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L’Espocentro di Bellinzona torna in mani comunali

Bellinzona, il Municipio chiederà al Cc 2 milioni per riscattare il diritto di superficie. Il sindaco: ‘Investire per confermarlo polo fieristico’

(Ti-Press)
9 novembre 2022
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Il Municipio di Bellinzona è pronto a riscattare l’Espocentro, il noto padiglione multiuso di proprietà comunale sul quale grava un diritto di superficie di lunga durata, risalente al lontano 1983, a favore della Espo Centro Sa che lo amministra. La transizione – conferma alla ‘Regione’ il sindaco Mario Branda – avverrà il prossimo anno, chiudendo anzitempo i rapporti con un impegno di due milioni di franchi a carico delle casse cittadine. La cifra è inserita nel Preventivo comunale 2023 senza tuttavia alcuna spiegazione di dettaglio. Cifra dietro la quale sta maturando sotto traccia il rilancio della struttura specialmente come polo fieristico. Struttura di 1’330 metri quadrati, estendibili fino a 10mila, nota per accogliere eventi di vario tipo come assemblee, convegni, congressi, concerti, esposizioni, mostre, tombole, feste giovanili, schiuma party, pranzi del Rabadan e fiere come Espo Ticino e Japan Matsuri. Per contro il festival del film giovane Castellinaria ha nel frattempo traslocato al Mercato coperto di Giubiasco, meglio raggiungibile dal pubblico in arrivo dalla vicina stazione ferroviaria.

C’è anche un prestito

La convenzione siglata 39 anni fa da Municipio e Società anonima era stata aggiornata nel 2013 (in entrambi i casi con decisione del Consiglio comunale) e definisce la costituzione di un diritto di superficie a favore della Sa a fronte di una fideiussione garantita dal Comune per un massimo di 1,8 milioni di franchi. A inizio 2020 aggiornando il Legislativo sulle voci insistenti che davano in serie difficoltà la Sa, il Municipio ricordava di aver concesso tempo prima alla medesima società un prestito di 650’000 franchi nel frattempo parzialmente recuperato.

L’esposizione finanziaria massima della Città raggiungeva dunque la somma di quei due importi. Un quadro che in quel momento aveva indotto l’Esecutivo a ritenere che sul breve termine non si sarebbero riscontrate criticità eccessive tali da mettere in pericolo gli eventi organizzati. Per contro sul medio termine (2-6 anni) il Municipio affermava di voler attivarsi per dare stabilità alla ‘storica’ presenza e sviluppare ulteriormente un polo fieristico e congressuale nel comparto della Torretta, confermando così un’offerta geograficamente centrale per l’intera regione. Ora che di anni ne sono passati quasi tre, e che la convenzione in essere prevede la possibilità di un riscatto da parte della Città nel 2023 con l’accordo della Sa, bisogna arrivare al dunque e rilanciare.

‘Prudenza: valutare prima cifre e finanze’

Intervistato a suo tempo, il sindaco immaginava la realizzazione di nuovi padiglioni e di una nuova sala congressi nella zona retrostante (sala congressi che è già prevista dal Cantone insieme alla Città nell’ambito della nuova palestra che prenderà il posto del Palasport, ndr) e più a lungo termine eventualmente la sostituzione dell’attuale stabile con una nuova struttura più efficiente e moderna e adatta alle nuove esigenze. Al vaglio, in quel momento, c’era anche un concorso rivolto a imprenditori interessati a realizzare e a gestire una struttura di questo tipo.

E oggi? «Le valutazioni nel frattempo effettuate indicano che sarebbe necessario un investimento in ogni caso importante per conferire allo stabile una funzionalità in linea con lo sviluppo voluto», spiega Mario Branda alla ‘Regione’: «L’intenzione di procedere in questa direzione comunque è confermata, a cominciare dal riscatto del diritto di superficie». Quanto alla futura gestione, «personalmente propenderei per un incarico esterno, in alternativa a una gestione affidata ai nostri servizi. Una scelta che il Municipio deve però ancora approfondire. Idem per gli investimenti prevedibili in base a due scenari sin qui tratteggiati, uno più ambizioso e oneroso e uno meno impegnativo per le casse comunali. In particolare dovremo tenere presenti il Piano generale delle opere e l’andamento delle finanze comunali a medio termine». Bilanci che negli ultimi due anni, grazie in particolare alle sopravvenienze d’imposta, si sono chiusi in sostanziale pareggio a fronte di disavanzi preventivati nell’ordine di alcuni milioni. Tuttavia – come emerso a fine ottobre durante la presentazione del P23 – il vento rischia di girare, in particolare a seguito dell’aumento della spesa e di due misure decise dal Cantone e previste entro due anni: l’abbassamento dell’aliquota fiscale sull’utile delle persone giuridiche e il decadimento del contributo straordinario per l’aggregazione e relativo contributo di livellamento.

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