Bellinzonese

Passi avanti per la Chiè d’Lena come scuola montana

Il Municipio di Bellinzona spiega che il progetto è stato aggiornato: lo stabile di Dalpe sarà usato dalle scuole cittadine per le settimane bianche e verdi

Ti-Press
16 giugno 2021
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Avanti con la trasformazione della decadente Chiè d’Lena di Dalpe – edificio protetto settecentesco – in una sede dove le scuole comunali di Bellinzona potranno effettuare settimane bianche e verdi. Lo spiega il Municipio cittadino rispedendo al mittente l’interpellanza critica presentata in marzo dall’ex consigliere comunale Luigi Calanca che invitava a riflettere sull’opportunità di portare avanti un progetto sparito dai radar della politica cittadina ma ben presente fra le pieghe dei bilanci finanziari di Bellinzona. Nel preventivo comunale 2020 veniva in effetti indicata una previsione d’investimento pari a 4,3 milioni, con una spesa iniziale per l’anno scorso di 400’000 franchi; il preventivo 2021 cita poi un ulteriore investimento di 120’000 franchi necessario alla “ripresa del progetto definitivo”. Si tratta di un’aggiunta di mandato – rileva l'Esecutivo – per l’aggiornamento del progetto definitivo e del relativo preventivo, completando il tutto secondo quanto richiesto nella licenza edilizia e nell'avviso cantonale, così da allestire l'incarto per la richiesta del credito esecutivo al Consiglio comunale. Finora, prosegue il Municipio, sono stati spesi 149mila franchi per la prima fase di progettazione.

‘Faciliterà il compito delle direzioni’

Il fondo, viene ricordato nella risposta, era stato donato nel 2013 dal comune di Dalpe ai due ex Comuni di Giubiasco e Sementina a condizione che s’impegnassero a ristrutturarlo: “È poi stato ripreso a pieno titolo nel progetto aggregativo e nel piano delle opere della nuova Città”. Quanto alla destinazione come scuola montana, “considerando il numero di allievi e di sezioni dell’istituto scolastico, la possibilità di avere a disposizione una struttura supplementare fuori sede faciliterà il compito alle direzioni scolastiche nella ricerca delle sedi e di rotazione delle classi nelle diverse strutture. A maggior ragione essendo una struttura supplementare di proprietà della Città, che non dovrà dunque preoccuparsi di riservarla con largo anticipo, come avviene oggi con le altre strutture di terzi”. Si tratterà insomma di “una possibilità in più che non pregiudicherà l’utilizzo di altre strutture”.

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