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Nuova Officina Ffs, l’Unione contadini si sdraia sui binari

Castione, criticato l’esercizio di compensazione dei terreni agricoli Sac: sarà inoltrata opposizione all’Ufficio federale dei trasporti

Il terreno agricolo di Castione sul quale è previsto il nuovo stabilimento industriale delle Ffs
(Ti-Press)
30 aprile 2022
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Il Comitato direttivo dell’Unione contadini ticinesi (Uct) riunitosi ieri sera nella sede di Cresciano ha deciso d’impugnare il progetto di nuova Officina Ffs prevista a Castione inoltrando un’opposizione all’Ufficio federale dell’ambiente (Uft) contro i piani in pubblicazione fino al 24 maggio e presentati questa settimana ai media e alla popolazione. Come già fatto nel 2019 in occasione della procedura di riservazione d’area – nell’ambito della quale le Ferrovie avevano appunto formalizzato la necessità di destinare al nuovo stabilimento di manutenzione 15 ettari, di cui 8,3 attualmente Superfici per l’avvicendamento delle colture (Sac) – l’associazione che rappresenta il settore primario continua a giudicare negativamente il sacrificio di terreno verde pregiato in assenza di una reale compensazione. In questa fase, poi, criticata è la soluzione di compensazione terreni individuata da Ffs e Cantone che hanno preso in considerazione quattro siti dislocati fra Riviera, Bellinzonese e Locarnese: a Iragna 1,2 ettari, a Camorino 3,1, a Preonzo 0,8 e a Losone 3,7. "Le nuove aree Sac individuate – specificano le Ffs nella documentazione consegnata ai media durante la presentazione dei piani – permettono un compenso reale pari a 9,2 ettari (su base catastale) per una superficie arabile netta pari a 8,8 ettari". Terreni che dovranno dunque venire migliorati, rispetto alla situazione attuale, per raggiungere la qualità Sac richiesta in ottica di coltivazione. Non dovranno insomma essere destinati al solo sfalcio come prati estensivi.


Ti-Press
Il segretario agricolo cantonale Sem Genini

Camorino e soprattutto Losone ‘troppo distanti’

«Proprio su questo punto, ma anche su altri, dubitiamo che la compensazione Sac, così come proposta, possa essere ritenuta adeguata», spiega alla ‘Regione’ il segretario agricolo cantonale Sem Genini. «Anzitutto – elenca – riteniamo fondamentale che i terreni alternativi individuati non abbiano vincoli e restrizioni nella lavorazione agricola; inoltre facciamo notare che l’attuale proprietario delle Sac di Castione, uno dei maggiori commercianti di pecore del Ticino, si vedrebbe costretto a far pascolare gli animali da reddito in quattro siti diversi che non si trovano proprio dietro l’angolo. Ci riferiamo a Camorino ma soprattutto a Losone». In quest’ottica «non sono per niente rispettate le regole del buon senso e soprattutto le nostre richieste iniziali, fatte quando ci avevano convinto a non lanciare un referendum, secondo le quali la compensazione ‘uno a uno’ deve avvenire in prossimità del terreno da destinare a uno scopo diverso da quello agricolo».

Wwf critico, Municipio favorevole

Su Losone, ricordiamo, sono peraltro planate questa settimana (vedi ‘laRegione’ del 26 aprile) le critiche ambientaliste. Il Wwf è poco incline ad accettare la bonifica in ottica Sac dei prati magri situati nella Piana di Arbigo che lo stesso Cantone sta gestendo da alcuni anni per preservarne la ricca biodiversità caratterizzata da un notevole valore ecologico essendo, fra le altre cose, ambiente di caccia del pipistrello Vespertilio maggiore e habitat della cavalletta Aiolopus thalassinus, detta anche Smeraldino che vive negli ambienti umidi, paludi e prati. Nelle prossime settimane l’organizzazione ambientalista – forte di un proprio studio datato 2021 che chiede un maggiore sforzo alle autorità cantonali per preservare questa specifica area e la vasta zona naturalistica circostante – valuterà quindi la possibilità di impugnare i piani delle nuove Officine davanti all’Uft. Questo mentre dal canto suo il Municipio di Losone accoglie molto positivamente le intenzioni delle Ferrovie, poiché a ovest dell’ex Caserma oltre alle Sac verrebbero aggiunte una pista finlandese per la corsa a piedi, un sentiero pedestre e una pista ciclopedonale; opere alle quali il Comune aggiungerebbe la rinaturazione di un riale situato sul confine fra l’ex Caserma e la Piana di Arbigo.

‘Ancora una volta bistrattati’

Dal canto suo l’Uct ritiene inopportuno anche il programma dei compensi ambientali previsti nelle immediate vicinanze della nuova Officina. Tecnicamente vengono descritte dalle Ferrovie come ‘piantagioni di protezione’ e ‘collegamento ecologico’ e ancora ‘rivitalizzazione riale’. «In parole povere – obietta Sem Genini – si tratta di altro spazio tolto all’agricoltura produttiva. Saranno anche situazioni puntuali minori, saranno soluzioni particolari volte ad attenuare dal profilo ambientale il forte impatto generato sul territorio dal nuovo impianto industriale… ma ancora una volta il nostro settore viene bistrattato. Chi ci rimette di più in tutta questa vicenda è l’agricoltura, sebbene fin dall’inizio avessimo sempre cercato di trovare soluzioni pragmatiche e compromessi». Insieme all’Uct è praticamente certo l’inoltro di un’opposizione all’Uft anche dal gruppo edile Mancini & Marti (suo l’unico ricorso attualmente pendente al Tribunale federale sulla riservazione d’area) che rischia di perdere 32mila metri quadrati di depositi di ghiaia e terra. Mentre il Wwf sta riflettendo, non saranno per contro della partita i Comuni della Bassa Leventina, quello di Biasca e la Commissione dei trasporti Tre Valli inizialmente oppostisi alla riservazione d’area ma infine sconfessati dal Tribunale amministrativo federale che li ha ritenuti non legittimati a ricorrere. Come il gruppo Mancini & Marti peraltro.

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