Bellinzonese

Rabadan: nuovo presidente e una sede dove realizzare i carri

L'assemblea ha designato Capofferri dopo Petraglio. Donati 20mila franchi ai carnevali che hanno subìto le maggiori perdite

Da sinistra Giovanni Capoferri, il re Renato Dotta e Flavio Petraglio
23 giugno 2021
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Alcune novità in casa Rabadan. L’assemblea riunita questa sera nella sede sociale di Carasso oltre ad acclamare la nomina del nuovo presidente Giovanni Capoferri, che prende il testimone dalle mani di Flavio Petraglio giunto a fine mandato dopo cinque edizioni, ha anche votato la donazione di 20’000 franchi quale aiuto solidale a favore dei carnevali (specie quelli ambrosiani) che hanno subito le maggiori perdite sia nell’edizione 2020, annullata all’ultimo momento a causa dell’arrivo della pandemia, sia nel 2021. Un contributo resosi possibile grazie agli introiti registrati dalle varie iniziative alternative organizzate quest’anno. Fra i maggiori beneficiari vi sono Tesserete (14mila) e Biasca (2’000); sostenuti anche Brissago, Ludiano, Iragna, Preonzo, Osogna, Faido e Brè. Altri non hanno risposto all’appello, mentre quattro hanno ringraziato senza chiedere nulla (Airolo, Cademario, Bodio e Leggia).

Incognita 2022: tre ipotesi

Un’altra novità – ha comunicato il vicepresidente Mauro Bissolotti – è l’avvio dell’iter per realizzare uno spazio nel Bellinzonese dove poter allestire i carri delle sfilate; uno spazio che potrà anche essere usato dalle guggen; fondamentale, a tale riguardo, è stata definita la collaborazione instaurata col Cantone. Di più al momento non viene spiegato. E lo sguardo è ovviamente rivolto all’edizione 2022. «Abbiamo davanti una grande incognita. Molto dipenderà dalla pandemia e ne sapremo di più fra metà agosto e settembre», ha spiegato il neopresidente Capoferri annunciando che si sta ragionando su tre possibilità: ossia proporre un’edizione ridotta allestendo un solo capannone (quello di piazza del Sole per esempio), o una simile a quella di quest’anno, oppure un carnevale completo. Petraglio dal canto suo nell’ultima relazione presidenziale ha detto che le prossime edizioni «saranno diverse dal Rabadan conosciuto e amato. Un impegno particolare dovrà essere riservato al rispetto delle misure sanitarie, ciò che genererà più costi e meno entrate».

Appello per contenere le difficoltà

Guardando anche agli effetti a lungo termine sulle finanze dell’associazione, Petraglio ha parlato di «difficoltà» e ha lanciato un appello agli ambiti istituzionali «perché il carnevale lo organizziamo non certo per noi ma per la città e il turismo di Bellinzona». L’appello raggiunge anche il Municipio il quale, a sua volta alle prese con finanze comunali da profondo rosso, sta valutando se concedere o meno un aiuto di 15mila franchi. «Immagino che si possa entrare nell’ottica di un aiuto», ha annunciato il vicesindaco Simone Gianini. In effetti le casse del Rabadan non hanno sorriso durante l’ultimo anno: la gestione corrente mostra costi per 208mila franchi e ricavi per 101mila; la perdita complessiva di 160mila franchi è mitigata dal prelievo dal fondo di accantonamento per rischi che scende così da 300mila a 166mila franchi. Ciò consente di non intaccare il capitale sociale, ma va da sé che guardano al futuro i chiari di luna non sono troppo incoraggianti, specie considerando i costi fissi che generano uscite annue pari a 150mila franchi.

‘Non ho potuto rifiutare’

Tornando al cambio di presidenza, i soci presenti hanno pure nominato la nuova segretaria nella persona di Monica Tomatis e accolto i nuovi membri di Comitato Laura Losa (responsabile finanze) in sostituzione di Ivan Caminada e Nicolò Parente (responsabile comunicazione istituzionale) al posto di Lorenza Scamara. Capoferri, professionalmente attivo nella Polizia cantonale, è membro di comitato da sette anni e nella nuova funzione manterrà la responsabilità della sicurezza: «Il carnevale ce l’ho nel sangue sin da bambino, quando mia madre mi portava, vestito di tutto punto, a quello di paese. Guidare il Rabadan non è una responsabilità da poco e quando mi hanno detto che avrei dovuto fare il presidente… non ho potuto rifiutare». Dal canto suo Flavio Petraglio, omaggiato con una bottiglia di whisky irlandese, ha sottolineato come i numeri del Rabadan siano cresciuti fino a toccare i 160mila visitatori: «I quali sempre di più assumono comportamenti pacifici impegnando di meno il servizio di sicurezza e quello sanitario». Il ricordo indelebile che Petraglio porterà con sé, dopo aver citato il pranzo del cuore e quello degli anziani, «è il viale Stazione stracolmo di gente per il corteo domenicale e il pienone in occasione del concerto delle guggen». Tutti sperano di poterli rivedere presto.

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