Bellinzonese

Commercio, lo studente arrestato non aveva obiettivi precisi

Secondo le verifiche effettuate dagli inquirenti, il 19enne non aveva una lista di vittime, avrebbe colpito chi si fosse trovato sul suo cammino

(foto Ti-Press)
16 maggio 2018
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Nessun obiettivo preciso fra docenti e allievi della Scuola cantonale di commercio. Il 19enne arrestato per aver pianificato un eccidio dapprima nella giornata del 20 aprile, e poi ieri dopo aver rinunciato alla prima data, avrebbe colpito indiscriminatamente chi si fosse trovato sul suo percorso. È quanto emergerebbe – ha appreso la ‘Regione’ – dalle verifiche effettuate dagli inquirenti dopo l’arresto scattato giovedì scorso. Prosegue intanto la permanenza del giovane bellinzonese alla Clinica psichiatrica cantonale, anche con l’obiettivo di sottoporlo in quella sede all’inevitabile perizia psichiatrica che dovrà accertarne il profilo mentale e il grado di eventuale imputabilità.

Poligoni privati, il nodo del controllo

Chi controlla che nei poligoni privati tutto avvenga a norma di legge? La domanda s’impone a margine dell’arresto del 19enne. Esiste un censimento cantonale dei poligoni di tiro privati? Il Consiglio di Stato – risponde alla ‘Regione’ il Dipartimento istituzioni – ha incaricato nel 2012 «un gruppo di lavoro interdipartimentale denominato ‘Tiro Ticino’» di mappare le diverse tipologie di poligoni presenti sul territorio (civili, militari, pubbliche e private) per definire le modalità di risanamento e proporre una visione futura in questo settore. Il tutto tenendo conto delle esigenze militari, sportive e venatorie. Ora, prosegue il dipartimento diretto da Norman Gobbi, in base al rapporto del gruppo di lavoro sottoposto recentemente al governo, i poligoni privati «risultano essere tre: Madonna del Piano e Gordola, gestiti principalmente per attività di privati»; nonché «Bedano per un uso misto tra società di tiro affiliate alle federazioni nazionali e corpi di polizia (cantonale e comunale)». Quindi, l’onere delle verifiche: a chi spetta? Attualmente, risponde il Dipartimento istituzioni, «i controlli sulla sicurezza dei poligoni nell’ambito del tiro fuori servizio, dunque gestiti anche da società della Federazione di tiro, competono alle istanze incaricate dalla Confederazione (ovvero l’ufficiale federale di tiro) e sono coordinati a livello cantonale». Aggiunge il Di: «I poligoni puramente sportivi della Federazione (ad esempio all’aria compressa) devono soddisfare le esigenze assicurative e di sicurezza» e «questi controlli (relativi ad esempio all’omolo­gazione) – su incarico principalmente dell’assicurazione dei tiratori – vengono demandati all’ufficiale federale di tiro». Tra le varie proposte già approvate dal CdS, vi è l’attribuzione a un’unica istanza cantonale delle competenze per i poligoni non gestiti da società affiliate alle federazioni nazionali. I servizi cantonali «stanno già lavorando per definire la relativa base legale». MA.MO./A.MA.

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