Bellinzonese

Altro passo avanti per il nuovo ospedale di Bellinzona

Preavvisato favorevolmente il messaggio governativo per l'acquisto del Cantone dei terreni alla Saleggina. Buone notizie anche per Infocentro e Parco Fluviale

Il terreno dove si prevede di costruire il nuovo ospedale (Ti-Press)
16 marzo 2021
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È un passo decisivo per la concretizzazione di tre importanti progetti il 'Sì' unanime della commissione parlamentare della Gestione: tutti i suoi membri hanno infatti firmato il rapporto stilato dai relatori Bixio Caprara (Plr), Michele Guerra (Lega), Henrik Bang (Ps) e Fiorenzo Dadò (Ppd). Un rapporto che invita il Gran Consiglio a dare luce verde al messaggio licenziato in autunno dal Consiglio di Stato che, se approvato, spianerebbe la strada alla realizzazione del nuovo ospedale regionale di Bellinzona, all’acquisizione del Cantone dell’ex Infocentro di Pollegio e alla progettazione dei lavori riguardanti la rivitalizzazione a del fiume Ticino nell’ambito del Parco fluviale Boschetti-Saleggi. L’operazione sull’asse Bellinzona-Pollegio-Berna consiste nella cessione del terreno della Saleggina da Armasuisse al Cantone e nel passaggio di proprietà del terreno di Pollegio da AlpTransit ad Armasuisse, con successivo acquisto del Cantone dell’ex Infocentro per servizi di pubblica utilità. In totale il Cantone mette sul piatto poco più di 16 milioni di franchi. 

Partendo dal Bellinzonese, il Cantone intende acquisire dall’Esercito (al prezzo di 13,7 milioni) i 214’246 metri quadri del comparto della Saleggina affacciato sul fiume Ticino tra Bellinzona e Giubiasco (unico ritenuto adeguato dalla direzione dell’Ente ospedaliero cantonale). Ciò che consentirà di avviare l’iter di progettazione del nuovo ospedale, previsto su una parte del terreno (circa 130mila m2) che da decenni viene utilizzato come stand di tiro, sede di accampamenti militari ma soprattutto per il pascolo. Per il nuovo ospedale si stima che la prima fase dei lavori, prevista indicativamente a partire dal 2028, richiederà 12 anni, con termine di realizzazione ipotizzato nel 2046. La parte della Saleggina che si affaccia direttamente sul fiume Ticino sarà invece utilizzata per iniziare i lavori della tappa fulcro della rinaturazione di alcuni punti del fiume da Bellinzona a Gudo. L’intera operazione del progetto denominato Parco fluviale (80 milioni di franchi in massima parte sussidiati da Confederazione e Cantone) ha quali scopi la messa in sicurezza degli argini, la sua rivitalizzazione ambientale e una migliore fruizione di un comparto già oggi molto frequentato da famiglie, sportivi ed escursionisti. 

Nuova vita per l'Infocentro

Vincolato all'acquisto del Cantone dei terreni a Bellinzona risulta l'acquisizione di Armasuisse dell'Infocentro di Pollegio e dei terreni circostanti di proprietà di AlpTransit per far fronte ai bisogni militari che verranno a mancare alla Saleggina (in Bassa Leventina si prevede la creazione di una Piazza militare con caserma). L'Infocentro e una piccola porzione di sedime sarebbero poi acquisite dal Cantone. Sarà il Dipartimento delle istituzioni ad adattare l'edificio per un uso polivalente: formazione degli addetti alla protezione della popolazione; laboratorio alimentare a gestione privata (con inclusa una mensa); spazi amministrativi e spazi per attività espositive e socioculturali. Per rilevare e sistemare lo stabile, inaugurato nel 2003 con una funzione informativa e rappresentativa nell'ambito della costruzione del traforo ferroviario di AlpTransit, il Cantone investirà 1,15 milioni di franchi. 

Serviranno altri 11 milioni per bonificare i terreni della Saleggina 

Compresi nei 16 milioni, anche 1’220’057 franchi per la riqualifica di 10’000 metri quadri del terreno della Saleggina in zona agricola Sac (superfici per l’avvicendamento delle colture), ovvero la stessa superficie che in Leventina sarà convertita in zone per attrezzature ed edifici pubblici (Ap/Ep). Per questa procedura servirà una variante del Piano regolatore dei Comuni di Bellinzona e Pollegio (saranno chiamati a esprimersi i rispettivi Consigli comunali). Nel rapporto della Gestione stilato dai relatori viene poi menzionato il tema delle parti inquinate del sottosuolo del comparto. È infatti presente una discarica, attiva durante il periodo 1950-1970, composta da rifiuti edili, solidi urbani e materiale di scavo. I costi per un risanamento completo dei 18mila m2 inquinati vengono stimati in 11 milioni che non vengono conteggiati nei 16 che il parlamento dovrà decidere se stanziare. Armasuisse non parteciperà ai costi di risanamento. 

Con l'approvazione del messaggio governativo, la Gestione invita il Consiglio di Stato ad attivarsi nella ricerca di terreni adatti alla pascolazione e alla fienagione, così come terreni arabili, da affittare all'agricoltore che dovrà rinunciare a 204mila m2 di superficie alla Saleggina. L'affittuario, sottolinea la commissione, già in passato era stato espropriato dei terreni di sua proprietà. L'agricoltore, si evince dal rapporto, ha inoltrato ricorso contro la disdetta del termine contrattuale inoltrata da Armasuisse. “Indipendentemente dall'esito della vertenza – scrivono i relatori – il terreno sarà completamente disponibile al più tardi dal 1° dicembre 2026”. 

In attesa del poligono cantonale

Come noto, sarà il poligono cantonale previsto sul Monte Ceneri a rimpiazzare lo stand di tiro della Saleggina per il quale è previsto lo smantellamento. All’investimento finanziario di 60 milioni di franchi parteciperà anche la Città di Bellinzona. La messa in esercizio del nuovo poligono non è prevista prima del 2026. 

Per la commissione della Gestione, il messaggio licenziato dal governo “è il primo indispensabile tassello per un effetto-domino virtuoso per la realizzazione di due progetti strategici fondamentali per il Cantone”, strettamente interconnessi al futuro nuovo centro d’istruzione di tiro del Monte Ceneri e alla creazione a Pollegio di una nuova piazza d’esercizio dell’Esercito e alla nuova destinazione dell’Infocentro. “È ben evidente la valenza strategica della proposta – scrive la Gestione – che favorisce uno sviluppo virtuoso del Cantone anche grazie al coinvolgimento di regioni diverse in una soluzione condivisa”. 

 

 

 

 

 

 

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