Bellinzonese

Polveri di legno, ‘Perché il Dt non è mai intervenuto?’

L’Mps non è soddisfatto delle risposte del governo in merito all’attività di triturazione della Congefi, dove sono state ravvisate delle irregolarità

Il proprietario della ditta ha sempre detto che l'apparecchio tritura unicamente all'interno del capannone
4 ottobre 2021
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Non convincono il Movimento per il socialismo le risposte del Consiglio di Stato in merito all’attività di triturazione di legname svolta dalla ditta di riciclaggio di materiali Congefi Sa di Giubiasco dove – ha spiegato il governo cantonale rispondendo all’interrogazione dei deputati dell’Mps – la Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (Spaas) del Dipartimento del territorio ha effettivamente riscontrato delle irregolarità durante i sopralluoghi effettuati nel 2020 e nell’estate 2021. In entrambe le occasioni è stato ribadito all’azienda “di eseguire le triturazioni unicamente in modo conforme alla licenza edilizia, cioè solo all’interno del capannone”. I granconsiglieri Angelica Lepori, Simona Arigoni e Matteo Pronzini tornano ora alla carica con una seconda interrogazione in cui chiedono di chiarire “molti interrogativi aperti”. L’Mps vorrebbe innanzitutto sapere come mai, se come sostenuto nella risposta la Congefi Sa è stata soggetta a controlli regolari, il Dipartimento del territorio non sia mai intervenuto se non a fronte delle segnalazioni dei cittadini nel 2020 nonostante “l’attività di trituraggio si svolgesse all’aperto dal 2011. È consapevole che Congefi, per un decennio, triturando e stoccando scarti di legname all’aperto e su sedime sterrato ha compiuto e reiterato un grave reato provocando un gravissimo inquinamento atmosferico, del suolo e acustico?”, scrivono nell’interrogazione i deputati dell’Mps, chiedendo al governo di specificare quali sanzioni siano state inflitte alla ditta per le “gravi e reiterate violazioni”. “Può specificare – domanda ancora l’Mps – quali misure di controllo atte all’immediato ripristino della legalità sono state intraprese?”.

‘Anche Google Maps conferma le violazioni’

Quanto al luogo dove avvengono la triturazione e lo stoccaggio del materiale all’aperto, i deputati segnalano che “anche Google Maps conferma le violazioni relative all’abusiva triturazione e stoccaggio di legname all’aperto”, riferendosi all’immagine satellitare dove “sono ben visibili il trituratore, il nastro trasportatore e la catasta di triturato”. Il capannone chiuso dove Congefi sostiene di triturare il legname – chiedono i deputati – “è dotato di filtri antiparticolato come da normative Ufam?”. Perché – viene nuovamente sollecitato il governo – “non obbliga immediatamente Congefi a chiudere completamente i suoi capannoni ed eseguire le proprie attività esclusivamente all’interno?”.

A detta dello stesso proprietario di Congefi (come riferito dalla ‘Regione’ lo scorso 9 luglio), il materiale triturato destinato a essere riutilizzato “viene provvisoriamente stoccato all’esterno, ma sotto una tettoia e debitamente inumidito per evitare che si sollevi della polvere. Materiale che viene poi caricato su camion e ritirato da due ditte di Lucerna e Nord Italia specializzate nella produzione di pannelli compensati per mobili da cucina e bagno. Visto questo tipo di riutilizzo, si tratta di legname di scarto privo di inquinanti”. “Considerato che il terreno dove viene depositato il materiale è sterrato – chiede ora l’Mps – non vi è il fondato rischio che il drenaggio contenente vernici, solventi, colle, idrocarburi possa essere confluito nel terreno?”.

Per quanto riguarda le immissioni di polveri, il Consiglio di Stato spiegava che è in corso una campagna di misurazione specifica nell’area adiacente alla Congefi, precisando che “i dati raccolti ad oggi non mostrano una chiara provenienza di polvere dalla ditta in questione”. Sulle polveri fini, scriveva il governo, la stazione di misura situata proprio nel quartiere, poco distante dalla Congefi Sa, “non presenta picchi di valori di polveri fini anomali”, aggiungendo che i superamenti registrati “sono di fatto tutti da ricondurre a questioni meteorologiche e in generale seguono l’andamento delle altre stazioni di misura, dimostrando che sono da ricondurre al carico di inquinanti a cui è solitamente soggetto il nostro cantone e non alle attività specifiche delle ditte nelle immediate vicinanze”. L’Mps non si dice convinto da queste spiegazioni. Chiede al Consiglio di Stato se non ritenga che i dati delle centraline di rilevamento abbiano “scarsissima credibilità o perlomeno debbano essere verificati da un’entità terza. Come spiega che le centraline di via Baragge non rilevano mai le immense nuvole di polveri fini che s’innalzano dal deposito Congefi? Per sgombrare tutti gli equivoci e a tutela della salute della popolazione non ritiene che andrebbe analizzata la composizione chimica e il reale Pm della polvere che da anni avvolge il quartiere Seghezzone?”. Viene infine chiesto al governo se ritenga che ci sia “la necessità di monitorare l’intensità dell’inquinamento acustico?”.

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