Bellinzonese

Colonie residenziali, 'esperienze di vita per i nostri giovani'

Costituita oggi a Rodi-Fiesso l'associazione mantello intenzionata a valorizzare ulteriormente l'organizzazione dei soggiorni estivi

La casa polivalente dei Sindacati, luogo simbolo delle colonie estive residenziali (Ti-Press/F.Agosta)
4 agosto 2021
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«Ci sono centinaia di ragazzi e migliaia di bambini che ogni estate partecipano alle colonie. E gli enti che le organizzano assumono quindi un valore enorme che deve però essere ulteriormente riconosciuto, perché l'esperienza residenziale è assolutamente centrale per lo sviluppo educativo dei giovani». Ilario Lodi, responsabile dell'ufficio regionale della Svizzera italiana di Pro Juventute, tiene a sottolineare il concetto di ‘residenzialità’ nel giorno in cui l'assemblea costituiva dell'Associazione delle colonie estive di vacanza lo ha eletto in qualità di presidente. «Le esperienze residenziali rappresentano infatti un esercizio di educazione alla cittadinanza, contesti in cui i bambini iniziano a sperimentare ciò che da adulti diventerà la vita democratica. Tutto questo merita di essere maggiormente valorizzato, perché oggi le famiglie hanno bisogno di questo tipo di opportunità per i propri figli, a maggior ragione a seguito della crisi pandemica». 

Giorno storico nella 'culla' di Rodi-Fiesso

Erano una trentina le persone presenti questa mattina alla casa polivalente dei Sindacati di Rodi-Fiesso (dove in un clima di allegria è in corso l'ultimo turno) per approvare lo statuto della nuova associazione, nata dall'unione di intenti di molteplici enti attivi nell'organizzazione di soggiorni residenziali estivi. Non a caso, ha evidenziato a inizio assemblea il presidente del giorno nonché delle Colonie dei Sindacati Giancarlo Nava, si è scelta la storica struttura leventinese, uno dei luoghi simbolo dove da tempo immemore i partecipanti hanno la possibilità di vivere a contatto con la natura attraverso un’esperienza comunitaria. Uno dei tanti esempi di colonie residenziali in Ticino che puntano anche a far crescere i giovani nel loro percorso di vita, cercando anche di responsabilizzarli affidandogli delle piccole mansioni. Un'esperienza formativa che soprattutto una colonia residenziale può riservare, sebbene negli ultimi anni ci sia stata una tendenza maggiore verso i soggiorni diurni. 

'Maggiore forza istituzionale in vista della revisione della legge'

La costituzione dell'associazione, è stato spiegato durante l'assemblea, vuole anche dare maggiore forza istituzionale alla realtà residenziali in vista dell'annunciata revisione della Legge sul promovimento e il coordinamento delle colonie di vacanza. «Vogliamo essere presenti per poter esporre ciò che gli enti ritengono sia importante da considerare per la revisione di questa legge – ha affermato Ilario Lodi –. Vogliamo che legge sulle colonie esca rafforzata dall'aula del Gran Consiglio grazie a degli aggiornamenti, anche a livello di sussidi. Ci metteremo a disposizione come interlocutori e inizieremo a tessere le relazioni che ci permetteranno di lavorare nel modo più ottimale possibile». Altri obiettivi sono quelli di aumentare la visibilità delle esperienze residenziali e creare una rete di contatto e scambio d'informazione tra i vari enti. Le realtà che hanno già aderito sono l'Associazione monitori e animatori colonie (Amac), Colonie di sindacati, Centri di esercitazione ai metodi dell'educazione attiva (Cemea), Centri Ocst per l’infanzia, Unità di lavoro sociale, Wwf Svizzera, Fondazione A. Pedrazzini, Pro Juventute, Scoutismo Ticino e Associazione per la Gioventù di Ascona. Possono richiedere l'adesione le colonie estive in contesti residenziali (comprese quelle organizzate dai comuni) della durata di almeno sette giorni consecutivi (ciò che dà una chiara indicazione della volontà dell'associazione in vista della revisione della legge cantonale, che prevede dei sussidi solo per le colonie con durata residenziale di almeno 14 giorni). Il comitato – approvato per acclamazione – è composto dal presidente Lodi, dal vicepresidente Michele Aramini (direttore di Amac), dal segretario e cassiere Paolo Bernasconi (segretario generale di Cemea) e dai membri Nadia Negrinotti, Jessica NavaVera Bosshard

Una storia che inizia a fine 1'800

Durante l'assemblea lo storico Ivan Pau Lessi ha ripercorso le principali tappe dell'avvento delle colonie estive residenziali in Ticino. Il primo soggiorno viene organizzato a Venezia nel 1877 dal comitato ‘Cura marina pro-scrofolosi poveri’ di Lugano. Nei decenni a venire i soggiorni si orientano anche verso esperienze educative e sociali oltre che curative e assistenziali. Tutti elementi che si sono riuniti in un denominatore comune: promuovere la vita comunitaria e un'esperienza educativa a complemento di quella familiare e scolastica. Dopo la fondazione nel 1923 delle Colonie dei Sindacati, un altro passo importante è la costituzione nel 1947 della Federazione ticinese opere assistenziali infantili al fine di coordinare lo sviluppo delle colonie che iniziavano ad attrarre migliaia di partecipanti. Nel 1955 si tiene a Rodi-Fiesso il primo stage di base per monitori grazie all'animazione curata dai formatori Cemea della delegazione di Milano, mentre nel 1970 viene costituita la Delegazione ticinese autonoma affiliata all'Associazione svizzera dei Cemea. Nel 1973 il Gran Consiglio approva la Legge (ancora in vigore) che assicurava contributi per la salvaguardia delle strutture, all'esercizio e alla formazione dei monitori. 

 

 

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