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Bellinzona, si combatte il cancro al seno a colpi di pedale

Il Centro di senologia della Svizzera italiana, che compie 15 anni, organizza una pedalata per sensibilizzare sull'importanza della prevenzione del tumore

Ti-Press
20 ottobre 2020
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Un colpo di pedale contro il cancro al seno. Sabato 24 ottobre, alle 13.30 alla stazione di Bellinzona, sarà l’occasione per salire in sella alla bicicletta e partecipare a un pomeriggio in movimento per la prevenzione del tumore. L’evento (numero di partecipanti limitato e iscrizione obbligatoria) è organizzato dal Centro di senologia della Svizzera italiana (Cssi), con la partecipazione del Gruppo Anna dai capelli corti e il patrocinio della Lega ticinese contro il cancro. Una pedalata popolare voluta dal Cssi che con questa attività intende sottolineare anche i 15 anni di vita del Centro. Data la ricorrenza abbiamo colto l’occasione per parlare del Cssi e di quanto fa per aiutare le donne nella prevenzione e nella cura di questa malattia. «Il tumore al seno è il più frequente nelle donne ed è uno dei più frequenti in assoluto», afferma Francesco Meani, responsabile clinico della struttura.

In Ticino 330-350 nuovi casi ogni anno

«In Ticino si registrano circa 330-350 nuovi casi all’anno; allargando i nostri orizzonti osserviamo che in Italia si registrano 50mila nuove diagnosi all’anno di questo tipo di tumore e in Europa 500mila. Una donna su 8 dunque rischia di ammalarsi nel corso della sua vita», evidenzia Meani. È una cifra che tende a salire negli anni, ma allo stesso tempo, il tumore sembra essere anche più curabile. «Osserviamo una curva d'incidenza in aumento – rileva il responsabile clinico del Cssi – forse perché lo diagnostichiamo di più e meglio, forse perché siamo esposti a fattori ambientali che purtroppo aumentano l’incidenza delle patologie neoplastiche in generale». Quali sono? Purtroppo, risponde Meani, è difficile individuarli con precisione. «Se si riuscisse a individuare un agente causativo sarebbe anche molto più facile prevenire, curare o impedire l’insorgenza delle malattie», rileva lo specialista, spiegando che la genesi della patologia è multifattoriale. A giocare un ruolo è lo stile di vita, la dieta, la regione in cui si abita, la familiarità, la genetica; sono diversi fattori che concorrono. Ciò non vuol dire che non si possa fare nulla contro questo tipo di tumore: la prevenzione è molto importante. «Fortunatamente aumenta la possibilità di curarli e di curarli al meglio, anche perché è il tumore più studiato», osserva il nostro interlocutore.

Ottobre mese dedicato alla prevenzione

Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione di questo tumore, promosso a livello internazionale. «A mio avviso dovrebbe essere anche quello della consapevolezza e dell’informazione – afferma Meani –. Il messaggio che vogliamo dare è di non avere paura, perché con la prevenzione e la diagnosi precoce possiamo fare moltissimo. Se ci si accorge presto, la possibilità di guarire è dell’85-90% e con cure meno invasive».

‘Non abbiate paura, fate controlli regolari’

Esistono più forme di prevenzione: la prevenzione primaria, che consiste nella messa in atto di strategie volte a ridurre la probabilità di sviluppare la malattia. Lo specialista spiega che è dimostrato che la riduzione di alcol e uno stile di vita sano, in particolare svolgendo attività fisica regolare, riduce il rischio di tumore al seno. Non è un caso che l’evento organizzato per celebrare i 15 anni del Cssi è proprio una biciclettata. «Vogliamo promuovere l’attività fisica, moderata, ma frequente e costante». Vi è poi la prevenzione secondaria, che significa mettere in atto strategie che permettono di riconoscere la malattia nelle fasi più precoci. Lo specialista invita a non avere paura e a fare controlli regolari. Da quale età e con che tipo d'indagine va definito caso per caso, perché ci sono persone più predisposte di altre. «Noi consigliamo alle donne di entrare in confidenza con il proprio seno. È un organo irregolare ed è importante conoscerlo, perché se qualcosa cambia nel seno, controllando quotidianamente, sarà possibile accorgersene subito. Se notate qualcosa di diverso non abbiate paura di rivolgervi al vostro medico; nel 90% dei casi non è nulla di cui preoccuparsi».

L’allattamento e la gravidanza possono proteggere

Chiediamo allo specialista se l’allattamento può essere benefico in termini di prevenzione del tumore al seno. «Sì. Tuttavia sono dati epidemiologici che valgono per i grossi numeri, quindi il singolo può fare eccezione», risponde Meani, spiegando che esiste una parte dei tumori al seno che sono ormono sensibili. «È stato dimostrato che per questa quota di tumori, le gravidanze e l’allattamento hanno un’influenza protettiva». Chi ha avuto più gravidanze e chi ha allattato più a lungo, sembra beneficiare di una forma parziale di protezione.

Punto di riferimento per la diagnosi e la cura

Il dottor Meani tiene a far presente che per il Ticino il Cssi (con sede a Bellinzona e Lugano) è un centro di riferimento per la diagnosi e per la cura del tumore al seno. «Nel nostro centro siamo organizzati in modo aggiornato, specialistico e multidisciplinare. Una presa a carico da parte di chi si occupa soprattutto di questo tipo di tumore, dà una maggiore garanzia di qualità delle cure», osserva Meani, facendo presente che nel team centrale del Cssi ci sono una trentina di specialisti tra chirurghi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti e radiologi; più diverse figure di supporto con cui collaborano. Nel 2018 nel Cssi sono stati trattati 250 dei nuovi casi di tumore registrati quell’anno nel cantone, quindi oltre i due terzi dei casi totali. «Noi ci siamo, anche solo per un secondo parere, che vale sempre la pena chiedere», tiene a far sapere il medico. 

Nei prossimi mesi sono in previsione una serie di eventi per far conoscere il Cssi, l'ultimo si terrà l’8 marzo 2021 nell'aula magna dell'Usi. Sarà un evento divulgativo e celebrativo per il 15esimo anno di attività del Centro di senologia. 

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