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Faido guarda al futuro tra punti forti, desideri e debolezze

È pronto il documento elaborato nell’ambito del progetto partecipativo ‘Buon Governo’ che fungerà da guida per lo sviluppo del Comune medioleventinese

Il binomio sport e svago tra i principali punti forti
(Ti-Press)
17 giugno 2022
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Sono confluite in un unico documento strategico le aspettative di sviluppo per il Comune di Faido messe sul tavolo nell’ambito dell’iniziativa denominata ‘Buon Governo’. Promosso dalla Sezione degli enti locali del Dipartimento istituzioni, il progetto – una prima a livello svizzero – ha l’obiettivo di aiutare i rappresentanti della politica e i cittadini a sviluppare assieme strumenti per migliorare il ‘governo politico’ a livello locale e costruire così il modello ideale per il Comune ticinese di domani. Faido ha aderito all’iniziativa e dato avvio al processo partecipativo. Nel corso di tre mattinate Municipio, Consiglio comunale, funzionari dirigenti e circa 80 rappresentanti della società civile si sono riuniti negli scorsi mesi per progettare lo sviluppo del Comune medioleventinese, con l’orizzonte posto al 2032. In particolare, grazie anche al coinvolgimento di alcuni collaboratori della Sezione enti locali sono stati definiti la visione, gli obiettivi e le azioni strategiche per i prossimi dieci anni. Si è partiti con un’analisi generale della situazione attuale del Comune: il maggior punto di forza è risultato quello della scuola, della cultura e del tempo libero. È stata infatti riconosciuta la presenza sul territorio delle scuole dell’obbligo, di una vasta offerta d’infrastrutture per lo sport e di un’ampia possibilità di svago. In seconda posizione si piazza l’elevata qualità di vita, garantita – si legge ancora nel documento – dal poco traffico, da buoni collegamenti con i mezzi pubblici e dai tanti e forti servizi socio-sanitari. Per quanto riguarda invece gli attuali punti deboli, i partecipanti hanno evidenziato la vetustà del parco immobiliare, la carenza di un’offerta alberghiera sul territorio, la mancanza di strutture d’accoglienza per bambini (pre e dopo scuola) e di un centro giovanile per favorire la conciliabilità lavoro-famiglia. Tra le minacce future vengono sottolineate la centralizzazione dei posti di lavoro e dei servizi pubblici in altri Comuni, il fatto che i giovani formati non trovino un’occupazione qualificata, la sempre maggiore carenza di posti di lavoro interessanti e la percezione di abitare in una zona discosta dai centri.

La qualità di vita secondo le varie categorie della società civile

Gli attori chiave per lo sviluppo del Comune identificati dal progetto sono rappresentati da giovani, famiglie, pensionati, turisti, aziende del turismo, artigiani e imprenditori. Per tutte le categorie sono stati riassunti gli aspetti ritenuti prioritari secondo il rispettivo concetto di qualità di vita. Per quanto riguarda i giovani tra i 20 e i 30 anni, la visione si rispecchia nel poter svolgere attività sportive e di svago fuori dall’orario di lavoro, in offerte di lavoro diversificate e nella disponibilità di immobili di qualità con pigioni moderate, così come nella possibilità di spostarsi agevolmente con i mezzi pubblici. Dai giovani anche la richiesta di nuove strutture per la ‘movida’. Oltre che le già citate strutture pre e dopo scuola, per le famiglie la qualità di vita vuol dire possibilità di lavorare per entrambi i genitori, un territorio attento alla sostenibilità e servizi soddisfacenti in tutte le frazioni. Avere la possibilità di rimanere al proprio domicilio, usufruire di uno sportello sociale, disporre di aiuti adeguati, poter accedere a tutti gli edifici e luoghi pubblici e usufruire di trasporti adeguati sono invece gli elementi cardini per i pensionati, così come usufruire di centri aggregativi per socializzare e di servizi di spesa a domicilio. Per i turisti l’auspicio che a Faido nel 2032 possano trovare alloggi senza barriere architettoniche e adeguati alle loro disponibilità finanziarie, anche per chi viene in camper. Ci si immagina di potersi immergere nella natura, di godere di una maggiore offerta di percorsi turistici e ciclopiste, di avere la certezza dell’innevamento del comprensorio di Carì. Vengono menzionati anche desideri ambiziosi, come una piscina con spa, un parco divertimenti e un campo da golf. Per le aziende del turismo c’è invece l’auspicio di poter disporre tra dieci anni di terreni e strutture adeguate, così come di manodopera formata nel settore e di una situazione fiscale favorevole. La qualità di vita riguarderà inoltre la presenza di condizioni favorevoli per una buona visibilità turistica di Faido e una consistente proposta di attività sportive di nicchia. Per artigiani e imprenditori è importante che in futuro possano mantenersi professionalmente aggiornati e nel contempo svolgere ruoli di formatori nel proprio ramo di attività. C’è poi il desiderio di creare sinergie con la condivisione di spazi e servizi amministrativi all’interno di un’area artigianale dedicata.

Prossimi passi

Il Consiglio comunale dovrà esprimersi sul documento in occasione della seduta del 5 luglio. Con la sua approvazione, il Legislativo darebbe mandato al Municipio affinché elabori un Piano d’azione di legislatura dei prossimi cinque anni (2028), che unitamente alle Linee d’indirizzo politico comunale scaturite dal progetto ‘Buon Governo’ costituisca il corpo principale del Piano di sviluppo di legislatura. L’idea è che questo dialogo – basato su forza, debolezze, bisogni e minacce di Faido – converga in un piano di legislatura con una visione di sviluppo a medio-lungo termine. Nel concreto il Municipio dovrà precisare le azioni da realizzare durante la legislatura per raggiungere gli obiettivi strategici definiti in linea con la visione perseguita. Il tutto svolgendo uno studio di fattibilità delle varie iniziative identificate. A questo proposto l’Esecutivo costituirà delle Commissioni municipali che si occuperanno di uno o più attori chiave per lo sviluppo del Comune. Commissione che si compongono di rappresentati del Municipio, funzionari dirigenti e rappresentanti del legislativo e della società civile (sia quali rappresentanti della categoria, sia come esperti del settore).

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