Bellinzonese

Preoccupa ancora l’amianto alle Officine di Bellinzona

Le Ffs ‘non possono escludere’ che nei camini parascintille installati sulle vecchie locomotive sia presente la sostanza potenzialmente cancerogena

(Ti-Press)
1 giugno 2022
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Ancora amianto alle Officine di Bellinzona? Le Ffs sul proprio blog hanno infatti recentemente indicato di aver constatato, nel corso di regolari controlli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, "irregolarità nell’identificazione dei camini parascintille contenenti amianto, installati in locomotive di vecchia generazione". In altre parole "non è possibile escludere" che in parti di questi camini – presenti nelle locomotive delle flotte Re420, Re421, Re430 e Re620 di Ffs Viaggiatori e Ffs Cargo, la cui manutenzione e demolizione avviene principalmente a Bellinzona – contengano la sostanza potenzialmente cancerogena. In ogni caso, precisa l’ex regia federale, "le misure necessarie sono state messe in atto da subito". Una reazione immediata che «soddisfa» la Commissione del personale (Cope) dello stabilimento turrito, afferma a ‘laRegione’ il presidente Ivan Cozzaglio. «Ci hanno avvisato subito e sono in effetti intervenuti immediatamente, bloccando i lavori relativi a queste locomotive. E questo anche grazie alla nostra pressione negli anni per mantenere alta l’attenzione su questo tema delicato».

Dai decessi all’attivazione di una hotline

Ricordiamo che, in base a testimonianze da noi raccolte nel 2019, erano venuti alla luce alcuni decessi di persone che in passato avevano lavorato a stretto contatto con materiale rotabile che conteneva amianto. Su richiesta proprio della Cope, dei sindacati Unia, Sev e Transfair e dell’associazione Giù le mani dalle Officine era poi stato creato un gruppo di lavoro con l’obiettivo di analizzare tutti gli aspetti legati alla presenza dell’asbesto nello stabilimento cittadino. Una richiesta poi accettata dalle Ffs e dall’assicurazione contro gli infortuni Suva. Il primo risultato concreto è stata l’attivazione a marzo del 2020 di una hotline telefonica con lo scopo di approfondire e generare trasparenza attorno a questa tematica. Hotline che è nel frattempo stata chiusa, visto che tutte le persone direttamente toccate dalla questione amianto si sono annunciate. Persone che ora vengono seguite per verificare le loro condizioni di salute.

Componenti inizialmente dichiarate prive di amianto

Tornando al caso più recente, il problema principale è il fatto che questi camini parascintille erano in realtà stati dichiarati privi di amianto. Ma, come detto, a seguito di alcuni controlli è invece emerso che non era così. «Ora vorremmo capire le cause esatte di questa irregolarità», afferma Cozzaglio. «In particolare ci preoccupa il fatto di non poter più essere sicuri che delle componenti dichiarate prive di amianto lo siano poi anche effettivamente. Vorremmo quindi delle garanzie in questo senso, ottenibili facendo delle verifiche su tutto il materiale rotabile». Il presidente della Cope tiene tuttavia a sottolineare come le Ffs siano «intervenute immediatamente, interrompendo i lavori relativi alle locomotive in questione e permettendo ai collaboratori che pensano di essere stati esposti di richiedere consulenza alla Suva o di effettuare controlli medici».

‘Rischio basso’ per i collaboratori

Le Ffs sul loro blog rilevano da parte loro che "un rischio per la salute dei collaboratori c’è unicamente se questi componenti vengono lavorati o danneggiati con attrezzi abrasivi, quali ad esempio spazzole metalliche o smerigliatrici. Sulla base degli elementi attualmente disponibili, le Ffs ritengono che i collaboratori siano stati esposti a un livello di rischio basso". Anche Cozzaglio afferma che a seguito dei controlli effettuati è emerso un «contenuto di amianto minimo». Tuttavia, «i rischi per la salute vi sono anche in caso di pericolo basso». Il presidente della Cope aggiunge, poi, che malgrado i protocolli e i processi esistenti, è importante sapere quali ulteriori componenti possono potenzialmente contenere amianto, visto che in questo modo si possono anche adottare le misure di protezione necessarie per evitare di venire in contatto con questa sostanza. Misure di protezione che vengono evidentemente adottate alle Officine di Bellinzona, che è proprio il centro di competenza per queste vecchie locomotive: «Siamo gli unici che fanno ancora la grossa manutenzione o che effettuano la demolizione di questi convogli».

Le Ffs ‘deplorano l’accaduto’

Ad ogni modo le Ferrovie federali "deplorano quanto accaduto e s’impegnano a fondo per chiarire la situazione e le cause delle irregolarità insieme alla Suva e a gruppi di specialisti interni ed esterni", si legge sul blog. "I collaboratori interessati vengono regolarmente informati sugli sviluppi dell’attuale situazione e accompagnati in caso di chiarimenti legati al loro stato di salute. La Suva e i partner sociali sono informati, così come altri partner coinvolti". Non vi è invece nessun pericolo per i viaggiatori, precisano infine le Ffs.

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