Bellinzonese

Il fascino del ghiaccio tra hockey, idendità e aggregazione

Sarà inaugurata il 14 maggio al Museo di Leventina di Giornico la mostra che mette sotto la lente l’influenza del ghiaccio e la sua valenza per la regione

Foto d’epoca della pista di paese ad Ambrì
(archivio borelli)
10 maggio 2022
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Dopo quella intitolata ‘Let It Snow’, esposta dall’autunno del 2019 a ottobre del 2021, il Museo di Leventina con sede a Giornico si prepara a inaugurare una seconda mostra dal forte legame col territorio. È infatti il ghiaccio il protagonista dell’esposizione che a partire da sabato 14 maggio occuperà il secondo piano di Casa Stanga; vi rimarrà due anni, durante i quali gli organizzatori auspicano che possa rivelarsi un’offerta in grado di attirare anche persone non abituate a visitare musei. E questo grazie alla sua impronta interattiva, ludica e sportiva, che in maniera divertente accompagnerà i presenti alla scoperta dei differenti aspetti storici e sociali che si sviluppano attorno al ghiaccio. Una mostra – denominata ‘On Ice - Il fascino del ghiaccio’ – che intende soprattutto fare leva sulle emozioni, in particolare quelle che da decenni genera l’hockey, senza però dimenticare il pattinaggio artistico, il curling e l’alpinismo. A Giornico saranno numerosi gli oggetti storici e contemporanei, compresa una ricchissima collezione di pattini.

Il fascino del derby

Un’intera sezione della mostra sarà dedicata all’appuntamento sportivo ticinese per eccellenza: il derby tra Ambrì Piotta e Lugano. Non mancheranno ambiti cimeli, come i pattini di Andy Bathgate, uno dei primi giocatori stranieri sotto le volte della Valascia, oppure la maschera dello storico portiere bianconero Alfio Molina. Il tutto, ha sottolineato questa mattina durante la presentazione della mostra la curatrice del museo Diana Tenconi, in una dimensione dinamica che permetterà di interagire con le installazioni, anche grazie a componenti tecnologiche. «Le esperienze di questi anni – ha detto a proposito il coordinatore del comitato del museo Gabriele Gendotti – ci hanno fatto capire il ruolo di un museo di valle come il nostro: deve proporre progetti innovativi, da un lato legati alle tradizionali esposizioni di oggetti come testimonianza del passato e della nostra identità ma tenendo presente che è sempre più importante puntare sulle nuove tecnologie e moderni metodi di comunicazione». In questa direzione vanno per esempio i filmati e gli effetti sonori che nella sezione dedicata all’identità permetteranno di immergersi nel clima dello spogliatoio. Non mancheranno poi le emozioni del dopopartita, comprese le interviste e l’incontro tra giocatori e tifosi.

La pista di paese come luogo di aggregazione

Ma per la popolazione ticinese e per quella leventinese in particolare, è stato ricordato durante la presentazione ai media, il ghiaccio non è solo sinonimo di sport agonistico ma anche di convivialità, aggregazione e identità. «Ai miei tempi c’era una grande movimento: fino a un certo orario si pattinava, mentre dalle 17 in avanti era consentito usare i bastoni – ha ricordato Gendotti –. Tra Biasca e Airolo c’erano campetti un po’ ovunque, che di notte andavano bagnati per conservare il ghiaccio. Mi ricordo che noi ragazzi di Faido avevamo pianificato dei turni per questo compito». La mostra darà spazio alle piste di paese (la maggior parte nel frattempo scomparse) con una parete di immagini storiche. Prevista anche una zona dedicata alle origini e alle meraviglie del ghiaccio (un antipasto del piatto forte fatto di fantasia e immaginazione) e al suo utilizzo per attività economiche.

Approccio sostenibile

Gli oggetti in mostra provengono dalla collezione del Museo di Leventina, da quella etnografica dello Stato e da privati che hanno messo a disposizione alcuni pezzi. Inoltre, nel 2021 il museo di Giornico ha ritirato una parte della collezione dello Sportmuseum Schweiz di Münchenstein costretto a chiudere per la mancanza di fondi. In particolare, sono stati acquisiti un centinaio di oggetti, per la maggior parte pattini di differenti epoche; i più antichi risalgono all’inizio del ‘800. L’allestimento è stato eseguito dallo Studio it’s di Sophie Maffioli e Paola Tallarico. In accordo con le allestitrici ci si è impegnati nel recupero e il riciclo di materiale proveniente da allestimenti e mostre precedenti. «Una linea che vogliamo continuare a seguire in futuro», ha aggiunto Diana Tenconi.

L’esposizione – concepita anche per un pubblico con disabilità tenendo conto a esempio dell’altezza dei testi e della grandezza del carattere – avrà anche un apposito percorso per bambini da esplorare con la famiglia . Pure ideato un gioco che prevede di raccogliere punti nelle varie installazioni. Al termine della visita, nell’ultima sala, si potrà scoprire l’esito del gioco con tanto di commento sulla ‘prestazione’ del visitatore (a cura dei giornalisti sportivi Rsi Lorenzo Boscolo e Andrea Mangia).

Serie di appuntamenti

La mostra rimarrà esposta fino ad ottobre 2023 e sarà accompagnata da vari appuntamenti (conferenze, incontri, serate a tema). Pure prevista una serata sul tema della prevenzione in collaborazione con la Fondazione Pat Schafhauser. Il primo appuntamento è in programma per il pomeriggio del 16 giugno alla Gottardo Arena (lo stesso giorno partirà dall’aerodromo la quinta tappa del Tour de Suisse) alla presenza di vecchie glorie come Bruno Genuizzi, Cesare ‘Kuki’ Zamberlani, Tiziano Gianini e Alfio Molina. Sabato 14 maggio l’inaugurazione della mostra – gratuita e alla quale parteciperanno alcuni giocatori di Hcap e Hcl – è in programma a partire dalle 15. In seguito l’esposizione sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica (14-17). Oltre ai vari sponsor, la mostra ha potuto contare sul supporto scientifico e finanziario del Centro di dialettologia e di etnografia.

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