Bellinzonese

Un anno da incorniciare per Villa dei Cedri

Risultati brillanti per il Museo di Bellinzona. La direttrice risponde alle critiche della Commissione della gestione che auspica più apertura al pubblico

Il museo di Bellinzona con il suo parco alberato
(Ti-Press)
3 gennaio 2022
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Quello giunto al termine è stato un anno da incorniciare per Villa dei Cedri. Nel 2021 il numero di visitatori che ha frequentato il museo di Bellinzona è cresciuto considerevolmente. Una tendenza all’aumento di pubblico che si è verificata peraltro anche in altri musei ticinesi e svizzeri. «Con la pandemia le persone non hanno ancora ripreso completamente a viaggiare e molti sono rimasti piuttosto nei confini nazionali, scoprendo anche posti che non conoscevano, come il nostro museo», rileva Carole Haensler direttrice e curatrice di Villa dei Cedri. Un pubblico svizzero dunque molto più presente: «La sfida è stata accoglierlo il meglio possibile cosicché abbia voglia di tornare a Bellinzona e al museo anche solo per un fine settimana», aggiunge.

«Il pubblico è ora chiaramente tornato nei musei, mentre nel 2020, anche se abbiamo potuto aprire, abbiamo riscontrato un calo della frequentazione. Probabilmente la gente aveva timore di entrare in luoghi chiusi». Ora bisognerà capire se questa tendenza verrà confermata o meno. Secondo la direttrice nel 2021 il pubblico aveva voglia di scoprire qualcosa di nuovo e non visitare solo le grosse mostre e i grandi nomi: «In questo senso era anche l’anno dei musei di piccole o medie dimensioni come Villa dei Cedri». La mostra primaverile “Irma Blank” ha attirato diversi turisti, nel corso dell’autunno si è pure riscontrato un buon successo alla mostra “Paesaggi a confronto” dove è stato registrato un grande afflusso di pubblico ticinese, soprattutto di Bellinzona. «Sono già circa 2’500 le persone che hanno visitato questa mostra, un risultato che ha superato le aspettative se consideriamo che manca ancora un mese al termine». La direttrice esprime anche soddisfazione per il nuovo Infopoint inaugurato in Città la scorsa primavera poiché permette di promuovere ulteriormente il museo tra i turisti «inoltre l’anno prossimo ci sarà una nuova segnaletica pedonale che condurrà ai castelli e a Villa dei Cedri, questo ci permetterà di guadagnare ancora più visibilità».

‘Più eventi’, mancano risorse

L’auspicio della Commissione della Gestione del Consiglio comunale di Bellinzona è che il museo diventi “uno spazio veramente pubblico” a disposizione degli abitanti, aprendo le porte di Villa dei Cedri a diverse manifestazioni. Chiediamo alla direttrice se questa via può essere percorribile. «Dipende. Vino in villa, il brunch del primo di agosto erano eventi che sono stati concepiti proprio con questo obiettivo. Sono però anche degli eventi che richiedono tempo e risorse. Per noi hanno un costo e non riusciamo a coprire completamente le spese nemmeno chiedendo una partecipazione. Non possiamo quindi proporne di più perché non abbiamo risorse umane e finanziarie sufficienti», tiene ad aggiungere. Haensler fa notare che il programma di mediazione culturale è orientato su degli eventi per tutti, con eventi anche nel parco della Villa come la giornata di lettura ad alta voce o in occasione di ‘Librarsi al parco’. «Il parco è storico e ha i suoi limiti, non può ospitare centinaia di persone e non è possibile installare un palco in mezzo al prato».

‘Aprire più spesso non è sostenibile’

Rispondendo a chi critica gli orari della Villa, chiedendo che venga aperta più spesso, Haensler risponde che dall’anno scorso è aperta anche il lunedì mattina. «Vorremmo aprire anche il giovedì mattina, ma al momento, in base alle risorse di cui disponiamo non possiamo permettercelo. I visitatori sono troppo pochi e un’apertura non sarebbe sostenibile». Tuttavia la direttrice fa presente che il fatto di essere chiusi il martedì, il mercoledì e giovedì mattina, permette a Villa dei Cedri di accogliere le classi. L’interesse c’è e ci sono addirittura classi che tornano a ogni nuova mostra per seguire un atelier o una visita guidata. La Commissione della gestione ipotizza anche di incrementare le collaborazioni con altre realtà analoghe. La direttrice precisa che nessuna mostra la organizza da sola: «La primavera prossima ne faremo una in collaborazione con il Museo cantonale di storia naturale. E senza tutti i musei che hanno aderito al progetto non avrei potuto allestire la mostra “Paesaggi a confronto”».

Valorizzazione della collezione

La Commissione chiede anche più attenzione circa la concreta valorizzazione e divulgazione del patrimonio che giace nel museo in luoghi non accessibili alla collettività. «Non abbiamo abbastanza spazi per avere mostre temporanee e collezione permanente in esposizione in parallelo», spiega Haensler. La strategia adottata dalla direttrice è dunque stata di proporre mostre temporanee che permettano di integrare la collezione del museo, come quella attuale che espone una quindicina di opere della collezione e opere di altri musei svizzeri. L’obiettivo di Bellinzona Musei sarebbe trovare un deposito esterno in modo da poter liberare i depositi al secondo piano della villa. «In questo modo potremo proporre mostre temporanee e una presentazione della collezione permanente», conclude Haensler.

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