Bellinzonese

Il patrimonio culturale in musica della Vox Blenii

Il gruppo di musica popolare compie 35 anni e festeggia con il suo pubblico in occasione di due concerti

9 dicembre 2019
|

Li chiamano gli “informatori” ma nulla hanno a che vedere con il gergo giornalistico o poliziesco. Sono le persone che negli anni hanno collaborato o collaborano ancora con il gruppo Vox Blenii condividendo con loro canzoni popolari in dialetto che altrimenti rischiano di andare perse per sempre. Il risultato è un archivio di circa 1’600 canti, «registrati inizialmente su cassetta e nel frattempo digitalizzati». Si tratta di un «patrimonio enorme», sottolinea Gianni Guidicelli, sindacalista ed ex granconsigliere che fa parte del gruppo fin da quando è stato fondato, 35 anni fa. È proprio per celebrare questo traguardo importante che la compagine bleniese composta anche da Aurelio Beretta (fisarmonica, percussioni, voce), Remo Gandolfi (violino, viola, chitarra, mandolino e voce), Luisa Poggi (voce, percussioni) e Francesco Toschini (contrabbasso, voce) festeggerà con il pubblico in occasione di due appuntamenti previsti al Cinema Teatro Blenio di Acquarossa: la sera del 4 gennaio (prenotazioni già al completo) e domenica 5 gennaio alle 17 (biglietti direttamente sul posto). Sono queste le date proposte dopo che il concerto previsto il 16 novembre è saltato per un imprevisto. Basta pensare alla velocità con cui in quell’occasione i biglietti sono andati tutti esauriti (nel giro di un paio d’ore dall’apertura della prevendita) per capire quanto affetto ruota attorno al mondo della Vox Blenii. A partire dai bambini, che come racconta Guidicelli sono molto affascinati dai loro canti. «In effetti è un po’ come se fossero delle storie, delle fiabe», spiega. Ma anche i giovani adulti, come il gruppo ha notato con piacere durante la partecipazione all’ultima edizione di PerBacco a Bellinzona. «C’erano alcuni ragazzi che cantavano tutti i testi assieme a noi», racconta.

Un pezzo fra tutti? ‘Polenta gialda’

Da parte delle generazioni più anziane vi è poi come detto un contributo tangibile nel recupero di testi e melodie altrimenti introvabili. «Di solito riceviamo delle segnalazioni e uno di noi si reca in un determinato paese o in casa anziani. Si tratta di un’operazione delicata durante la quale bisogna entrare in confidenza con la persona, registrare e magari incontrarsi più volte finché tutte le strofe tornano alla memoria». Se un tempo i momenti dedicati al canto erano numerosi sia a casa che in osteria, ricorda Guidicelli, ora non si canta quasi più. Perciò la Vox Blenii nel corso dei suoi 35 anni di vita si è voluta impegnare a dare una seconda vita a queste testimonianze di patrimonio culturale della Valle di Blenio e non solo. Tra i pezzi più significativi, Guidicelli cita uno dei più famosi: “Polenta gialda”. «È un canto legato alla nostra realtà, un inno a un alimento che era fondamentale per le famiglie».

Dal vasto archivio potrebbe nascere presto un nuovo progetto musicale. Tra gli obiettivi futuri dei cinque componenti vi è infatti la realizzazione di un ulteriore disco in aggiunta ai sette registrati in questi decenni. Le energie dunque non mancano per continuare a mettere passione in quella che Gianni Guidicelli definisce una seconda famiglia. «Occupa una parte importante della mia vita e mi ha permesso di fare bellissime esperienze. Come recarci a un festival in Finlandia, esibirci sull’isola La Gomera e anche a Londra», spiega. «Dopo tanti anni cerchiamo sempre di incontrarci e fare prova una volta alla settimana. Vuol proprio dire che lo facciamo con piacere». Per chi volesse rimanere aggiornato sulle future attività: voxblenii.ch e gruppo Facebook ‘Amici della Vox Blenii’.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE