Bellinzonese

‘La qualità dell’acqua potabile di Sant’Antonio è peggiorata’

Dopo l’allacciamento al nuovo acquedotto della Morobbia la popolazione ha notato un sapore differente. Michela Pini chiedi lumi al Municipio di Bellinzona

(Ti-Press)
19 luglio 2022
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La qualità dell’acqua potabile di Sant’Antonio è peggiorata. È quanto afferma la consigliera comunale Michela Pini (Plr) in un’interpellanza rivolta al Municipio di Bellinzona. Dopo l’allacciamento dei bacini presenti nel quartiere al nuovo acquedotto della Morobbia si è infatti assistito "a un peggioramento della qualità dell’acqua che arriva nelle nostre case", si legge nel testo. "L’acqua che viene distribuita alla popolazione è notevolmente più calda (sia in inverno che in estate) e anche il suo gusto è cambiato, in peggio. Questo innalzamento non è sicuramente dovuto alla temperatura presente all’interno delle case in quanto anche l’acqua delle fontane del quartiere è marcatamente più calda rispetto a prima. La popolazione ha immediatamente percepito la differenza e sperava che fosse solo una questione passeggera ma oggi, a distanza di mesi, la situazione è immutata: l’acqua ha perso la sua qualità e la sua freschezza. L’acqua potabile di Sant’Antonio è sorgiva e sgorga dalla montagna praticamente priva di qualsiasi impurità e con temperature notevolmente inferiori a quelle con cui attualmente arriva nelle nostre case".

Temperatura elevata e sapore differente

Alla luce di queste considerazioni la consigliera comunale Michela Pini chiede lumi all’esecutivo locale sulle possibili cause dell’importante aumento di temperatura. In passato, infatti, la popolazione non ha mai ricevuto comunicazioni sulla non potabilità dell’acqua o su problemi di sicurezza sanitaria: "I bacini e le infrastrutture di distribuzione erano stati tutti rinnovati nel tempo. Va inoltre segnalato che l’aumento della temperatura dell’acqua ne genera uno spreco maggiore poiché l’acqua necessita di essere lasciata scorrere parecchio prima di poterla utilizzare o bere a una temperatura gradevole, soprattutto durante la bella stagione. Senza contare che una temperatura dell’acqua superiore a 20°C rischia di comprometterne la sicurezza dal punto di vista batteriologico". Nell’interpellanza sono poi chieste spiegazioni sul rispetto delle norme sulla profondità della posa delle tubature durante la costruzione dell’acquedotto della Morobbia e sull’impiego di raggi UV. "Il fatto che sia direttamente prelevata dalla sorgente nella roccia rende praticamente inutile l’utilizzo di raggi UV per depurarla poiché è naturalmente già priva di impurità". La consigliera comunale domanda quindi se sia effettivamente necessario ‘bombardare’ l’acqua potabile del quartiere, in alcuni casi addirittura per due volte, compromettendone così il gusto. "Cosa intende fare il Municipio per ristabilire la qualità dell’acqua che c’era in precedenza", chiede infine Pini.

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