Bellinzonese

Abusi su due bimbe: cade un reato

Alle Criminali di Riviera il tunisino ottiene una parziale vittoria con uno stralcio dall'atto d'accusa. Oggi le richieste di pena. Domani la sentenza

16 ottobre 2018
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Dopo la giornata di ieri è ripreso oggi con il ritiro dell’accusa più pesante il processo nei confronti del 24enne tunisino richiedente l’asilo sospettato di aver abusato di due bambine di sei e otto anni presso il Centro richiedenti l’asilo di Biasca lo scorso 20 febbraio. Dinnanzi alla Corte delle Assise criminali di Riviera riunite in Lugano, presieduta dalla giudice Rosa Item, questa mattina il procuratore pubblico Arturo Garzoni ha infatti stralciato il passaggio dell’atto d’accusa secondo cui l’imputato avrebbe messo i propri genitali in bocca alla più piccola delle due sorelle che insieme all’uomo soggiornavano presso il centro di accoglienza. 

Uno stralcio frutto della richiesta della difesa, che aveva sospeso il dibattimento lo scorso 26 luglio, di eseguire una nuova traduzione della deposizione fatta dalla bimba. Ieri il nuovo perito interprete designato dalla Corte (che a differenza del primo traduttore conosce perfettamente il dialetto curdo parlato dalla bimba) ha infatti confermato i dubbi dell’avvocato Lucrezia Serafino, giudicando incomprensibile il passaggio dell’audizione in cui la giovane racconta il fatto.

Nonostante lo sgretolamento del reato più compromettente, nei confronti dell’uomo permangono pertanto le accuse di aver baciato sulla bocca entrambe le bimbe, toccato sopra i vestiti il sedere della più piccola (altro punto ‘modificato’ in seguito alla nuova traduzione analizzata ieri) e essersi in seguito abbassato i pantaloni di fronte a quest’ultima. L’imputato, più volte raggiunto dalle lacrime in aula, ha continuato a negare, sostenendo di aver unicamente baciato sulla guancia la più piccola delle bimbe, mentre era in fila per la cena. “Da persona adulta e sposata - ha detto l’uomo - non avrei mai potuto fare una cosa del genere: vi chiedo di lasciarmi andare perché sono già in carcere da molto tempo” (dalla sera stessa dei fatti). Alcune incongruenze rendono la versione dell’imputato in contrasto con quanto dichiarato dalle vittime e da alcuni testimoni, tra i quali la moglie stessa dell’imputato. 

 Nel pomeriggio sono previste le arringhe di difesa e accusa. La sentenza dovrebbe essere pronunciata domani mattina. 

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