Bellinzonese

Presi due ladri marocchini: la polizia li aspettava da tempo

L'odierna operazione in grande stile lungo l'A2 mirava a fermarli di ritorno dalla Svizzera interna a bordo di un'auto con targhe italiane

Ti-Press
8 ottobre 2018
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È sfociata nel fermo di due marocchini di 24 e 26 anni l'operazione d'intercettazione avviata questa mattina in grande stile sull'autostrada A2 dalla Polizia cantonale e dalle Guardie di confine. Il fermo è avvenuto verso le 11.30 all'altezza di Bellinzona, nei pressi dell'area di servizio Nord a Galbisio, dove le pattuglie erano pronte a intervenire da alcune notti lungo la corsia sud avendo avuto notizia che i presunti malviventi dediti ai furti con scasso si erano spostati nei giorni scorsi Oltralpe provenienti dal nord Italia.

“L'operazione odierna – spiegano gli inquirenti in un comunicato stampa – è scaturita da un lavoro d'indagine svolto nell'ultimo mese che ha evidenziato come i due uomini, unitamente a dei complici, sono i presunti autori di diversi furti in esercizi pubblici e attività commerciali in Ticino, in particolare nel Luganese e nel Bellinzonese, nonché in altri cantoni svizzeri”. La perquisizione della loro vettura “ha permesso di rinvenire probabile refurtiva”. Le ipotesi di reato nei loro confronti sono di furto, danneggiamento e violazione di domicilio. L'indagine, coordinata dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas, dovrà pure appurare le eventuali responsabilità degli arrestati in relazione ad altri furti in negozi e ristoranti avvenuti in Ticino e nel resto della Svizzera.

Fermati a bordo di un veicolo con targhe italiane, sono stati portati in centrale a Camorino per essere interrogati. Non è dato sapere se nel frattempo il Ministero pubblico abbia formalizzato l'eventuale richiesta di arresto all'indirizzo del giudice dei provvedimenti coercitivi.

Avuta notizia in mattinata del transito del loro veicolo nel tunnel del Gottardo, la Polizia cantonale e le Guardie di confine hanno attivato il dispositivo di blocco armato a Bellinzona ma anche nella galleria del Ceneri e allo svincolo di Lugano nord, da dove solitamente i due malviventi passavano per raggiungere i valichi doganali del Luganese e tornare in Italia. L'operazione, con tanto di mitragliette spianate, ha generato rallentamenti al traffico ma ha portato al risultato sperato.

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