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Operatrice sociale, a Lumino e Arbedo-Castione il bisogno c’è

A 6 mesi dalla sua entrata in funzione è già una figura di riferimento per la popolazione. A breve contatterà gli over 80 di Lumino per presentarsi

Un aiuto in più per far fronte alle situazioni di disagio
(Depositphotos)
8 febbraio 2022
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A Lumino la nuova figura dell’operatrice sociale ha fatto breccia. I primi sei mesi della sua attività, suddivisa tra Lumino e Arbedo-Castione, confermano il bisogno che nei due Comuni vi è per questo tipo di servizio prestato da Bianca Negrini. «Ha avuto un buon impatto sul nostro Comune poiché da subito ha rappresentato un’importante figura di riferimento per tutta la popolazione», conferma raggiunto dalla ‘Regione’ Enea Monticelli, municipale capo Dicastero giovani, salute e bisogni sociali. «Gli interventi in questi mesi sono stati circa 25 solo sul nostro territorio. Eravamo convinti, quando nel 2019 il Municipio aveva iniziato le riflessioni in proposito, che l’arrivo di questa figura a Lumino avrebbe fatto bene e infatti i riscontri ce lo confermano», aggiunge. Anche la ripartizione lavorativa attuale, un 50 percento suddiviso in egual misura tra i due Comuni appare giustificata poiché il numero di interventi e di ore dedicate ai casi dei singoli Comuni è simile e questo nonostante la popolazione sia nettamente maggiore ad Arbedo-Castione (5’100 abitanti circa, contro i 1600 circa di Lumino). Il Comune ora analizzerà se a Lumino c’è effettivamente maggior necessità oppure se è il forte senso di comunità presente nel paese che spinge le persone a rivolgersi subito, in caso di bisogno, al nuovo servizio. «Sono fattori che valuteremo nei prossimi mesi e ad agosto, a un anno dall’entrata in funzione del servizio, faremo un bilancio con il Comune di Arbedo-Castione», spiega Monticelli. Si tratterà di capire anche se attualmente l’operatrice è arrivata al massimo di saturazione di casi di cui può occuparsi per i due Comuni e se vi è la necessità di aumento della percentuale di lavoro.

Le esigenze della popolazione

Finora l’operatrice sociale ha lavorato su diversi fronti; dalla consulenza in cancelleria a progetti di reinserimento professionale per persone in assistenza. Nelle sue prime settimane di lavoro si è occupata delle persone che sono state colpite dall’alluvione dello scorso 7 agosto.

Nelle prossime settimane telefonerà a tutti gli over 80 di Lumino per presentarsi e per informare che per qualsiasi esigenza è possibile rivolgersi a lei, recandosi in cancelleria a Lumino tutti i martedì mattina, contattandola telefonicamente o per e-mail. L’operatrice è anche a disposizione della popolazione per aiutare a compilare le imposte, soprattutto chi negli ultimi anni è stato tassato d’ufficio. In questi mesi è inoltre entrata in contatto con diversi giovani sul territorio, alcuni di questi in assistenza, con loro ha coltivato un rapporto di fiducia e ora cercherà di aiutarli nel reinserimento professionale. L’operatrice si occupa anche dei contatti con altri Comuni, nel caso vi sia una partenza o un arrivo a Lumino, incontrando gli operatori sociali o i servizi sociali per il passaggio di consegne tra i vari servizi. Non da ultimo, questa nuova figura è in grado anche di orientare la cittadinanza verso aiuti cantonali o comunali di cui possono beneficiare. «A Lumino abbiamo ad esempio il Fondo sociale comunale, con il quale è possibile aiutare persone confrontate con improvvise difficoltà», rileva Monticelli.

Più prossimità

Finora l’operatrice è stata perlopiù presente in cancelleria, dove riceve su appuntamento ma offre anche consulenze non pianificate. «Il nostro obiettivo, che abbiamo già condiviso con lei, è quello di avere sempre più una sua presenza sul territorio», rileva il capo Dicastero. «Il Municipio crede molto in un Comune che sia a misura di cittadino e vicino alla popolazione. Non tutti hanno infatti la possibilità o vogliono recarsi in cancelleria. Questo per un comprensibile motivo di discrezione». Nelle situazioni più delicate di disagio sociale è più difficile che la persona si rivolga a uno sportello, che potrebbe essere visto con diffidenza e ritenuto troppo istituzionale; il discorso potrebbe essere diverso se gli incontri potessero avvenire in luoghi discreti o a domicilio. «Abbiamo la fortuna di essere una comunità molto coesa dove ci si conosce. Quindi situazioni di disagio particolare vengono segnalate direttamente all’operatrice o a noi come istituzione. Casi di grave disagio finora non ce ne sono stati», evidenzia Monticelli.

Per far sentire la propria vicinanza alla popolazione anche in questo momento di incertezza sanitaria, domenica 20 febbraio su iniziativa del Comune verrà proposta una risottata di Carnevale (con consegna a domicilio su iscrizione all’ufficio del controllo abitanti) organizzata con associazioni locali, tra cui il Carnevale Masarò, lo Sci club Lumino, il gruppo sportivo Molinera, il Football club Moderna e il consiglio parrocchiale.

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