Nel quartiere ricco di negozi, abitazioni e cantieri fa discutere la gestione dei posteggi pubblici. Appello per sensibilizzare ed evitare disparità
Un garage, una farmacia, due banche e diversi uffici, esercizi pubblici, negozi e abitazioni. Il quartiere San Giobbe di Giubiasco offre molto ai residenti locali e agli affezionati clienti. Ma da tempo soffre per un problema legato ai posteggi segnalato dalla Società commercianti del Borgo e da privati alle autorità cittadine e alla Polizia comunale di Bellinzona. Anzitutto, la significativa disponibilità di stalli pubblici a pagamento viene sovente vanificata dal mancato rispetto della permanenza massima ammessa. In pratica troppo pochi automobilisti si prendono la briga di spostare i loro veicoli allo scadere del tempo massimo consentito dai parchimetri, nonostante su di essi sia chiaramente scritto che è proibito rinnovare il pagamento.
Conseguenza: potenziali clienti intenzionati a fare qui i loro acquisti, non trovano stalli liberi e vanno altrove. Infatti molti posteggi a breve permanenza (massimo un’ora) sono de facto occupati per più ore, e quelli a media permanenza (massimo 4 ore) finiscono per essere occupati l’intera giornata. Un’idea di prevenzione volta a sensibilizzare gli automobilisti – senza per forza doverli sanzionare – giunge da Paolo Maretti, negoziante di lungo corso nel quartiere San Giobbe: «In alcune città appositi cartelli, resi ben visibili nei parcheggi, mirano a rendere attenti gli automobilisti sul rispetto delle regole e li ringraziano per la sensibilità che vorranno dimostrare. Sarebbe una bella iniziativa da introdurre anche qui, indipendentemente da chi la promuovesse».
Attualmente un ruolo significativo può giocarlo la Polizia comunale, che però alterna periodi di verifiche ravvicinate nel tempo (ad esempio più controlli in pochi giorni) a prolungati periodi d’assenza. A questo problema si aggiunge poi la dozzina di stalli, pure di competenza comunale, sacrificata dalla presenza di tre importanti cantieri edili le cui imprese vi hanno posizionato aree di lavoro e loro veicoli. Una situazione che si protrae da svariati mesi e che durerà ancora a lungo. «In questo caso – rileva Maretti – denoto una disparità di trattamento, all’origine di ulteriore disagio per residenti e commerci, laddove non vengono multati i veicoli delle imprese edili, dei loro operai e degli artigiani lasciati tutto il giorno lungo la strada e fuori dagli stalli. Mentre nei loro confronti la polizia si limita talvolta a sollecitare lo spostamento, per contro non esita a multare la gente di qui quando, anche solo per brevi periodi, lascia l’auto fuori dagli stalli o non paga il posteggio». In definitiva ciò che viene chiesto a tutti «è il rispetto delle regole». E alle autorità, in particolare, «l’impegno nel farle rispettare senza disparità di trattamento».
Interpellato dalla redazione, il vicesindaco Andrea Bersani, capodicastero Sicurezza e Servizi industriali, spiega di conoscere la situazione. Partiamo dai cantieri edili: «Il problema è emerso anche a Gorduno quando il Municipio ha recentemente incontrato la popolazione del quartiere. Verificheremo possibili alternative all’occupazione prolungata di aree e posteggi pubblici da parte delle imprese impiegate nei lavori». A ogni modo a San Giobbe «gli stalli oggi occupati, a lavori ultimati torneranno ad uso pubblico». Quindi gli stalli a breve e media permanenza. Che fare? «Compatibilmente con le urgenze, con i compiti di polizia previsti nel vasto comprensorio della Polcom e con le forze a nostra disposizione, che per motivi di budget sono inferiori ai parametri auspicati dal Cantone, i nostri agenti effettuano comunque i controlli. Forse non con la frequenza e regolarità richiesteci, ma si cerca di farli con la dovuta professionalità e con modalità che possano far comprendere la necessità di favorire la rotazione dei posteggi». Bersani esprime infine un auspicio: «Trasporto pubblico e mobilità dolce sono notevolmente migliorati. Tutto è perfettibile, ma confido che sempre più automobilisti sappiano approfittare delle nuove opportunità offerte». Anche i commerci ne trarrebbero vantaggio.