Bellinzonese

Petrolchimica: 'La Città deve far pagare chi ha creato il danno'

Interpellanza dei Verdi di Bellinzona per capire come il Municipio intenda muoversi nei confronti dei responsabili dell'inquinamento.

Ti-Press
21 settembre 2020
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L'ex Petrolchimica di Preonzo torna a far parlare di sé. Il tema della bonifica dei terreni inquinati è infatti al centro di una lunga interpellanza al Municipio di Bellinzona firmata dai consiglieri comunali dei Verdi Ronnie David e Marco Noi. Secondo i due consiglieri, la Città dovrebbe far pagare chi ci ha danneggiato, in particolare facendo valere i propri diritti nei confronti dell’ultima proprietà della Petrolchimica Sa, ovvero la ditta Tamoil Sa.

Prossimamente il Legislativo sarà chiamato a esprimersi su un credito di circa un milione di franchi da utilizzare per smantellare le infrastrutture superficiali ancora presenti nel sedime, dando così il via libera alle analisi del terreno da parte del Cantone per stabilire quale opera di bonifica sarà necessaria. Stando al messaggio e alla relazione commisionale, scrivono nell'interpellanza, appare "evidente come la Città e il Cantone nutrano ben poche speranze di riuscire a rifarsi su chi ha perpetrato tale danno ambientale (perturbatori per comportamento) e recuperare le pesanti spese (si parla complessivamente di 20-25 milioni di franchi) per il risanamento. Un atteggiamento che appare decisamente troppo rinunciatario, contrario anche ad un utilizzo parsimonioso e corretto delle risorse pubbliche".

L'idea: un Fondo per risanamenti ecologici

Per potersi esprimere sul messaggio, David e Noi chiedono una serie di informazioni: perché la Città ha deciso di assumere la competenza della committenza nell’ambito di questi lavori, perché si è deciso di far capo ai fondi per la delocalizzazione delle imprese piuttosto che intavolare una discussione sulla partecipazione dei costi da parte degli ex-proprietari, che tipo di azione intende promuovere la Città volta a recuperare quanto speso, che passi intende fare nei confronti della Tamoil Sa, in che misura il patriziato di Preonzo (proprietario di terreni adiacenti presumibilmente inquinati nel sottosuolo) sarà chiamato alla cassa per il risanamento dei loro fondi, quali restrizioni sono previste sul fondo una volta ultimati i lavori di risanamento e che tipo di sfruttamento è immaginabile, su che criteri è stata incaricata tramite mandato diretto dalla Città la ditta Evolve Sa nell’ambito del risanamento ambientale e idrogeologico, se vi sono altri terreni sul suolo di Bellinzona che hanno una situazione analoga. Chiedono infine se sia ipotizzabile istituire un Fondo per risanamenti ecologici alimentato anticipatamente da proprietari o usufruttuari di un terreno su cui si svolge un’attività potenzialmente dannosa.

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