Bellinzonese

Liberi, la lista civica nata a Claro per tutta Bellinzona

Non sempre si sono sentiti in sintonia con la sezione: ‘Non c’è più l’entusiasmo di un tempo’. Intervista a Giulio Deraita e Luigi Calanca che lasciano la Lega

Palazzo Civico
18 gennaio 2020
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Promotori della lista civica sono due consiglieri comunali domiciliati a Claro (l’ex sindaco e vicesindaco Luigi Calanca e l’ex municipale Giulio Deraita) e l’ex consigliere Fabrizio Ferracini, che ha dimissionato recentemente dal Cc.


Chi sono e in quali quartieri abitano – chiediamo a Calanca e Deraita – le persone disponibili a candidarsi per la lista civica?
Al momento siamo in sei candidati provenienti dai quartieri di Claro e Giubiasco; i nominativi li pubblicheremo prossimamente sul nostro sito web www.liberi-ti.me. Copriamo gli estremi territoriali sull’asse nord-sud della nuova Bellinzona. Sono comunque ben accetti nuovi candidati da altri quartieri. La lista civica è partita da Claro, ma vuole rappresentare tutti e 13 i quartieri; meglio quindi se alcuni di questi sono anche rappresentati.

Da dove deriva la scelta del nome?
‘Liberi’ per noi significa essere liberi di esporre le nostre idee, di interpretare il modo di fare politica senza cadere nella partitocrazia, ciò che inevitabilmente avviene se iscritti a un partito. Liberi di proporre una politica aperta, indipendente, e che non miri semplicemente a creare un consenso che ci permetta di essere eletti o rieletti. Liberi significa per noi anche ascoltare la gente, e nel contempo trarre piacere nel nostro cammino, ovunque questo ci porti.

Cos’è mancato alla Lega per fare la differenza in questa legislatura e convincere entrambi a ricandidarvi? Da cosa vi distanziate?
Vorremmo guardare avanti, a dove andiamo, e non focalizzare l’attenzione sul da dove veniamo. Nella Lega non troviamo più lo stesso entusiasmo di allora, e non sempre ci siamo sentiti in sintonia. Succede. Noi non ci distanziamo, ma ci avviciniamo invece a quello che vogliamo fare, e che in parte abbiamo fatto in questi tre anni. Vogliamo dire quello che pensiamo e fare politica come vogliamo. Va quindi vista in modo diverso, nel senso che noi ci avviciniamo a quello che vogliamo essere e fare. Non ci distanziamo da nessuno.

Avete dei temi forti su cui intendete puntare? Quali?
Vogliamo perseguire una politica economica pragmatica e parsimoniosa. Bellinzona sta spendendo troppo e a medio termine ne vedremo le conseguenze. Già il preventivo 2020 è stato salvato da riforme in materia di ‘sgravi’ agli investimenti, altrimenti chiuderebbe con 3,5 milioni di perdita, e nel frattempo proponiamo spese di diversi milioni (si vorrebbero acquistare immobili come a Monopoli), senza terminare le vecchie opere nei quartieri. Che ne sarà del moltiplicatore d’imposta promesso in sede d’aggregazione? Inoltre alcuni enti autonomi sono fuori controllo, procurano buchi contabili senza alcuna entrata, il Museo civico Villa dei Cedri in primis, che costa oltre un milione all’anno per un ricavo di 15’000. Tutto all’insegna della cultura. Questi alcuni nostri cavalli di battaglia nella prossima legislatura, ma ne potremmo citare altri.

Come mai non vi proponete anche per il Municipio?
È logico che la candidatura per il Municipio ci darebbe una maggior visibilità, con ricadute positive anche sulla lista del Consiglio comunale. Non nego che un pensiero lo abbiamo fatto, avremmo anche i candidati adatti. Siamo però realisti e pragmatici: non abbiamo ancora i numeri. Sarebbe quindi una mera azione di disturbo verso gli attuali attori di quella scena, e questo non rientra nella nostra filosofia.

Come si svolgerà la vostra campagna elettorale?
Di principio in economia. Come gruppo prevediamo di fare un volantinaggio e di utilizzare il nostro sito. Grazie sin d’ora anche agli organi d’informazione che ci vorranno dare lo spazio. Individualmente ogni candidato può disporre come vuole. Anche in questo siamo liberi.

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