – prosegue Igor Righini – bisognerà capire se il numero degli allievi previsto soddisferà negli anni a venire i requisiti minimi cantonali per l’apertura di una sede di scuola dell’infanzia e/o di scuola elementare. Dati che seppur scomodi occorrerà ponderare in modo oggettivo e pragmatico. Questo per evitare di costruire una nuova scuola e poi non avere un numero sufficiente di allievi per tenerla aperta. Situazione che oltre allo spreco di denaro pubblico obbligherebbe a ripiegare su soluzioni d’urgenza, verosimilmente scomode e dolorose».

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