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Stazione Ticino a Camorino, eppur si muove

Presto la dismissione del cantiere AlpTransit e il passaggio alle Ffs: sarà tutto verde per evitare contrasti edilizi con le future opere ferroviarie

La destinazione già in parte agricola sarà ulteriormente consolidata
(Ti-Press/Crinari)
18 febbraio 2022
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Nulla è cambiato – ma c’è comunque una significativa evoluzione nel comparto AlpTransit di Camorino – nel recente aggiornamento del Piano settoriale dei trasporti, parte dedicata all’infrastruttura ferroviaria, per la circonvallazione di Bellinzona prevista con una galleria fra Gnosca e Sementina, con un viadotto di attraversamento del Piano di Magadino e col suo allacciamento al portale nord della galleria di pianura sotto il Ceneri che sbuca a Camorino, dov’è indicata la realizzazione di una stazione per la fermata dei treni a lunga percorrenza. La cosiddetta Stazione Ticino, com’era stata battezzata ormai diversi anni fa. Ebbene, mentre due settimane fa la Confederazione ha ufficialmente inserito nel Piano settoriale dei trasporti ferroviari la nuova officina di manutenzione Ffs che sorgerà a Castione, le altre opere ferroviarie appena citate rimangono, come prima, procrastinate a dopo il 2040 nell’ambito del Programma di sviluppo strategico dell’infrastruttura ferroviaria (Prossif) che le autorità federali aggiornano ogni cinque anni. Opere la cui realizzazione durante l’ultimo ventennio è stata sollecitata a più riprese dalla Città di Bellinzona, dal Cantone e dalla deputazione ticinese alle Camere federali, desiderosi di vedere la Turrita e l’abitato presente ai lati della linea ferroviaria non più attraversati dalle odierne decine di treni merci. L’ultima lettera del Municipio indirizzata a Berna risale al dicembre 2020, nell’ambito della consultazione sul Piano settoriale: un anno dopo, come detto, è stata accolta positivamente la richiesta d’inserire la nuova Officina di Castione quale dato acquisito; nessun anticipo di priorità invece per la circonvallazione ferroviaria (costo previsto fra 1,5 e 2,5 miliardi), che viene comunque confermata nella categoria dai dati acquisiti da affrontare con un prossimo Programma d’investimenti della Confederazione, e per la Stazione Ticino, strettamente connessa con la circonvallazione, inserita a livello d’informazione preliminare.


Ti-Press
Il vicesindaco Simone Gianini

Garantire l’insediamento dello scalo ferroviario

Intanto però, come detto, a Camorino qualcosa sta maturando. Ed è la futura destinazione dei terreni occupati da AlpTransit durante il lungo cantiere e ancora oggi di sua proprietà. Terreni dove un giorno è appunto previsto sorgere la nuova Stazione Ticino e dove un tempo vi erano aziende agricole e infrastrutture di vario tipo, mentre oggi la fanno da padrone i due tracciati ferroviari per i collegamenti nord-sud ed est-ovest e il cantiere, la cui dismissone si concluderà quest’anno. «L’indirizzo preso – spiega alla ‘Regione’ il vicesindaco Simone Gianini, capodicastero Territorio e mobilità nonché presidente della Commissione regionale dei trasporti – corrisponde agli auspici già indicati nel Programma d’agglomerato del Bellinzonese, poi oggetto di convenzione tra il Comune di Camorino, il Cantone e AlpTransit e confermati ancora dal Municipio del nuovo Comune di Bellinzona alla fine del 2020: si mira dunque a pianificare l’intero comparto quale zona agricola, destinarlo alla coltivazione diretta locale e mantenere la proprietà in mano pubblica per garantire, in futuro, l’insediamento dello scalo ferroviario». L’ipotesi di lavoro è quella di concludere la pianificazione del comparto – che dopo l’aggregazione il Consiglio comunale di Bellinzona aveva sospeso nella sua revisione generale, appunto per permettere le riflessioni che erano in corso e già al beneficio di una Zona di pianificazione introdotta dal precedente Esecutivo camorinese – conclamandolo interamente agricolo. Ciò, spiega Gianini, «sia per preservarlo dal punto di vista paesaggistico, sia per destinarlo nuovamente e integralmente all’agricoltura nella parte libera da opere ferroviarie; sia, pensando alla futura Stazione Ticino, per evitare costruzioni che possano poi venire a trovarsi in contrasto con essa».


AlpTransit San Gottardo Sa
Il rendering indica come sarà l’area del portale una volta dismesso il cantiere AlpTransit

Tre ettari Sac per compensare in parte Castione

Per quanto riguarda la proprietà, questa dovrebbe passare, come da legge a chiusura della società AlpTransit San Gottardo Sa, alle Ffs e quindi garantendola in mano alla Confederazione: «La quale se la troverà così già in casa quando si tratterà di progettare e realizzare lo scalo ferroviario». Ferrovie federali che acquisirebbero in tal modo anche i terreni un tempo artigianali che è previsto vengano trasformati in zona agricola Sac a parziale compensazione, per tre ettari, degli otto ettari che si perderanno a Castione per la realizzazione del nuovo stabilimento industriale. Rispondendo a due interpellanze nel novembre 2020, il Municipio aveva spiegato che con quella soluzione, oltre a convertire l’intera area del cantiere a Camorino in "zona paesaggisticamente di pregio", si sarebbe in definitiva favorita non solo l’ubicazione dell’Officina Ffs a Castione, ma anche il riorientamento dello storico comparto industriale cittadino con contenuti formativi, tecnologici, residenziali, amministrativi e commerciali, di cui circa la metà è previsto diventi di proprietà comunale e cantonale.

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