Bellinzonese

Rinvio del Café du Parc: 'costi per la realizzazione lievitati?'

Con un'interpellanza il Ppd di Bellinzona chiede lumi sulla decisione del Municipio di procrastinare l'avvio del cantiere per la tappa fulcro del Parco urbano

L'ipotesi di Café di Parc come ideata dal progettista (Fiorini architetti Bellinzona)
1 giugno 2021
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La decisione del Municipio di procrastinare quanto meno all'anno prossimo l'avvio del cantiere per la realizzazione del Café du Parc al Parco urbano di Bellinzona lascia perplessi i consiglieri comunali per il Ppd Paolo Locatelli e Gabriele Pedroni. Che tramite un'interpellanza formulano una serie di domande e considerazioni in merito al rinvio dell'opera fulcro prevista all'ex campo militare. Un rinvio annunciato sulle colonne della 'Regione' dal capodicastero Opere pubbliche Henrik Bang e dovuto a due elementi: da una parte i sorpassi di spesa per 5 milioni registrati allo Stadio cittadino, al Policentro della Morobbia e all’Oratorio di Giubiasco; dall’altra la crisi pandemica che sta pesantemente incidendo sulle casse cittadine, come si è visto col Preventivo 2021 (disavanzo di 8 milioni) e col Consuntivo 2020 reso noto nelle scorse settimane (altri 7 milioni). Per il piccolo ma accattivante snack bar, l'Esecutivo predica dunque cautela in attesa di accertamenti avviati riguardo al costo delle singole parti del Café du Parc e in attesa della cosiddetta 'spending review' che in autunno darà indicazioni su quali eventuali correttivi implementare nel Preventivo 2022, giudicando peraltro l'opera non strettamente indispensabile.

Un'indicazione che per i consiglieri popolari democratici “sconfessa l’impostazione politica tanto declamata per la realizzazione dell’intero Parco urbano”. Dal verbale della seduta del 30 giugno 2020 nel corso della quale sono stati approvati i crediti (1,4 milioni di franchi per il Café du Parc e 1,9 milioni per la seconda tappa, una grande fontana dotata di giochi d’acqua e nuova illuminazione dell’area multifunzionale con i lavori che dovrebbero iniziare in questi giorni per la durata di due/tre mesi), “emerge infatti chiaramente come da più parti fosse stato energicamente sostenuto che la fase 2 ed il Café du Parc dovessero marciare a braccetto”, sottolineano Locatelli e Pedroni. Un altro elemento che lascia perplessi i popolari democratici è “la metodologia, già proposta anche in altre opere del recente passato, di presentare grandi progetti, ‘spacchettandoli’ in più messaggi municipali e proponendone la concretizzazione attraverso la suddivisione in più fasi realizzative”. Un modus operandi che secondo gli interpellanti “non risponde di certo ai requisiti di chiarezza e trasparenza. A quanto potrebbe ammontare – domandano gli interpellanti – l’aumento dei costi con la separata tempistica delle due opere (installazione cantiere e altro)?”. E ancora: “I costi preventivati per la realizzazione del Café du Parc sono nel frattempo lievitati rispetto al credito approvato l’anno scorso in Consiglio comunale?”. Al Municipio si chiede inoltre quanto si è speso complessivamente fino ad oggi, e in quale consuntivo sono riportate le spese effettuate previste dai crediti approvati dal Consiglio comunale. “Troppo spesso – si legge ancora nell'interpellanza – ci si è ritrovati infatti a porci domande del tipo, tutte le opere contenute nei singoli messaggi municipali sono state eseguite?” Un terzo aspetto che non è andato giù al Ppd è la modalità di comunicazione del rinvio del cantiere del Café du Parc. “Per quale motivo non si è proceduto alla preventiva informazione alla commissione della Gestione e/o alla commissione Edilizia?”. 

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