Bellinzonese

Nuova incubatrice, un dono per tutti i bimbi

Bellinzona: offerto dall’Associazione Alessia il macchinario è collocato all'osepdale San Giovanni, sede principale dell’Istituto pediatrico dell'Eoc

Ti-Press/Crinari
8 dicembre 2018
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È stato definito «un regalo per tutti i bambini della Svizzera italiana» la nuova incubatrice mobile dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc). Collocato da inizio dicembre al San Giovanni di Bellinzona, dove è situata la sede principale dell’Istituto pediatrico della regione italofona, il macchinario di ultima generazione e dal costo di circa 250mila franchi è stato interamente finanziato dall’Associazione Alessia (già donatrice di un’incubatrice due anni fa). Associazione che dal 2004 sostiene le esigenze dei bambini che necessitano di cure particolari e il miglioramento e l’ampliamento del settore pediatrico in Ticino.

Destinata principalmente ai neonati prematuri e sottopeso, la nuova incubatrice ha le dimensioni di una culla standard ed è in grado di riprodurre le condizioni ambientali dell’utero materno. La temperatura interna può variare in base all’età gestazionale, allo stato dei polmoni e alla presenza di altre eventuali complicazioni. L’apparecchiatura mobile potrà essere trasportata dagli elicotteri della Rega e dalle ambulanze della Croce Verde di Bellinzona. Con una novità assoluta a livello svizzero, adottata sul modello danese. «A differenza di quello che utilizzavamo in precedenza, il nuovo macchinario permette infatti di trasportare non solo i neonati, ma anche bambini che pesano fino a circa 20 chili», spiega Giacomo Simonetti, direttore medico e scientifico dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana. Un doppio utilizzo grazie alla possibilità di sostituire l’incubatore di plastica con una brandina più grande. «In questo modo – continua Simonetti – si potranno trasportare in modo sicuro, con tecnologie più moderne e condizioni più ottimali anche i bimbi più grandi che presentano un quadro clinico critico a causa di un incidente o di una malattia. Pazienti che hanno bisogno di cure specializzate, di un supporto respiratorio o di una sorveglianza molto specifica».

La possibilità di trasporto è consentita fra le diverse pediatrie ticinesi oppure verso gli ospedali universitari che si trovano a Nord delle Alpi, soprattutto nella parte svizzero-tedesca. Per sfruttare appieno le notevoli potenzialità della nuova apparecchiatura mobile, l’Eoc ha già predisposto un’équipe appositamente formata che si occuperà degli spostamenti con questa moderna attrezzatura. La vecchia incubatrice da trasporto, obsoleta e utilizzata ormai da dieci anni, potrà comunque venire utile se dovesse rendersi necessario un doppio trasferimento, ma solo per quanto riguarda i neonati. Dall’inizio del 2018 l’Istituto pediatrico della Svizzera italiana riunisce reparti, servizi e ambulatori delle pediatrie dei quattro ospedali regionali dell’Eoc. L’Istituto garantisce un livello di cure altamente specialistico e uguale per tutti i bambini della regione. G.R.

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