Bellinzonese

In aula per atti sessuali con fanciulli: l'imputato nega ancora

Oggetto delle presunte molestie, nel centro richiedenti asilo di Biasca, due bimbe di 6 e 8 anni. Il 24enne sostiene la tesi di un bacio sulla guancia.

(Ti-Press)
15 ottobre 2018
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Il processo era stato sospeso lo scorso 26 luglio per una deposizione di una delle due giovani vittime giudicata errata dalla difesa. A distanza di due mesi e mezzo, oggi è tornato in aula il 24enne tunisino accusato di atti sessuali con fanciulli, molestie sessuali e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. L’uomo è sospettato di aver compiuto atti sessuali con due bambine (di 6 e 8 anni) presso il centro richiedenti l’asilo di Biasca lo scorso febbraio. L’imputato, comparso oggi davanti alla Corte delle assise criminali di Riviera riunite in Lugano presieduta dalla presidente Rosa Item, ha nuovamente negato le accuse (a parte quella di aver consumato della marijuana), sostenendo di aver solo baciato sulla guancia la minore delle due sorelle. Molto di più quello riportato nell’atto d’accusa dal procuratore pubblico Arturo Garzoni. 

Nuovo interprete, altri fatti

È giunto in aula alle 15.30 il nuovo interprete designato dalla Corte, il quale ha avuto il compito di tradurre nuovamente la deposizione in curdo della sorella minore che, stando alla difesa rappresentante dall’avvocato Seratino, era errata. Due i passaggi chiave della deposizione contestati, e per cui era stato rinviato il dibattimento del 26 luglio, dei quali nessuno è stato confermato dal nuovo interprete, che ha dato ragione alla difesa. Si parlerebbe infatti di palpeggiamenti sul sedere e non sulla vagina, come invece sancito nell’atto d’accusa. Un colpo di scena a proposito dell’esattezza dei fatti avvenuti che tuttavia non dovrebbe cambiare le carte in tavola in vista della sentenza che verrà pronunciata domani. 

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