LEVENTINA

Nuova Valascia, il governo: 'Business plan non pervenuto'

Dopo molti rinvii (l'ultimo indicava inizio novembre) l'avvio del cantiere slitterà alla prossima primavera. Anche perché ad Ambrì è calato l'inverno

Il progetto di Mario Botta (Ti-Press)
21 novembre 2018
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Sono in molti a chiederselo in questi giorni. Che fine ha fatto l'annunciato, e più volte posticipato, avvio del cantiere per la nuova Valascia da 50 milioni? Doveva partire la scorsa primavera, poi entro inizio estate, poi a settembre, poi entro la fine dell'estate e quindi entro metà ottobre o al massimo inizio novembre. Un avvio condizionato prima all'ottenimento dei finanziamenti privati (che non sono mancati), poi alla conferma di quelli pubblici attraverso sussidi e prestiti (idem come prima), poi all'avallo della partecipazione del pool di banche per 17 milioni a sua volta condizionata dallo stanziamento di fideiussioni e prestiti comunali pari a quasi 4 milioni (in parte già dati, in parte in arrivo entro fine 2018).

Quindi, ultima puntata, all'appello manca ancora la luce verde del Consiglio di Stato chiamato a verificare che l'operazione stia in piedi, prima di sganciare i milioni pubblici previsti sotto forma di sussidi e contributi vari. Una sorta di verifica di garanzia. Che però non è stata ancora eseguita perché il governo – spiega alla 'Regione' lo staff del presidente Claudio Zali – non ha ancora ricevuto il business plan chiesto alla Valascia Immobiliare Sa committente dell'opera.

Ora, in attesa che il governo riceva, analizzi e si pronunci, siamo al 20 novembre e nel frattempo sulla Piana di Ambrì, dov'è previsto il nuovo stadio progettato da Mario Botta, ha pure nevicato. E le condizioni meteo non promettono nulla di buono. Le temperature rigide di questi giorni annunciano insomma che l'inverno è iniziato e che fino al disgelo primaverile è impossibile batter chiodo, ossia avviare quanto meno le operazioni di scavo per la realizzazione delle fondamenta.

Atteso un comunicato Hcap

Vani i tentativi della redazione di raggiungere telefonicamente il presidente biancoblù Filippo Lombardi. Dal canto suo, il presidente della Sa, Carlo Croci, non ha potuto commentare poiché non autorizzato. Tuttavia, come appreso dalla 'Regione', la società leventinese invierà un comunicato stampa.

Quali possibili conseguenze?

È peraltro di settembre, ricordiamo, la comunicazione della Lega svizzera di hockey secondo cui la licenza di gioco ricevuta dai leventinesi li autorizza a disputare le partite casalinghe nel loro attuale impianto (la cara vecchia Valascia) solo per la stagione 2018/19. Non è dunque certo che l'Ambrì possa continuare a giocarvi fino al completamento della costruzione della sua nuova pista, previsto per il 2021. O, a questo punto, anche dopo. La situazione verrà in seguito valutata di anno in anno, così come il concetto di sicurezza presentato dall'Hcap, elemento centrale nell'ottenimento della licenza. Interventi che rischiano di pesare oltremodo sulle finanze del club biancoblù, le quali non potranno beneficiare di sussidi cantonali trovandosi la storica pista in zona di rischio valangario.

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