Bellinzonese

Pannelli solari sul muraglione A2 di Camorino entro metà 2022

Intanto Amb e Ustra stanno valutando le tratte più idonee che si prestano per realizzare un impianto fotovoltaico tra Moleno e il Ceneri

Il progetto ha tuttavia dovuto essere ridimensionato
(archivio Ti-Press)
22 dicembre 2021
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L’impianto fotovoltaico lungo 500 metri del muraglione di calcestruzzo sorto all’uscita autostradale a Camorino si farà e dovrebbe essere realizzato “entro metà del 2022”. Tuttavia, le intenzioni iniziali dell’Azienda multiservizi Bellinzona (Amb) “hanno dovuto essere fortemente ridimensionate”. Nel frattempo è comunque “in atto uno studio congiunto tra Amb e la Direzione Ustra per valutare le tratte più idonee che si prestano per realizzare un impianto fotovoltaico tra Moleno e il Ceneri”. Queste sono le principali novità che emergono dalla risposta del Municipio di Bellinzona all’interrogazione dell’Unità di Sinistra (primo firmatario Danilo Forini) con la quale chiedeva, in pratica, all’esecutivo di posare pannelli solari lungo l’A2.

‘Ustra mette già a disposizione gratuitamente le sue infrastrutture’

Lo scorso 27 ottobre il Consiglio federale ha approvato un rapporto (stilato a seguito di un postulato del consigliere nazionale ticinese socialista Bruno Storni) dal quale emerge che installando impianti fotovoltaici lungo le autostrade e le linee ferroviarie elvetiche si potrebbero potenzialmente generare 101 Gwh di elettricità. Inoltre, stando al rapporto, l’Ufficio federale delle strade (Ustra) dovrà, laddove non utilizzi l’elettricità per il proprio fabbisogno, mettere a disposizione di terzi a titolo gratuito le superfici dei ripari fonici delle autostrade. Il Municipio “saluta con piacere” quest’ultima decisione, precisando che Ustra, in ogni caso, “si è sempre mostrata collaborativa e disponibile, nel limite delle sue esigenze tecniche, mettendo a disposizione le proprie infrastrutture a titolo gratuito”.

Tra Carasso e Galbisio difficoltà tecniche e non finanziarie

Nell’interpellanza, Forini e cofirmatari chiedevano poi se a seguito della decisione del Consiglio federale, l’esecutivo cittadino potesse rivalutare la decisione di rinunciare all’installazione di pannelli solari sulla parete antirumore che verrà realizzata lungo la A2 tra Carasso e Galbisio. Il Municipio nella sua risposta precisa che le difficoltà riscontrate in questo caso “non erano legate a questioni di tipo finanziarie imposte da Ustra (nel senso di costi di affitto) quanto piuttosto a questioni tecniche e soprattutto logistiche”. In particolare è emersa l’“impossibilità di posizionare i pannelli in maniera ottimale a causa degli spazi estremamente ristretti verso la strada d’argine di proprietà e gestione del Consorzio correzione fiume Ticino”. Strada utilizzata da quest’ultimo per le operazioni di sfalcio e ripristino, a seguito dell’erosione del fiume o di forti precipitazioni, eseguite con macchinari di grandi dimensioni che comporterebbero un elevato rischio di danneggiamento dei moduli.

Solo una fila di pannelli

Nel testo veniva inoltre chiesto a che punto è la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul muraglione alto 5,5 metri lungo l’autostrada a Camorino. “Il progetto sta avanzando e Amb conferma che si sta procedendo con la progettazione di dettaglio”, risponde l’esecutivo. Tuttavia, ha dovuto essere ridimensionato: “La parte inferiore del muro, per un’altezza di 4,20 metri, non può infatti essere utilizzata per giustificati motivi di sicurezza stradale”. Rimane quindi a disposizione “solamente una fascia superiore dove verrà pertanto posata una fila di pannelli” che sarà realizzata entro metà dell’anno prossimo.

Unicamente il 20% delle superfici teoricamente sfruttabili può essere realmente utilizzato

Questi due casi confermano quindi “che al di là delle buone intenzioni di tutte le parti e della politica che Municipio e Amb perseguono nel realizzare impianti a energia rinnovabile sul territorio, ogni caso deve essere analizzato singolarmente e le difficoltà tecniche, logistiche o finanziarie spesso limitano i possibili investimenti”. Infatti, come è anche emerso dal rapporto approvato dal Consiglio federale, “unicamente il 20% delle superfici teoricamente sfruttabili può essere realmente utilizzato per la posa di pannelli fotovoltaici lungo l’autostrada”. La realizzazione di impianti solari dipende di fatto “anche dall’integrazione nel paesaggio, dall’ombreggiamento, dagli ostacoli per accedere alle pareti, dalle procedure e agli studi necessari, così come al costo aggiuntivo per collegare l’impianto a un punto di connessione alla rete pubblica più vicina e al fatto che l’energia spesso non può essere consumata in loco”.

In ogni caso “l’intenzione del Municipio e di Amb è quella di sostenere proattivamente lo sviluppo dell’energia fotovoltaica su tutto il territorio e quindi anche lungo l’autostrada”. Inoltre, in conclusione, l’esecutivo precisa che “a medio termine progetti concreti potranno scaturire dall’analisi congiunta Amb-Ustra in corso che, oltre a criteri ambientali e politici dovrà considerare criteri di efficienza e di fattibilità tecnica”.

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