Bellinzonese

Patrick Balestra: sulle orme di Steve Jobs

Le invenzioni del 22enne di Monte Carasso che gli hanno valso tre inviti alla Apple WorldWide developers conference, vetrina mondiale per sviluppatori di App

9 febbraio 2018
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L’invenzione, ingegnarsi nel creare qualcosa che non esiste, è un’arte che può – a volte – perdersi in campi teorici, astratti. Patrick Balestra, 22enne di Monte Carasso, che da anni si cimenta nello sviluppo di applicazioni per smartphone, ci dice di preferire i software che risolvono problemi pratici, la tecnologia che si presta alla vita «reale» di ognuno di noi. Un esempio, di tutti i giorni o quasi? Prendere delle misure, la distanza tra due punti o l’altezza di una persona; anche elaborando i dati, calcolando cioè aree o volumi. Per chi, concretamente, sta cercando un mobile e preferirebbe non armeggiare metri piegabili, o ricorrere al più semplice spago, ecco la sua soluzione: da settembre è disponibile un’applicazione apposta, scaricabile gratuitamente sul cellulare. Con ARuler – garantisce Balestra che è stato aiutato da Alessio Buratti (un amico dell’Usi) lavorando su una nuova tecnologia Apple – è possibile misurare anche pareti, pure in movimento, salvandone i dati in dieci lingue diverse, in unità di misure metriche e imperiali. In pratica i valori calcolati dal telefono si sovrappongono alle immagini ‘normali’ degli spazi, come consente di fare la tecnologia della realtà aumentata. Bastano due tocchi, uno per iniziare la misurazione, un altro per determinare il limite; il tutto sotto forma di immagini. Altra applicazione di uso quotidiano, ideata dal bellinzonese, magari più indicata per chi condivide il proprio cellulare con altri (i genitori) o ha necessità di scambiare con terzi informazioni riservate, è la ‘Secretly Messaging’, disponibile gratuitamente dal 2016. In pratica, come ci spiega Balestra, per conoscere il contenuto integrale dei messaggi, parti di Sms altrimenti «invisibili», occorre un codice supplementare oppure l’identificazione tramite Id. In sé, evidenzia, questa funzione è già disponibile in altri smartphone; mancava per iMessage. Lo slogan coniato è il seguente: ‘Nobody will be able to spy on your messages again’ (Nessuno spierà più i tuoi messaggi).

Migliaia di utenti in tutto il mondo

Ci siamo occupati di Balestra tre anni or sono. Una sua prima applicazione, disponibile dal 2013 (quando aveva 17 anni) e poi sviluppata, consente di allertare polizia, pompieri e guardia medica in 130 Paesi diversi – nei cinque continenti– senza disporre dei numeri di emergenza e senza conoscere la lingua del posto. In pratica il telefono è in grado, oltre che di allertare da sé i soccorsi, di rilevare e comunicare la posizione (sia su cartina geografica, sia fornendo le coordinate); il tutto anche senza rete internet. Un’altra funzione cui ha lavorato Balestra permette di disporre, nel cellulare, di un dispositivo che aiuta a dimagrire. Nel 2015 è stata resa infatti disponibile ‘Weight tracker’, applicazione che consente a chi è in sovrappeso di tener controllata la massa; basta pesarsi su una regolare bilancia e il telefonino in pochi secondi elabora i dati: evoluzione del peso, sotto forma di grafici, in italiano, francese, tedesco e inglese. Dallo stesso anno, spendendo due franchi, con ‘Notes for watch’ di Balestra è possibile trasmettere i propri appunti da iPhone ad Apple Watch, migliorandone la fruibilità (al supermercato non bisogna ad esempio estrarre tutte le volte il cellulare per consultare la lista della spesa). Tante trovate interessanti, insomma, elaborate da Balestra che si è impratichito, man mano, con i più avanzati linguaggi di programmazione da autodidatta. Ha cominciato a 13 anni «sviluppando giochini», ci aveva detto. Passione e talento, sicuramente; ma con quali riscontri? Balestra risponde alla domanda con un dato. In tutti questi anni le sue applicazioni sono state scaricate ben 80mila volte.

 

Tre volte tra i migliori di Apple. E in aprile meeting a Lugano

«Sto smanettando con l’elettronica. Ma sono alle prime armi». Modestia che sembra esser presa in prestito da Socrate, secondo cui alla base della conoscenza – quella vera – vi è la consapevolezza della propria ignoranza. Sempre con lo sguardo ai nuovi confini della tecnologia, ma con applicazioni reali, ci parla della prossima trovata, su cui vorrebbe lavorare. Lo fa raccontandoci dei suoi gatti. «Vorrei sviluppare un dispensatore di cibo per animali, programmabile». Amici che potrebbero dargli una mano dice di averne. Molti autodidatti come lui, conosciuti «in giro», in congressi, come la Apple WorldWide developers conference che si tiene annualmente a San José (California), vetrina mondiale per una cerchia eletta di sviluppatori. Balestra vi è stato invitato a partecipare ben tre volte: «La prima quattro anni fa, poi ancora nel 2017». Altre volte? «Anche nel 2015 ma non ci sono potuto andare per gli esami (di maturità)». Tramite un’associazione di sviluppatori svizzera, di cui fa parte, Balestra sta per organizzare un convegno ‘App Builders’, per 350 persone, in agenda il prossimo aprile a Lugano.«Sto smanettando con l’elettronica. Ma sono alle prime armi». Modestia che sembra esser presa in prestito da Socrate, secondo cui alla base della conoscenza – quella vera – vi è la consapevolezza della propria ignoranza. Sempre con lo sguardo ai nuovi confini della tecnologia, ma con applicazioni reali, ci parla della prossima trovata, su cui vorrebbe lavorare. Lo fa raccontandoci dei suoi gatti. «Vorrei sviluppare un dispensatore di cibo per animali, programmabile». Amici che potrebbero dargli una mano dice di averne. Molti autodidatti come lui, conosciuti «in giro», in congressi, come la Apple WorldWide developers conference che si tiene annualmente a San José (California), vetrina mondiale per una cerchia eletta di sviluppatori. Balestra vi è stato invitato a partecipare ben tre volte: «La prima quattro anni fa, poi ancora nel 2017». Altre volte? «Anche nel 2015 ma non ci sono potuto andare per gli esami (di maturità)». Tramite un’associazione di sviluppatori svizzera, di cui fa parte, Balestra sta per organizzare un convegno ‘App Builders’, per 350 persone, in agenda il prossimo aprile a Lugano.

‘Voglio partire all’estero’ 

E il futuro? Anzitutto il Bachelor all’Usi, impegno che il 22enne porta avanti, sviluppando (part time, a distanza) per un’azienda di Zurigo un’App per uso commerciale, in grado di scansionare codici a barre di tutti i tipi. Poi? «Le ultime estati ho lavorato per una start up a Berlino... Vorrei trovare un lavoro all’estero: Stoccolma o Londra». Continuare gli studi? «L’obiettivo è il Bachelor. Poi ho voglia di occuparmi di progetti più pratici. Fondare un’azienda». CAVA    

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