Bellinzonese

'Giù le mani dal capannone', la deputazione si mobilita

I politici ticinesi a Berna chiedono che Armasuisse rinunci alla demolizione e passi la struttura al Comune. Consegnata anche una petizione con 468 firme

3 giugno 2019
|

Lo scorso 15 maggio il Comune di Acquarossa ha inviato ad Armasuisse una petizione accompagnata da 468 firme della popolazione (sottoscritta anche dai Municipi di Blenio e Serravalle) per chiedere di rinunciare ad abbattere il capannone militare – situato sull’altra sponda del fiume Brenno rispetto al terreno ex Lazzaretti – che il Municipio vorrebbe acquisire per inserirvi la nuova piazza di raccolta per rifiuti ingombranti. E ora si è mobilitata allo stesso scopo anche la deputazione ticinese alle Camere federali. È stato infatti depositato oggi al Nazionale un atto parlamentare in cui viene sottolineato che "la decisione di Armasuisse di abbattere il capannone militare di Acquarossa leggermente danneggiato da una colata del 2002 non è condivisibile: oltre a non spendere inutilmente soldi pubblici, sarebbe nell’interesse della popolazione locale la cessione dello stabile al Comune che, dopo averlo riparato, lo utilizzerà per attività di interesse generale", scrivono i deputati.

Nell'atto parlamentare viene ricordato che il Municipio, sostenuto dal Consiglio comunale, ha sempre contestato l'intenzione di demolire il magazzino numero 2 e a tal proposito la deputazione presieduta da Marco Chiesa fa notare che "la chiusura di Armasuisse nei confronti del Comune di Acquarossa è francamente incomprensibile". "La petizione invita Armasuisse a sospendere la demolizione e a intavolare delle trattative con il Comune di Acquarossa per la sua cessione a condizioni da concordare, pianificando nel contempo anche la vendita degli altri 3 magazzini in vista della loro dismissione", viene ricordato. Un'operazione che permetterebbe un consistente risparmio di denaro pubblico: "da un lato Armasuisse non dovrà sborsare dei soldi per la demolizione, dall'altro il Comune risparmierà sugli investimenti". Demolizione per la quale, apprende laRegione, Armasuisse aveva già aperto un concorso e le offerte sono rientrate alla fine della scorsa settimana. A questo punto bisognerà attendere cosa risponde il Consiglio federale ai deputati ticinesi, i quali auspicano che la struttura non venga demolita e che Armasuisse dimostri maggiore collaborazione.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE