Bellinzonese

Acquisto palazzo ex Irb: la proposta piace alla Gestione

Bellinzona, ampio consenso sullo stanziamento di 6 milioni. In commissione non mancano le domande critiche. Verdi/Mps/Fa faranno sapere

L'edificio in via Vela 6 a Bellinzona sarà presto liverato dall'Irb che traslocherà nella nuova sede (Ti-Press)
8 ottobre 2021
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Ampio consenso nella Commissione gestione del Consiglio comunale di Bellinzona al messaggio municipale con clausola d’urgenza che chiede lo stanziamento di 6 milioni di franchi (dai quali dedurre un contributo cantonale di 2) per acquistare l’edificio di via Vela nel quale opera l’Istituto di ricerca in biomedicina (Irb) prossimo a insediarsi nel nuovo stabile realizzato in via Chiesa. Ieri sera la Gestione ha incontrato il sindaco Mario Branda e il vicesindaco Simone Gianini che hanno potuto esporre nei dettagli il senso dell’operazione immobiliare volta ad acquisire e successivamente affittare lo stabile, già dotato di infrastrutture di laboratorio, a enti e società operanti nel settore della ricerca, formazione e promozione dell’attività in campo biomedico, diventando così parte costitutiva e integrante del Polo biomedico di Bellinzona. Da alcuni commissari sono state espresse delle riserve sullo stato di salute dell’edificio che, per stessa ammissione dell’Esecutivo, vista l’età di 55 anni ha delle parti ormai giunte a fine vita tanto da dover mettere in conto interventi sul lungo termine che richiederanno investimenti per circa 6 milioni di franchi, di cui 1,25 nei prossimi anni.

L’urgenza fa storcere il naso

Il Municipio chiede espressamente che il Cc avalli il credito entro la fine di questo mese, così da poter sottoscrivere il rogito per il passaggio di proprietà entro fine anno e, così facendo, evitare di dover prolungare il contratto di locazione pro tempore nel 2022 con il pagamento del relativo canone d’affitto a carico della Città pari a 461mila franchi annui (il contratto risale al lontano 1998) versati alla proprietaria Residenze del Ceresio Sa. Qualora l’acquisizione non andasse in porto, la Città dovrà riconsegnare alla Sa l’edificio allo stato originario (uso amministrativo) spendendo 1,5-2 milioni per il ripristino. Su questo e altri aspetti non sono mancate delle domande e delle riserve esposte da taluni consiglieri: per esempio sul rischio di ritrovarsi fra le mani un palazzo troppo oneroso in materia di risanamento globale, senza contare poi l’urgenza con cui il Municipio all’ultimo momento ha sottoposto l’acquisizione con clausola d’urgenza pur essendo noto da lungo tempo che l’Irb si sarebbe trasferito nella nuova sede verso la fine dell’anno corrente; qualche dubbio è stato anche sollevato sul fatto che debba essere la Città – pur considerando gli interessanti affitti che potrà incassare nell’arco di 10-20 anni fino a quando il Polo biomedico potrà accasarsi nel futuro nuovo Quartiere Officine – a proporsi come ‘promotrice immobiliare’ in ambito biomedico, anziché altri operatori del ramo o fondazioni. Le risposte date da Branda e Gianini sembrano aver sciolto i dubbi e hanno indotto la maggioranza della commissione a incaricare Lisa Boscolo (Unità di sinistra) e Tiziano Zanetti (Plr) a redigere una bozza di rapporto a quattro mani, rapporto da eventualmente sottoscrivere dalla Gestione stessa martedì prossimo e da sottoporre al plenum del Legislativo, la cui prossima riunione è agendata il 25 ottobre. Dal canto loro i rappresentanti Verdi/Mps/Fa si pronunceranno dopo una riflessione di gruppo.

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