Bellinzonese

Flavia Marone rinuncia alla presidenza dell’Otr

A fine mandato quadriennale, in dicembre, non solleciterà la rielezione: ‘Alle critiche risponderò dopo l‘audit’. Sono 7 su 13 i membri da sostituire

Ti-Press
13 ottobre 2018
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Flavia Marone ha deciso di non sollecitare un nuovo mandato quadriennale alla testa dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzona e Alto Ticino (Otr). La decisione, maturata negli ultimi tempi, è stata ufficializzata e comunicata ieri. L’assemblea di fine anno – chiamata a eleggere i 13 membri di Cda per il quadriennio 2019-22 – dovrà dunque designarne sette nuovi, considerate le rinunce anche di Jean-Daniel Mudry (rappresentante della Città con Flavia Marone), Denis Vanbianchi (rappresentante dell’Unione trasporti pubblici e turistici), Christian Bernasconi direttore del centro Pro Natura Lucomagno, Michele Biaggi (commercianti) e Gianni Totti (Riviera). Inoltre dal dicembre 2016 gli albergatori non sono più rappresentati nel Cda dopo le dimissioni di Barbara Wägeli (direttrice dell’Ostello Cresciano). L’Otr, nata a fine 2014 con la fusione dei precedenti quattro enti turistici regionali in base alla nuova Legge cantonale sul turismo, si ritroverà quindi presto con un vertice in gran parte rinnovato.

Flavia Marione, visto il problema emerso in primavera col buco di 580mila franchi nella gestione dei castelli e riconducibile al suo periodo di presidenza, e letti gli attacchi fatti nei suoi confronti dalla Lega e dal ‘Mattino della domenica’, la sua rinuncia può apparire come un’ammissione di colpa e una resa. È così?

«No. Dopo molti anni trascorsi al servizio della ‘cosa pubblica’, sia come municipale dal 2004 al 2012, sia come presidente dell’Ente turistico dal 2004 al 2014 e come presidente dell’Otr dal 2015 a oggi, ritengo di aver messo a disposizione molte energie che ora vorrei convogliare su altre priorità professionali e personali. Ritengo sia giusto voltar pagina adesso, allo scadere del mandato, convinta di aver fatto il possibile, insieme ai colleghi di Cda e alla direzione, per affrontare le importanti sfide poste all’Otr nel suo primo quadriennio di vita. Le mie non sono quindi dimissioni. Termino il mandato convinta che l’Otr si trovi ora nelle condizioni di operare adeguatamente, ma che necessiti anche di un ricambio. Quanto alle critiche, vanno bene se costruttive; ma gli attacchi personali possono essere stancanti e demotivanti per chiunque».

Le possibili responsabilità – oltre al quadro già esposto da Municipio e Consiglio di Stato indicante una concomitanza di situazioni e problemi – potrebbero però essere anche individuali. Che ne pensa?

«Sarà l’audit chiesto da Otr, Città e Cantone a dirlo. Fino a quando non se ne conoscerà l’esito, e il quadro non sarà chiarito, ritengo prematuro esprimere la mia opinione. Certo i castelli rappresentano solo una delle molte e importanti sfide della promozione turistica.

Obiettivo raggiunto? A volte si fatica a recepire l’avanzata dei progetti.

«Una delle sfide poste dalla nuova Legge sul turismo era unire le forze superando i confini regionali per costruire un’offerta in grado di valorizzare tutto il territorio, dalla città alle valli. Per il primo punto ritengo che si sia potuto, strada facendo, dedicare adeguate risorse alle singole regioni e peculiarità, mantenendo il contatto territoriale. Quanto ai prodotti avviati coinvolgendo più attori, cito il netto potenziamento dell’offerta per biciclette e mountain bike e le varie iniziative a contatto con la natura. Non sono ‘cantieri’ che si esauriscono a breve termine: mirando a incrementare in modo strutturale l’indotto economico, richiedono soluzioni che non di rado è complicato implementare necessitando lunghi tempi di pianificazione e messa in atto».

Quali le sfide future?

«Sono molte. La nostra regione ha molte risorse in più ambiti, e il costante incremento dei pernottamenti registrato negli ultimi anni, anche in controtendenza, indica che siamo sulla strada giusta. Su di essa ha peraltro trovato terreno fertile il rinnovo già fatto e ancora previsto di taluni hotel. Investimenti privati che generano ricadute positive e che si dovrà continuare a sostenere».

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