Bellinzonese

Il pappagallo Loreto è ancora al bar della Birreria Haas

Una decisione di esplusione era già stata presa nel 2005 per motivi d’igiene. Ora è intervenuto l'Ufficio del veterinario cantonale dopo una segnalazione

6 dicembre 2019
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Di lui si è parlato e scritto già una quindicina di anni fa, quando nel 2005 era stato espulso dal locale in cui viveva – la Birreria Haas di Bellinzona – per motivi d’igiene. La decisione che era stata presa dai funzionari cantonali competenti in materia non era andata giù al deputato leghista Silvano Bergonzoli, che aveva interrogato il Consiglio di Stato sull’accaduto. Parliamo di Loreto, un pappagallo cenerino con coda rossa che torna a far parlare di sé. Il motivo è una segnalazione giunta all’Ufficio del veterinario cantonale (Uvc) dopo che, stando a nostre informazioni, l’uccello è stato visto muoversi liberamente nel locale pubblico durante una tipica serata del weekend (con musica e karaoke).

Decisione amministrativa

L’Uvc conferma di aver ricevuto la segnalazione che ha portato a una decisione amministrativa: ora la proprietaria ha del tempo a disposizione per colmare le lacune riscontrate. Per fare luce su quali siano le indicazioni legali che si applicano ai detentori di questa specie, abbiamo contattato il veterinario cantonale Luca Bacciarini. «Una detenzione adeguata si prefigge lo scopo di garantire il benessere dell’animale e di rispettare la sua dignità», spiega alla ‘Regione’. In particolare, sottolinea, non devono essere turbate le esigenze comportamentali legate alla specie, così come le funzioni corporee e la capacità di adattamento. In generale «l’allestimento del parco e l’ambiente circostante sono dunque requisiti fondamentali per una tenuta conforme di qualunque specie animale». Tali requisiti sono disciplinati dalla Legge (LPAn) e dall’Ordinanza federale sulla protezione degli animali (OPAn), la cui applicazione è di competenza dell’Uvc. «Nel caso di una detenzione di un animale all’interno di un esercizio pubblico, si applicano anche molti altri atti normativi di competenza di altre autorità cantonali e comunali», aggiunge Bacciarini.

‘L’animale deve poter riposare’

Per quanto riguarda l’ambiente in cui è tenuto l’animale, Bacciarini sottolinea che «deve essere adeguato alle sue esigenze biologiche, fisiologiche, e comportamentali. Deve essere assicurato un apporto costante di aria fresca, senza la presenza di correnti d’aria e di vapori tossici che potrebbero comprometterne lo stato di salute. Il locale deve inoltre essere illuminato prevalentemente con luce naturale. Va da se che un animale diurno debba poter riposare indisturbato durante le ore serali e notturne». Ecco perché, continua il veterinario cantonale, «la tenuta di un pappagallo in esercizio pubblico aperto pure la sera è problematica». È anche previsto che i rumori presenti non siano eccessivi né protratti per lunghi periodi (art. 12 OPAn).

Voliera adatta e anche... la giusta compagnia

Per quanto concerne le dimensioni della voliera, l’Ordinanza federale sulla protezione animali disciplina per uccelli come i pappagalli cenerini, una superficie minima di 0,7 m2 e un volume di 0,84 m3. «Si tratta di dimensioni minime. Una tenuta adeguata e rispettosa del benessere animale richiede voliere di dimensioni ben maggiori, nelle quali gli uccelli possano volare», sottolinea Bacciarini, che aggiunge: «La voliera deve inoltre essere arredata in modo da stimolare l’animale. Oltre ad acqua e alimenti consoni alla specie (i nostri scarti alimentari non sono infatti adatti), completati da sabbia per uccelli, come graniglia per la digestione, pietre calcaree o ossi di seppia, occorre anche mettere a disposizione rami naturali di vario spessore non trattati e atossici, affinché gli animali possano rosicchiare, arrampicarsi, nascondersi». Un altro punto cardine della legislazione federale è il fatto che gli uccelli appartenenti alle cosiddette specie sociali devono avere contatti con animali della stessa specie. «È quindi evidente che la tenuta singola (come nel caso di Loreto, ndr.), non è ammessa», dice Bacciarini.

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