Bellinzonese

Il Cc di Bellinzona non si sposta: confermata la storica sala

Per la seduta del 15 febbraio a nulla sono valse le richieste di Ppd e Verdi/Mps/Fa per un’alternativa con più spazio. La spuntano Plr e Sinistra

Seduta del 21 dicembre 2021: un terzo della sala rimane vuoto
(foto Regione)
4 febbraio 2022
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Tanto tuonò che non piovve. Dopo riunioni online e intensi scambi di posta elettronica fra le varie parti in causa, alla fine le riflessioni avviate durante l’ultimo mese su dove sia più opportuno svolgere la prossima seduta del Consiglio comunale di Bellinzona agendata il 15 febbraio – ancora in tempi di Covid e variante Omicron – sono approdate dov’erano partite. Ossia nella storica ‘casa’ del Legislativo a Palazzo civico. La stessa sala, ricordiamo, abbandonata da un terzo dei consiglieri durante l’ultima burrascosa seduta del 21 dicembre dedicata soprattutto al Preventivo 2022 infine votato grazie a un quorum risicatissimo formato da Plr, Sinistra e due leghisti. Un fuggi fuggi motivato dall’inopportunità – questa la critica partita da Brenno Martignoni Polti dell’Udc e condivisa seduta stante dai gruppi Ppd e Verdi/Mps/Fa e da quasi tutto il gruppo Lega/Udc – di svolgere la seduta in un luogo caratterizzato da postazioni in taluni casi ritenute troppo ravvicinate, sebbene vigesse l’obbligo di mascherina che in caso di riunioni politiche salva capra e cavoli anche in assenza di obbligo di Covid pass. Così ha voluto il Consiglio federale.

Azzurri disposti a rinunciare al gettone

E quest’oggi, considerate le nuove aperture rispettivamente messe in consultazione e alcune già decise questa settimana da Berna, la scelta – non si sa bene se presa dell’Ufficio presidenziale o dal Municipio – è nuovamente caduta sulla sala del Cc. La Cancelleria invierà entro sera ai consiglieri l’ordine del giorno con tanto di piano pandemico. Nelle scorse settimane Ppd e Verdi/Mps avevano caldeggiato la ricerca di un’alternativa, per esempio di nuovo la palestra Ciossetto di Sementina usata durante le precedenti ondate pandemiche, oppure la sala del Gran Consiglio dotata di separazioni in plexiglas fra le varie postazioni, oppure ancora l’aula magna delle Scuole Nord che avrebbe un layout più elastico per distribuire le postazioni, oppure l’Esposcentro o l’annesso Palasport; Ppd che a fronte di un costo aggiuntivo di 10mila franchi si era detto disposto a rinunciare al gettone di presenza corrispondente a 100 franchi a sera (moltiplicato per 60 consiglieri, la soluzione avrebbe permesso di contenere a 4’000 franchi il costo aggiuntivo). Proposta che però non ha fatto breccia.

Le richieste del gruppo Lega/Udc

Pure il gruppo Lega/Udc aveva inizialmente condiviso la necessità di far capo ad altri spazi, ma non volendo creare costi aggiuntivi ha infine aderito alla soluzione centrale proponendo l’adozione di alcune misure volte ad accrescere la sicurezza sanitaria: entrata in sala ai soli vaccinati o negativi al tampone (costo dei tamponi a carico del Municipio), arieggiare la sala ogni 45 minuti almeno per 5 minuti, trovare una collocazione decente per i consiglieri comunali che siedono in fondo alla sala vicino ai giornalisti. La Sinistra si è invece allineata al giudizio delle preposte autorità, nel senso che il loro parere non va messo in discussione e perciò la riunione può tenersi a Palazzo civico. Idem il gruppo Plr. Alla fine l’ha spuntata quest’ultima maggioranza. Potrebbero tuttavia non tardare altre mosse dai gruppi minori.

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