Bellinzonese

Misure di sicurezza insufficienti su un cantiere a Dalpe

La polizia durante un controllo ha individuato 5 rumeni che stavano lavorando su un tetto senza ponteggi, casco, imbragatura e calzature idonee

Accusati di violazione delle regole dell'arte edilizia e di infrazione alla Legge federale sugli stranieri (Ti-Press)
6 maggio 2021
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Né ponteggi, né casco, né imbragatura, né calzature idonee. È quanto ha constatato la polizia cantonale ieri 5 maggio durante un controllo su un cantiere a Dalpe in collaborazione con gli ispettori dell’Ufficio dell’Ispettorato del lavoro (Uil) e della Suva. Cinque rumeni stavano infatti effettuando dei lavori di carpenteria su un tetto di una stalla senza misure di sicurezza. Concretamente si trattava di un 41enne domiciliato nel canton Berna, di un 23enne domiciliato nel canton Soletta, così come di un 36enne, di un 27enne e di un 18enne residenti in Romania. Infatti, stando a nostre informazioni, sembrerebbe che la ditta che effettuava i lavori abbia sede nella Svizzera interna. Le ipotesi di reato nei confronti delle cinque persone “sono di violazione delle regole dell’arte edilizia e di infrazione alla Legge federale sugli stranieri”, si legge in un comunicato diffuso dalla polizia cantonale.

Nella nota le autorità hanno precisato che “gli accertamenti effettuati hanno permesso di chiarire che le persone oggetto dell’intervento hanno svolto analoghe attività in località ticinesi. Un fenomeno non nuovo che vede attivi pure altri gruppi che, non ottemperando alle disposizioni in materia, offrono questo tipo di prestazioni. Abitualmente si procurano lavori di carpenteria o lattoneria con il passaparola o la richiesta porta a porta”. La polizia sottolinea poi che “per chi li ingaggia non possono essere escluse sanzioni qualora dovessero essere constatate delle violazioni o in caso di infortuni. Inoltre, si potrebbe incorrere in spiacevoli sorprese poiché i prezzi bassi dell’offerta potrebbero essere ben più alti al momento del saldo”.

Controlli in cantieri edili sono stati effettuati anche oggi 6 maggio nel Locarnese e in Vallemaggia. In questo caso, la polizia cantonale, l’Uil e la Commissione paritetica cantonale hanno controllato un centinaio di lavoratori, ma non sono state rilevate infrazioni di carattere penale in urto alla Legge federale sugli stranieri e l’integrazione. In ogni caso, nei prossimi giorni approfondiranno gli accertamenti del caso, in base ai dati raccolti. Settimana scorsa, invece, sono state controllate 22 aziende del Bellinzonese e delle valli Riviera e Blenio attive nel settore delle automobili. Pure in questo caso non sono state rilevate infrazioni di carattere penale.

In questi ambiti gli ispettori effettuano controlli o in modo coordinato con le autorità (anche con l’Amministrazione federale delle dogane) o spontaneamente oppure in base a segnalazioni (come sembrerebbe per il caso di Dalpe). Da noi contattato, Nicola Bagnovini, direttore della sezione ticinese della Società svizzera degli impresari costruttori, sottolinea l’importanza dei controlli, anche se non vengono rilevante infrazioni: «Hanno un valore deterrente: la presenza sul territorio è importante così come le segnalazioni puntuali».

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