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‘Mantenere i Carnevali vivi’ con una festa estiva

Stando agli organizzatori del Carnevaa Iunaited che si terrà a Lumino questi due anni di stop sono coincisi con una ‘perdita di entusiasmo e motivazione’

Riaccendere lo spirito carnascialesco
(Ti-Press)
18 giugno 2022
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Una festa estiva per ballare, divertirsi e stare in compagnia, volta a riaccendere quello spirito carnascialesco che negli ultimi anni si è attenuato a causa della pandemia. Il Carnevaa Iunaited che si terrà il 24, 25 e 26 giugno a Lumino mira proprio a «mantenere i Carnevali vivi», sostengono gli organizzatori, ovvero il Rabadan di Bellinzona, Or Penagin di Tesserete, la Lingera di Roveredo e la Stranociada di Locarno. Un evento che, nel malaugurato caso in cui dovessero tornare in vigore restrizioni legate al coronavirus, potrebbe anche ripetersi nei prossimi anni non necessariamente a Lumino. Tuttavia, la speranza è che si possa tornare a organizzare i tradizionali bagordi e cortei nel febbraio del 2023.

Un evento carnascialesco estivo era già stato evocato nel 2021, dopo la rinuncia – concordata fra tutti i grandi carnevali della Svizzera italiana già nella seconda metà del 2020 – a organizzare i tradizionali festeggiamenti. Tuttavia, allora l’idea non era andata in porto, visto che si confidava in un miglioramento della situazione epidemiologica che avrebbe permesso di proporre nuovamente i Carnevali all’inizio di quest’anno. Come tutti sappiamo, però, così non è stato. E dove si è potuto organizzare qualcosa all’ultimo momento (come a Chiasso o Roveredo), la festa è stata molto limitata.

Comitati, guggen, gruppi e carristi perdono membri

È così riaffiorata la necessità di proporre un evento alternativo in un periodo che garantisce una maggiore sicurezza a livello di pianificazione, ovvero l’estate caratterizzata negli ultimi anni da un allentamento o (come è il caso attualmente) dall’assenza di restrizioni anti-Covid. «Eravamo comitati amici già prima, ma con l’avvento della pandemia ci siamo avvicinati ulteriormente e i legami si sono rafforzati», afferma a ‘laRegione’ Paolo Deprati, responsabile eventi per il Rabadan. «È così nato il desiderio di organizzare un evento assieme, con l’obiettivo di oliare un po’ i meccanismi organizzativi dopo due anni di stop, riuscendo anche nell’impresa di invitare due artisti di fama internazionale come Gabry Ponte e Davide Van De Sfroos». Due anni durante i quali la mancanza di Carnevali ha causato una «perdita di entusiasmo e motivazione» fra tutti gli attori coinvolti: i comitati hanno perso membri, ma anche guggen, gruppi e carristi devono far fronte a diverse defezioni. «La gente si abituata a fare altro, piuttosto che suonare, preparare maschere o ideare carri. E se va avanti così noi ci ritroveremo senza gli artefici del carnevale». Proprio per coinvolgere e cercare di rimotivare un po’ tutti, alla festa estiva vi saranno guggen che suonano e il venerdì, così come il sabato sono previsti aperitivi ai quali sono invitati in particolare rappresentanti di gruppi e carristi con l’obiettivo «di incontrarsi nuovamente e passare una bella serata assieme».

