Bellinzonese

Centro giovani Bellinzona, al vaglio due nuove ipotesi

Il Consiglio comunale ha accolto una mozione di Alice Croce-Mattei. Nel 2019 è inoltre prevista la partenza del progetto Social Truck

Ti-Press
22 dicembre 2018
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Politica giovanile a Bellinzona, la Città concretizzi quanto avviato nella passata legislatura. È l’auspicio espresso martedì scorso dal Consiglio comunale accogliendo all’unanimità la mozione di Alice Croce-Mattei (Ppd), che nel maggio 2017, un mese dopo l’aggregazione, chiedeva di potenziare l’Ufficio comunale giovani e famiglie, di portare a termine lo studio di fattibilità relativo al progetto di centro giovanile e di realizzarlo. È poi seguito un lungo approfondimento fatto dalla Commissione legislazione: ascoltando un esperto e il Municipio è giunta alla conclusione che occorre trovare soluzioni differenziate per i ragazzi più giovani e gli adolescenti. Nel frattempo l’Ufficio giovani dal 2019 sarà potenziato (l’incaricata passerà dal 50 al 70%) e il progetto Social Truck (centro giovanile itinerante su furgone) potrà partire quando otterrà l’auspicato sussidio della Confederazione.

Intanto emerge, come novità, che il Municipio sta approfondendo due tipologie di strutture per giovani: un’ubicazione tradizionale con una possibile soluzione nei pressi del centro cittadino (al momento non ancora libera da vincoli locativi) e un’opzione intergenerazionale che potrebbe svilupparsi vicino alla stazione Ffs dopo essere sfumato, a fine 2016, il progetto a suo tempo avviato con Otaf e Ingrado all’ex casa del Soldato. Da notare che la Città continua nel frattempo a sostenere gli spazi giovani di Monte Carasso e Camorino, come pure i tre progetti Midnight Sport.

400’000 franchi per rinnovare la sala del Cc: il Municipio vorrebbe spendere meno

Sempre martedì sera il Municipio ha risposto all’interpellanza Ppd che chiedeva lumi sul previsto ammodernamento tecnologico della sala del Consiglio comunale, non da ultimo visto che lo scorso aprile il Cc ha accolto una mozione che chiedeva l’implementazione del voto elettronico e della diretta streaming delle sedute. Nel frattempo coinvolgendo una ditta specializzata è stato fatto un progetto di massima che mostra un costo indicativo – giudicato elevato dall’esecutivo – di 400’000 franchi: oltre alle postazioni audio e di voto sono stati aggiunti i costi per beamer, schermo, telecamere e streaming, diffusione audio, sistema di comando centralizzato, armadi, connessioni e cablaggio, nonché tutti gli interventi sulla sala e la direzione lavori. E considerato che la sala, così come l’intero Palazzo Civico, è un bene culturale d’interesse cantonale, gli interventi devono tenere conto di questo aspetto, non possono essere invasivi e devono trovare il consenso dell’Ufficio dei beni culturali.

Peraltro la diffusione in modalità streaming comporterà l’allestimento di una regia con un tecnico a disposizione durante le sedute, con i costi supplementari ordinari che ciò comporta. Considerando le cifre e gli interventi necessari, il Municipio ha deciso di affinare il progetto e di allestire un messaggio con la richiesta di credito all’indirizzo del Cc, modulato su più varianti. Spetterà dunque al legislativo prendere una decisione definitiva. La durata dei lavori è stimata in circa 6 mesi.

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