Bellinzonese

Le stazioni di Giubiasco e Biasca presto senza barriere

Avviati i lavori di adeguamento per agevolare l’accesso con carrozzine e agli andicappati. Nel primo caso si studia anche l’inserimento di un ascensore

A Giubiasco si studia l’inserimento di un ascensore, come quello inaugurato nel 2015 a Bellinzona
(Ti-Pres)
11 gennaio 2023
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Da qualche giorno sono iniziati i lavori di adattamento delle stazioni Ffs di Biasca e Giubiasco nell’ambito del programma ‘Accesso alla ferrovia 2023’ che mira a garantire l’accessibilità in autonomia di tutte le infrastrutture dei trasporti ferroviari aperte. I cantieri per gli adeguamenti termineranno a fine 2023. A Giubiasco il progetto prevede l’innalzamento e l’allungamento dei due marciapiedi centrali, così da poter accedere senza dislivello ai moderni treni a pianale ribassato e consentire la fermata di treni lunghi fino a 220 metri. Le scale e le rampe di accesso dal sottopasso pedonale ai marciapiedi 2 e 3 saranno adeguate alle nuove quote e le scale e la rampa di accesso principali (da viale Stazione) saranno nuove ed entrambe dotate di un pianerottolo intermedio. L’accesso secondario da via Moderna sarà inoltre coperto.

Dal muro contro muro a una soluzione condivisa

Giubiasco dove le critiche di Inclusione andicap Ticino, che ha sede poco distante dalla stazione e che ne gestisce lo sportello, non sono cadute nel vuoto. Lo scorso febbraio l’ente che difende i diritti delle persone con disabilità in Ticino aveva infatti presentato opposizione alla domanda di costruzione ritenendo che il progetto delle Ferrovie federali non garantisse un vero accesso diretto e autonomo ai treni, come stabilisce la Legge sui disabili, in particolare per l’eccessiva pendenza delle rampe, che se ridotta dal 12 al 6% avrebbe comportato il raddoppio della loro lunghezza. Quale alternativa, Inclusione andicap aveva quindi suggerito l’inserimento di ascensori scontrandosi però con la reticenza delle Ffs, segnalava nel nostro articolo dell’8 febbraio scorso il direttore Marzio Proietti. Com’è andata a finire? "In seguito ad alcune riunioni di conciliazione tra Ufficio federale dei trasporti, Ffs e Inclusione andicap – ci risponde il portavoce Ffs, Patrick Walser – quest’ultima ha deciso di ritirare l’opposizione. Ha infatti compreso che perseverare nella propria opposizione avrebbe solo portato a un posticipo dei lavori e quindi anche a un ritardo (nell’ordine di 8-10 anni, a causa dell’impossibilità di ottenere ulteriori intervalli ferroviari) nella messa in servizio di una stazione priva di barriere architettoniche". In contropartita le Ffs "hanno concordato che nel 2023 saranno portati avanti degli studi di fattibilità per quanto riguarda i lift. Soprattutto questo ultimo nostro impegno preso ha indotto Inclusione andicap a ritirare l’opposizione e i lavori hanno quindi potuto iniziare il 9 gennaio".

A Biasca si prevede invece l’innalzamento del marciapiede centrale, che sarà anche allungato per consentire la fermata di treni più lunghi. La scala e la rampa di accesso dal sottopasso pedonale al marciapiede saranno adeguate alle nuove quote e anche le scale e la rampa di accesso principali saranno riadattate. In entrambe le stazioni su tutti i corrimani ci saranno le iscrizioni per ipovedenti, saranno sostituite le sale d’attesa secondo gli attuali standard Ffs e posati nuovi arredi e nuove segnaletiche.

Le Ferrovie in un comunicato dichiarano di prendere molto sul serio il tema delle pari opportunità dei disabili: "I viaggiatori con mobilità ridotta devono poter utilizzare i servizi delle Ffs senza discriminazioni e devono potersi muovere in modo autonomo, senza barriere. Un servizio che giova non solo ai viaggiatori disabili e anziani, ma anche ai viaggiatori con passeggini, valigie e bagagli ingombranti".

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