Bellinzonese

La Stan contro il cassonetto in piazza Collegiata

Propone al Municipio di spostarlo nel piazzale sopra l'autosilo Cervia, lato nord. E confida che il Tram accolga il ricorso della Società bancaria ticinese

Il punto contestato in piazza Collegiata (Ti-Press)
21 febbraio 2019
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Togliete da lì quel cassonetto! E spostatelo, quale alternativa possibile, sul lato nord del piazzale dell'autosilo Cervia, situato a meno di cento metri di distanza e facilmente raggiungibile a piedi da chi risiede e lavora in piazza Collegiata. A scriverlo in un comunicato stampa è la Società ticinese per l'arte e la natura (Stan) che chiede al Municipio di Bellinzona di tornare sui suoi passi eliminando il doppio cassonetto interrato per rifiuti solidi urbani previsto in piazza Collegiata – dove i lavori sono stati sospesi per ricorsi a fine 2018 – davanti a un edificio di pregio e protetto di proprietà della Società bancaria ticinese che ha interposto ricorso.

L'ubicazione, scrive la Stan, “è a dir poco infelice. È infatti del tutto fuori luogo che nella piazza più bella di Bellinzona, attorniata da monumenti storici protetti di importanza cantonale come la chiesa Collegiata e altri pregevoli palazzi privati, venga costruita una postazione per il deposito dei rifiuti; anche se tali cassonetti saranno parzialmente interrati e muniti di un coperchio e i rifiuti non saranno quindi visibili, questi daranno ugualmente luogo a uno spettacolo poco decoroso, sia per l’impatto del manufatto in sé sull’insieme della piazza, sia per l’andirivieni degli utenti che porteranno il proprio sacco (attività che notabene, contrariamente alla raccolta rifiuti come si svolgeva finora, non sarebbe circoscritta ad alcuni giorni della settimana ma avrebbe luogo tutti i giorni e durante tutto l’arco della giornata), sia infine per i cattivi odori che usciranno dai cassonetti. Per non parlare poi di quando – come abbiamo avuto modo di constatare frequentemente a Locarno, dove tale sistema di raccolta è in esercizio già da qualche tempo – questi cassonetti saranno pieni e si verranno a creare dei mucchi di sacchi all’esterno delle postazioni (e questo, guarda caso, capita spiacevolmente anche in certi week-end…)”.

La Stan condivide la tesi degli avvocati Mario e Camilla Molo – legali della Bancaria – e cioè che “l’ubicazione scelta di piazza Collegiata è del tutto inopportuna e malvenuta. Nessun’altra città d’Europa, crediamo, poserebbe dei cassonetti dei rifiuti nella piazza più pregiata del centro storico, in bella mostra per tutti coloro che visitano la città; la tutela dell’immagine e del decoro della città sia per i residenti che per i turisti deve avere in questo caso la priorità, facendo passare in seconda linea la necessità per gli utenti di avere i cassonetti il più vicino possibile alla propria casa o al proprio esercizio pubblico. Alla postazione di piazza Collegiata si poteva quindi (e si può tuttora) rinunciare senza importanti disagi per gli utenti”.

La Stan si appella quindi al Tribunale cantonale amministrativo affinché accolga il ricorso riconoscendo che il manufatto “configura una grave deturpazione di questo sito e degli edifici storici che lo attorniano e che esso viola i disposti di legge a tutela dei beni culturali, specie la Legge sui beni culturali che impone un perimetro di rispetto per i principali beni culturali di interesse cantonale”. Al Municipio la Stan chiede – indipendentemente dalla sentenza del Tram e senza aspettare che essa giunga – di proporre lo spostamento al Cervia “o in altro luogo ugualmente poco appariscente”.

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