‘La mancanza di entrate può diventare un problema serio’

Non va poi dimenticato che i Carnevali «garantiscono un indotto a tutte le società che vi partecipano, le quali fanno affidamento su queste entrate per garantire lo svolgimento di attività durante tutto l’anno», sottolinea da parte sua Livio Mazzuchelli, presidente de Or Penagin di Tesserete. L’aspetto finanziario è dunque un altro aspetto importante: «Tutti i carnevali hanno spese fisse a cui devono far fronte. Ovviamente senza carnevale non vi sono entrate e quindi questo può diventare un problema serio. Se riuscissimo quindi a fare anche qualche utile (che poi divideremo) sarebbe dunque molto positivo. Resta il fatto che un evento di questo genere, mai organizzato prima, che si tiene d’estate rimane un’incognita». Loris Agustoni, responsabile comunicazione della Lingera di Roveredo, ricorda inoltre che i Carnevali tradizionali hanno sempre fatto affidamento sul volontariato: «Anche per questa festa estiva abbiamo dovuto ingaggiare volontari: è necessario rimotivare pure queste persone che sono essenziali per il funzionamento di queste manifestazioni».

‘Importante avere il supporto dai Municipi’

Il progetto è in realtà nato «già lo scorso ottobre», precisa Deprati. «A gennaio prevedevamo cinque giorni di carnevale al Parco Urbano a Bellinzona con due cortei, uno al sabato con le guggen e uno alla domenica con i carri». Due cortei nel mese di giugno che «avrebbero avuto un impatto non indifferente e che avrebbero anche generato un indotto interessante, ad esempio a livello turistico. Tuttavia, non siamo riusciti a trovare un’intesa con la Città», in particolare a causa della concomitanza di altri eventi. «Quindi, piuttosto che annullare tutto, abbiamo optato per una soluzione diversa, più simile a una festa estiva, a Lumino». In ogni caso «è importante avere un buona collaborazione con le autorità», rileva Mazzuchelli. «I Municipi devono essere vicini e supportare gli organizzatori. Perché, in caso contrario, i comitati dovranno far fronte ad ulteriori defezioni e questo metterebbe in serio pericolo l’esistenza dei Carnevali stessi». Un supporto ancora più «importante in un periodo come questo già caratterizzato da una motivazione che va scemando».

Porta aperta per un evento simile anche in futuro

Una soluzione è quindi stata trovata e la speranza è che l’evento organizzato alla Scuderia Equi-Team Dama di Lumino – che in caso di brutto tempo garantirà anche un abbondante spazio coperto – possa attrarre molte persone magari anche mascherate. Ma se questa festa estiva dovesse avere successo, sarà ripetuta anche in futuro? «Se dovessero tornare in vigore restrizioni legate alla pandemia, allora dovremo per forza valutarlo, anche per motivi finanziari», rileva Deprati. «Nel caso penseremo a un evento estivo con anche cortei che potrebbe avere un riscontro turistico non indifferente e andrebbe a vantaggio di tutta la popolazione. Se invece a febbraio 2023 riusciremo a organizzare un Carnevale tradizionale con cortei, guggen e così via, da parte nostra ci accontenteremo di questo». In ogni caso, «se vi sarà la richiesta da parte delle autorità – aggiunge Agustoni –, noi manterremo la porta aperta. Ma bisogna ricordare che non siamo professionisti e che per organizzare un Carnevale ci vogliono mesi di duro lavoro. In realtà siamo impegnati praticamente tutto l’anno, ma nel caso sarebbe un sacrificio che faremmo volentieri». A ciò va poi aggiunto che «abbiamo l’esperienza per riuscire ad organizzare al meglio grandi eventi. E in questo senso ad esempio la sicurezza sarà garantita grazie a un dispositivo adeguato». Quello che invece è un po’ mancato in occasione del cosiddetto Rababar – che non aveva nulla a che fare con il Rabadan – a Bellinzona, quando l’assenza di controlli all’entrata del centro storico ha generato alcuni disagi, in particolare a causa del grande numero di vetri rotti presenti in Città.

L’invito degli organizzatori è quindi quello di partecipare a questa festa rivolta a bambini, famiglie e adulti, così da risvegliare un po’ in tutti lo spirito carnascialesco che ha caratterizzato e continuerà a caratterizzare il Ticino da oltre cento anni. La prevendita è in corso su rabadan-tickets.ch.

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