Bellinzonese

Claro e Camorino: la Città potrebbe fare da ufficio postale

È l'ipotesi presentata ieri dal sindaco Branda considerata l'intenzione della Posta di chiudere nei due quartieri

Il sindaco Mario Branda (Ti-Press)
14 febbraio 2019
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I vertici della Posta Ticino incontrando la popolazione di Camorino la scorsa settimana, e ieri sera quella di Claro, ha confermato di voler chiudere a medio termine i due rispettivi uffici postali perché non raggiungono più l’operatività minima richiesta. La soluzione che in entrambi i casi si presenta come la più praticabile è la creazione di un’agenzia in partenariato, ossia ricreare uno sportello postale dalle dimensioni ridotte all’interno di un negozio già presente in paese, come già avvenuto in molti Comuni svizzeri e non solo ticinesi. Ma una mano – ha appreso la ‘Regione’ – potrebbe metterla la Città di Bellinzona: «Stiamo valutando l’eventualità di interporre ricorso contro le due chiusure – premette il sindaco Mario Branda dopo aver preso parte agli incontri ben frequentati dagli abitanti di Camorino e Claro – ma si tratterebbe di ricorsi che avrebbero una fine scontata, ossia quella del rigetto. Infatti è sempre stato così, quando i Comuni si sono opposti alle chiusure rivolgendosi alla Commissione federale delle poste (PostCom)».

L’alternativapalesatasi nelle ultime settimane, aggiunge il sindaco, «la stiamo ora approfondendo noi: si tratta di un’ipotesi di lavoro che richiede  verifiche per capire quali implicazioni finanziarie vi sarebbero per le casse comunali, considerando il maggiore impegno che verrebbe richiesto ai nostri impiegati e funzionari». Il Municipio sta insomma valutando se e come assorbire l’attività postale, trasferendola nei propri edifici che un tempo erano i palazzi comunali e che con l’aggregazione nel 2017 si sono trasformati in sportelli di quartiere, in taluni casi con contenuti multiservizio. «A ogni modo – conclude il sindaco – resta la perplessità nostra per il rischio di veder diminuita nel comprensorio cittadino l’offerta di servizi pubblici. Uno degli obiettivi cui si mirava e si mira tutt’oggi con l’aggregazione è infatti di evitare il disimpegno su questo fronte».

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