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Un abete protetto in mezzo al cantiere

I lavori per il progetto immobiliare della Cassa pensioni dovrebbero iniziare a fine ottobre. Nonostante l’ubicazione problematica la pianta verrà mantenuta

28 settembre 2021
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Il cantiere del progetto ‘Parc en Ciel’, promosso dall’Istituto di previdenza del Cantone Ticino, si appresta a entrare nel vivo con l’avvio del cantiere. I lavori per l’edificazione dei quattro palazzi in via Ghiringhelli, dietro l’imponente stabile amministrativo 3 sede del Dipartimento del territorio, dovrebbero iniziare a fine ottobre. Ad aver creato qualche grattacapo al progetto c’è stato un albero, posto proprio all’interno del cantiere, dove in futuro verrà realizzato l’accesso al posteggio sotterraneo del complesso abitativo. Si tratta di un abete di Douglas, una conifera sempreverde diffusa nelle regioni costiere del Nordamerica, nonché specie protetta dal Piano regolatore della Città di Bellinzona. Proprio per questo motivo non è possibile tagliare questa pianta di grandi dimensioni, nonostante la sua posizione abbia creato alcuni problemi ai promotori del progetto. «Effettivamente per il cantiere e per il progetto in sé l’ubicazione della pianta poteva essere problematica, ma comunque, dopo gli approfondimenti esperiti, l’albero verrà mantenuto», conferma interpellato dalla ‘Regione’ Daniele Rotanzi, direttore dell’Istituto di previdenza del Cantone. La licenza edilizia per il progetto è stata rilasciata dal Municipio ma non contempla infatti l’abbattimento della pianta protetta. È stato quindi considerato il preavviso rilasciato lo scorso luglio dai Servizi urbani responsabili del verde della Città. Le obiezioni vertevano sul fatto che all’interno del cantiere è presente un albero protetto e bisogna tenerne conto nello sviluppo del progetto. L’abete dovrà quindi essere conservato o in alternativa, i promotori avrebbero dovuto presentare all’esecutivo delle motivazioni valide che ne avessero consentito l’abbattimento. Ciò che però non è stato il caso dato che è stato deciso di mantenere l’albero. In base alle disposizioni del Piano regolatore di Bellinzona, di principio l’abbattimento o il danneggiamento di alberi protetti è vietato. Le deroghe possono essere concesse dal Municipio se il richiedente comprova l’esistenza di gravi motivi preponderanti rispetto all’interesse del mantenimento degli alberi singoli protetti. In caso di deroghe, nel caso del taglio di un albero singolo protetto va prevista una sostituzione in loco con un individuo della stessa specie e il nuovo albero mantiene il carattere di esemplare protetto. Se la sostituzione in loco non è possibile, essa può eccezionalmente effettuarsi in un’altra zona analoga del territorio comunale su indicazione dell’autorità comunale competente. All’interno dell’area dove sorgerà il nuovo complesso residenziale vi è anche un’altra pianta protetta, ma questa si trova in un punto non direttamente toccato dal cantiere. Anche questa dovrebbe venire salvaguardata durante i lavori, ad esempio con una recinzione, per evitarne il danneggiamento.

Un intervento da 20 milioni

Il complesso vedrà la luce all’interno di un comparto di 5’500 metri quadrati, che verrà riqualificato e dove è pure prevista un’ampia porzione di verde urbano che andrà a beneficio di chi risiede nella zona, ma non solo. Sviluppato dallo studio di architettura Cattaneo & Associati di Bellinzona, il progetto da 20 milioni di franchi prevede 40 unità abitative dislocate su quattro piani. Come evidenziato da Carlo Salvioni, capoufficio gestione immobiliare dell’Istituto di previdenza del Cantone, punto centrale del progetto è il parco pubblico esterno (sviluppato in collaborazione con il Dipartimento del territorio e lo studio Oikos di Bellinzona) che sarà contraddistinto da molto verde e da camminamenti ciclopedonabili che andranno a interfacciarsi col parco pubblico previsto sul retro dello stabile amministrativo 3. L’auspicio, fa notare il nostro interlocutore, è che si completi il sottopassaggio del Dragonato che collegherà la nuova sede Ias e lo stabile amministrativo 3 e il ‘Parc en Ciel’. Nel complesso è pure previsto l’inserimento di un asilo nido «ci stava a cuore il concetto di intergenerazionalità – rileva Salvioni – e con la sede Otaf prevista in uno degli stabili e gli abitanti degli appartamenti questo scambio sarà possibile». Nell’ambito del progetto è inoltre prevista la ristrutturazione della villa di tre piani di inizio ’900 che si trova all’angolo del perimetro del cantiere, che verrà riportata alla sua destinazione originale, ossia residenziale. Accoglierà infatti una decina di utenti di Opera ticinese per l’assistenza alla fanciullezza (Otaf), che potranno soggiornarvi. Gli utenti oggi si spostano giornalmente o settimanalmente dal Sopraceneri verso Sorengo, questa nuova soluzione consentirà loro di poter dormire a Bellinzona ma anche di poter usufruire della nuova struttura per le attività giornaliere ubicata nel blocco socio-educativo a loro destinato.

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