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Una 'Favola' che non deve finire, centro in difficoltà

Il centro di socializzazione dell'Associazione Spazio Famiglie 3 Valli ha bisogno di mamme-volontarie per garantire un futuro alle attività della struttura

Si cercano anche fondi per ricostruire il parco giochi (Ti-Press)
11 febbraio 2021
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Non tutte le mamme sono ben inserite nel contesto sociale in cui vivono e non tutte hanno la fortuna di poter contare sulla vicinanza della famiglia o degli amici. Alcune donne, dopo la nascita di un figlio, si ritrovano a dover fare i conti con la solitudine e la mancanza di amici a cui chiedere consigli o con cui fare quattro chiacchiere. Ecco che per queste neo mamme, strutture come il centro di socializzazione ‘La Favola’ di Biasca possono rappresentare una boccata d’ossigeno in un momento della vita molto bello ma anche molto intenso e carico di emozioni. Il punto di incontro da tre settimane è però chiuso a causa delle disposizioni federali e cantonali per combattere la diffusione del coronavirus e negli scorsi mesi ha dovuto rivedere radicalmente la sua offerta. Una battuta d’arresto importante che preoccupa l’Associazione Spazio Famiglie 3 Valli che gestisce il centro, a tal punto da temere per il futuro dell’offerta. «La nostra struttura ha riscontrato sempre interesse e goduto di una grande affluenza, ma purtroppo l’emergenza sanitaria ha colpito duramente anche noi», spiega Federica Isabella, presidente dell’associazione. «Tutte le nostre collaboratrici sono mamme-volontarie che frequentano il centro e che mettono a disposizione il loro tempo per garantire le aperture settimanali». L’adesione delle mamme, rileva Isabella, avveniva grazie alla loro frequentazione del centro o al passa parola. Negli ultimi tempi però, prima della chiusura totale della struttura, a ‘La Favola’ potevano essere presenti soltanto cinque mamme con i bambini, la metà di quante prendevano solitamente parte alle attività. «Il nostro timore – continua la nostra interlocutrice – è che le persone, una volta tornate a una vita sociale normale, riprendano con fatica o addirittura non riprendano più a frequentare la nostra struttura, decretandone la chiusura e con essa andrebbero persi i valori di integrazione, accoglienza, inclusione e ascolto che da sempre hanno caratterizzato il nostro centro e dei quali, nel nostro operato, siamo stati portavoce». La presidente dell’associazione è del parere che la chiusura di un centro sociale impoverisce l’intera comunità «ledendo la socialità e favorendo tristemente l’isolamento e la solitudine». Ciò che viene proposto a ‘La Favola’ «fa bene sia ai bambini che possono socializzare tra loro, ma anche alle mamme che hanno la possibilità di potersi confrontare», rileva Isabella.

Quello appena iniziato è un anno particolare per l’associazione; vi sono infatti diverse mamme-volontarie che dopo anni termineranno l’attività, tra cui anche la presidente. Per l’associazione è quindi più che mai importante trovare mamme interessate a rilevare il testimone e che vogliano quindi gestire le attività durante le mattinate di apertura del centro, ciò che in questo periodo di chiusura risulta molto difficile. Prima della chiusura totale del centro, la ‘Favola’ ha dovuto comunque adattare le proposte: le attività che prevedevano il coinvolgimento di altre persone, come la visita di San Nicolao e il bricolage, sono stati annullati per non superare il limite massimo di partecipanti ammessi. Sono quindi rimasti i momenti di socializzazione, ridotti a un incontro alla settimana (il venerdì mattina dalle 9 alle 11) anziché tre.

Anche un pre-asilo

L’Associazione Spazio Famiglie 3 Valli, che opera da venticinque anni sul territorio di Biasca, propone attività rivolte a famiglie con bambini dai 0-5 anni. «Durante questi anni è divenuta punto fermo d’incontro per molte famiglie nonché luogo di inclusione ed integrazione», rileva Isabella. I loro spazi, ubicati alla Casa San Giuseppe in via Nadro, di proprietà della locale parrocchia, oltre che ad essere occupati da ‘La Favola’, sono occupati anche dal pre-asilo ‘Primi Passi’, il quale da disposizioni federali e cantonali ha il permesso proseguire con la sua attività. A settembre, grazie anche al sostegno finanziario della parrocchia, l'associazione ha ristrutturato gli ambienti interni.

L’associazione è riconosciuta dall’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (Ufag) e percepisce un sussidio cantonale. Anche il Comune di Biasca sostiene finanziariamente Spazio Famiglie 3 Valli e «siamo grate per l'aiuto ricevuto», afferma la presidente. Altre fonti d’entrata per il sodalizio sono le tasse sociali pagate da chi frequenta il centro, che quest’anno sono però state ridotte da 50 a 25 franchi a causa delle chiusure. Anche dal punto di vista finanziario l’associazione non si dice del tutto tranquilla anche perché c’è un investimento in vista. «Vorremmo ricostruire il parco giochi che si trova nei nostri spazi esterni che era stato demolito perché non più a norma», spiega la presidente. Un investimento di circa 30mila franchi che l’associazione non può però pagare di tasca propria ed è dunque alla ricerca di fondi per poter finanziare questo progetto a beneficio delle famiglie. «Ogni donazione, anche la più piccola, ha per noi un valore importantissimo», conclude Isabella.

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