Bellinzonese

Casa anziani Aranda di Giubiasco, per ora nessun ampliamento

I costi previsti per la ristrutturazione di uno dei tre stabili sono risultati troppo elevati. Cariboni: ora un progetto che ‘coinvolga tutta la struttura’

Gli stabili della fondazione (archivio Ti-Press)
2 dicembre 2020
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Per il momento non vi sarà alcuna ristrutturazione o ampliamento presso la casa per anziani Aranda di Giubiasco. La Fondazione, d’intesa con l’ente sussidiante (l'Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio del Cantone), ha infatti rinunciato al progetto. Lo ha indicato il Municipio di Bellinzona in una risposta a un’interpellanza sul tema del consigliere comunale Fabio Briccola (Plr). «Ci siamo resi conto che il preventivo definitivo presenta costi più alti di quelli inizialmente previsti», afferma a ‘laRegione’ Bruno Cariboni, direttore della struttura. Sono quindi state avviate “nuove riflessioni sull’intero sedime in questione”, ha rilevato l’esecutivo nella sua risposta. 

Infatti, la ristrutturazione originariamente riguardava solo uno dei tre stabili della Fondazione casa per anziani Aranda. Precisamente si trattava dello stabile B (nel 2016 l'investimento stimato era di 7,8 milioni di franchi) che inizialmente era a disposizione come alloggio per il personale e in seguito era stato occupato da associazioni esterne, come Atte o Pro Senectute. Nel recente passato lo stabile è poi stato «liberato completamente», precisa Cariboni. Visto che i costi sono risultati più alti del previsto e che pure «la struttura principale medicalizzata deve essere ristrutturata nei prossimi anni», la fondazione ha deciso, d’intesa con l'Ufficio degli anziani, di «fare un ragionamento più ampio, che coinvolga tutta la struttura». Un nuovo progetto, insomma, che tuttavia è ancora in una fase embrionale: «È da settembre che stiamo riflettendo su quale direzione prendere esattamente ed è ancora prematuro» per mettere un’idea concreta sul tavolo. La speranza del direttore è quella di concretizzare un progetto condiviso con l'Ufficio degli anziani «entro la fine dell’anno prossimo».

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