Bellinzonese

Zanzara tigre, la lotta comincia adesso

Le associazioni di quartiere di Claro e Gnosca organizzato una serata pubblica. E Sant’Antonino distribuirà il prodotto gratuitamente

23 aprile 2019
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Con l’arrivo delle temperature miti e della pioggia si alza in Ticino – al di sotto dei 600 metri di quota – l’allerta zanzara tigre. Lo spiega bene il Laboratorio di microbiologia applicata della Supsi in un compendio rivolto alla popolazione che il Comune di Cadenazzo ha pubblicato sul proprio portale. E mentre la Città di Bellinzona sta pianificando la campagna informativa 2019, le associazioni di quartiere di Claro e Gnosca organizzano una serata informativa mercoledì 8 maggio, ore 20.15, nell’atrio delle scuole di Claro. Dove il Gruppo cantonale di lavoro zanzare illustrerà le misure intraprese sul territorio e le azioni di prevenzione che chiunque può compiere con gesti semplici e costi limitati. A questo proposito dal 13 maggio il Comune di Sant’Antonino distribuirà l’apposito prodotto gratuitamente (rivolgersi alla cancelleria comunale).
Dal canto suo la Supsi spiega che ogni femmina di zanzara tigre depone circa
60 uova dopo un pasto di sangue che le consente di farle maturare. Nel ciclo di vita (un mese circa) ne depone fino a 300, di cui la metà femmine. Si stima dunque che da un solo esemplare possano svilupparsi in due mesi fino a 50-70 milioni di discendenti. Da qui la necessità di adottare le misure di lotta a inizio stagione (aprile/maggio). Vale a dire: svuotare (gettando l’acqua su prati o strade, non nei tombini) o rimuovere tutti i contenitori con capacità da 50 millilitri a 200 litri come sottovasi, bidoni, fontanelle in disuso e recipienti vari che possano contenere acqua stagnante per più di una settimana. Nonostante la zanzara tigre per la sua riproduzione non ami grossi specchi d’acqua aperti come stagni, piscine in disuso o tetti allagati, larve sono state trovate anche in grandi quantitativi d’acqua ma al coperto, come ad esempio separatori d’olio sotterranei, cantine allagate, cisterne sotterranee o cisterne all’ombra e non chiuse ermeticamente. Se si vogliono tenere bidoni per l’irrigazione degli orti, devono essere trattati regolarmente con l’apposito prodotto, oppure devono essere chiusi ermeticamente e aperti per la raccolta d’acqua piovana solo quando piove (le zanzare non volano quando piove).

Le uova possono resistere anni

“Se si interviene sulla fase acquatica della zanzara – annota la Supsi – si è sicuri di colpirla tutta, perché circoscritta e visibile. Togliere l’acqua alle zanzare è il sistema più efficace ed ecologico per togliersi la zanzara tigre di torno”. Quanto ai focolai non rimovibili come tombini e pozzetti delle grondaie, si consiglia ai privati di trattarli con prodotti a base di ‘Bacillus thuringiensis israelensis’ (pastiglie e granulato) che intervengono sulle larve senza comportare rischi per l’uomo e l’ambiente. Poiché la fase acquatica del ciclo vitale della zanzara tigre in estete dura circa una settimana, “bisogna intervenire settimanalmente e con regolarità per tutto il periodo estivo”. Una regolarità ritenuta fondamentale dal momento che la zanzara tigre “impiega solo qualche giorno a ricolonizzare un territorio: quindi se le misure di controllo vengono tralasciate, anche se prima erano state effettuate a regola d’arte, si rischia di avere nuovamente un’infestazione”. Un rischio ben presente, perché le uova sono estremamente resistenti: “Ogni luogo dove si è riprodotta la zanzara tigre è a rischio per anni visto che le uova vengono deposte all’asciutto e sono in grado di sopravvivere per lunghi periodi al secco, finché non vengono coperte d’acqua. Quelle deposte durante l’estate sopravvivono anche tre mesi all’asciutto, quelle deposte a fine estate anche per parecchi anni. Le uova non si schiudono tutte simultaneamente una volta sommerse, ma alcune rimangono quiescenti in attesa di successive sommersioni”.
Infine, la Supsi evidenzia che chi viene punto in casa o in giardino, ha buone probabilità di essere la concausa del problema, essendo la zanzara tigre “un insetto molto stanziale, con volo limitato a pochi metri”. È dunque consigliata una coordinazione tra vicini di casa nelle attività di controllo.

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